====== Scienziati ====== ===== Michael Collins ===== Addio a Michael Collins, uno dei tre astronauti della missione Apollo 11 che nel 1969 conquistò la Luna: mentre i suoi colleghi Neil Armstrong e Buzz Aldrin scendevano per la prima volta sul suolo della Luna, rimase nell'orbita lunare a pilotare il modulo di comando. "La cosa che ricordo di più - raccontò in seguito - è l'immagine del pianeta Terra da grande distanza: piccolo, molto luminoso, blu e bianco. Splendente, bello, sereno e fragile". {{ :wiki:michael-collins-astronaute-apollo-11-cou-rachis-cervical-hernie-discale-cervicale.jpg?nolink&300|}} L'astronauta, diventato celebre come l'uomo più solo dopo quella missione, è morto all'età di 90 anni. Era nato a Roma ed era malato da tempo di cancro. "Ha passato i suoi ultimi giorni in pace, con i suoi congiunti al fianco", ha detto in un comunicato la famiglia. "Mike ha sempre affrontato le sfide della vita con grazia e umiltà, e ha affrontato allo stesso modo quest'ultima sfida", si legge ancora nella nota. Collins è il secondo astronauta dell'Apollo 11 che scompare. Armstrong è morto nel 2012, mentre Aldrin ha oggi 91 anni. ---- ===== Hillel Furstenberg e Gregory Margulis ===== {{:wiki:17810300.jpg?nolink&400 |}} Il prestigioso riconoscimento dell'Accademia norvegese di scienze e lettere è andato quest'anno all'israeliano Hillel Furstenberg e al russo-americano Gregory Margulis. Le loro ricerche hanno gettato ponti tra diversi campi della matematica, permettendo, tra l'altro, di trovare schemi inaspettati nell'insieme apparentemente casuale dei numeri primi Due matematici che hanno usato la casualità per gettare nuova luce sulle certezze della matematica si divideranno il Premio Abel 2020, uno dei riconoscimenti più prestigiosi della disciplina. L'israeliano Hillel Furstenberg e il russo-americano Gregory Margulis hanno vinto "per aver sperimentato l'uso dei metodi della probabilità e della dinamica nella teoria dei gruppi, nella teoria dei numeri e nella matematica combinatoria", ha annunciato il 18 marzo l'Accademia norvegese delle scienze e delle lettere. Ciascuno di loro ha gettato un ponte tra diverse aree della matematica, risolvendo problemi che sembravano fuori portata. Furstenberg ha detto di aver reagito con "totale incredulità" quando ha saputo di aver vinto. "Conoscevo il prestigio del Premio Abel e la lista dei premiati degli anni passati", ha detto a un intervistatore. "Sentivo che erano persone di una certa levatura, e non mi sentivo da quel livello". Ha aggiunto che all'inizio non aveva previsto l'impatto che avrebbero avuto le sue idee. "Come ogni matematico, seguo il mio istinto e vado alla ricerca di ciò che sembra più interessante". Anche Margulis ha dichiarato di essere molto onorato di ricevere un tale riconoscimento da parte della comunità matematica. ==== Sistemi caotici ==== Il filo rosso che lega il lavoro dei due matematici è l'uso di tecniche della teoria ergodica, un campo della matematica che ha avuto origine nello studio di problemi fisici come il movimento delle palle da biliardo o dei sistemi planetari. La teoria ergodica studia i sistemi che si evolvono nel tempo, esplorandone quasi tutte le possibili configurazioni. Questi sistemi sono tipicamente caotici, il che significa che il loro comportamento futuro può essere previsto solo in termini probabilistici. Ma questa casualità può essere un punto di forza se applicata ad altri problemi matematici. "Se si vuole esplorare un grande spazio, una strada è farlo in modo casuale", spiega Terence Tao, matematico dell'Università della California a Los Angeles. In lavori pionieristici degli anni sessanta e settanta, Furstenberg ha usato idee ergodiche per mostrare come anche le serie più casuali di infiniti numeri interi dovessero nascondere una sorta di struttura regolare, spiega Alex Lubotzky, matematico della Hebrew University di Gerusalemme, che è stato tra gli studenti di Furstenberg. "Anche nel caos, se si guarda con attenzione si trova l'ordine", dice. "È come le stelle nel cielo: sembrano disposte in modo completamente casuale, ma gli antichi greci potevano vedere le costellazioni". Le idee di Furstenberg hanno avuto un impatto su campi apparentemente lontani dalla teoria ergodica, tra cui la geometria e l'algebra. Basandosi in parte sul suo lavoro, nel 2004 Tao e il suo collaboratore Ben Green, matematico ora all'Università di Oxford, Regno Unito, hanno annunciato una svolta nella teoria dei numeri. Hanno dimostrato che l'insieme dei numeri primi contiene progressioni aritmetiche – sequenze che contengono intervalli costanti, come tra 3 e 5 e tra 5 e 7 – di lunghezza arbitraria. Queste sequenze formano uno degli schemi più sorprendenti mai scoperti nella disposizione apparentemente casuale dei numeri primi nell'insieme di tutti i numeri interi. ==== Le prime sfide ==== Sia Furstenberg sia Margulis hanno subito discriminazioni a causa della loro origine ebraica. Furstenberg è nato nel 1935 a Berlino, e la sua famiglia è fuggita alla persecuzione nazista quando aveva solo quattro anni, stabilendosi a New York; in seguito si è trasferito in Israele, dove ha insegnato alla Hebrew University di Gerusalemme dal 1965 fino al pensionamento nel 2003. Margulis è nato a Mosca nel 1946, e ha subito l'antisemitismo del sistema sovietico. Nel 1978, questo gli ha impedito di lasciare il paese per ritirare la sua Medaglia Fields, un altro importante premio in matematica. Successivamente, è emigrato negli Stati Uniti ed è tuttora in attività alla Yale University. Margulis ha ottenuto alcuni dei suoi più grandi risultati in giovane età, e la sua fama si è diffusa ancor prima che i ricercatori al di fuori dell'Unione Sovietica avessero avuto la possibilità di incontrarlo di persona. "Era una leggenda", ricorda Lubotzky. Margulis ha vinto la Fields Medal all'età di 32 anni grazie al suo lavoro nella teoria delle simmetrie, che comprende le trasformazioni geometriche continue, come i movimenti rigidi di un piano o le rotazioni di una sfera. Il matematico che ha introdotto Margulis durante la cerimonia della Medaglia Fields aveva detto che "in diverse occasioni, ha disorientato gli esperti risolvendo questioni che all'epoca sembravano completamente fuori portata". Alcuni dei suoi risultati hanno fornito la base per il lavoro di almeno tre successivi vincitori della Medaglia Fields, secondo l'accademia norvegese. "Il premio quest'anno si collega a molti altri vincitori precedenti", dice Hans Munthe-Kaas, matematico dell'Università di Bergen in Norvegia, che presiede il comitato del Premio Abel. "È sorprendente come queste persone siano andate oltre i limiti". In particolare, il vincitore del 2014, Yakov Sinai (che era il supervisore del dottorato di ricerca di Margulis) ha sviluppato tecniche ergodiche nella teoria del caos, ed Endre Szemerédi ha vinto nel 2012 per il suo lavoro, tra gli altri, sul collegamento tra la teoria ergodica e la teoria dei numeri interi. Il Premio Abel prende il nome dal matematico norvegese Niels Henrik Abel (1802-29) ed è stato istituito nel 2003. I due vincitori si divideranno 7,5 milioni e mezzo di corone norvegesi, pari a circa 625.000 dollari. A causa della pandemia di coronavirus in corso, l'Accademia ha deciso di posticipare la cerimonia di premiazione, che normalmente avrebbe avuto luogo a Oslo a maggio. Invece, la cerimonia del 2021 celebrerà i vincitori sia del premio 2020 sia del premio 2021. "E' un periodo fuori dall'ordinario, quindi quest'anno dobbiamo fare le cose in modo un po' diverso", dice Munthe-Kaas. ---- ===== Freeman John Dyson ===== Freeman John Dyson (Crowthorne, 15 dicembre 1923 – Princeton, 28 febbraio 2020) è stato un fisico e matematico britannico naturalizzato statunitense; conosciuto principalmente per i suoi studi in elettrodinamica quantistica, fisica dello stato solido ed ingegneria nucleare, ha teorizzato vari concetti che tutt'ora portano il suo nome. I più importanti tra questi sono la trasformazione di Dyson, l'albero di Dyson, la serie di Dyson e la sfera di Dyson (o "sfera Dyson"). ==== Biografia ==== Nato il 15 dicembre 1923 a Crowthorne in Berkshire, Dyson era figlio del compositore inglese George Dyson. Non ci sono relazioni di sangue tra lui e l'astronomo Frank Watson Dyson, ma il fatto che condividesse il cognome con Freeman incentivò ancor più quest'ultimo nel proseguire i suoi studi ed aumentare il suo interesse per la scienza. In giovane età, Dyson mostrò un notevole interesse per lo studio del sistema solare e della sua logica, ed all'età di cinque anni calcolò il numero di atomi presenti nel Sole. Dal 1936 al 1941 frequentò il Winchester College, dove suo padre aveva lavorato {{ :wiki:207501007_8686dad5-0c7d-4b9f-abf1-663360cd0477.jpeg?nolink|}} come direttore d'orchestra e maestro di Musica. All'età di diciassette anni studiò con il matematico Godfrey Harlod Hardy al Trinity College (dove due anni prima aveva vinto una borsa di studio) e due anni dopo, all'età di diciannove anni, venne chiamato a lavorare per la Operational Research Section (ORS) del Comando Bombardieri della Royal Air Force inglese durante la Seconda guerra mondiale. Al termine di quest'ultima, Dyson venne riammesso al Trinity College, dove ottenne il "Bachelor of Arts degree" in matematica e dove poi si tratterrà per qualche anno per continuare i suoi studi come collaboratore del college. Nel 1947 Dyson si trasferì negli Stati Uniti per conseguire il dottorato in fisica assieme al fisico nucleare Tedesco Hans Bethe alla Cornell University (1947-1948). Nel giro di una settimana dal suo arrivo, Dyson fece la conoscenza del fisico teorico Richard Feynman, che riconobbe immediatamente la genialità di Dyson, e decise di seguirlo nei suoi studi. Negli anni successivi studiò al Institute for Advanced Study per poi tornare nel 1949 in Inghilterra, dove diventò ricercatore all'Università di Birmingham senza, però, riuscire mai a conseguire il dottorato. Nel suo periodo di permanenza in Inghilterra, Dyson dimostrò l'equivalenza di due formule in elettrodinamica quantistica facendo frequente utilizzo dei diagrammi di Feynman (cosa della quale Feynman stesso rimase molto colpito in quanto Dyson fu la prima persona ad "apprezzare" l'utilizzo dei diagrammi da lui studiati): la prima, appunto, era rappresentata dai diagrammi, mentre la seconda è rappresentata dal metodo operativo sviluppato dai fisici teorici Julian Schwinger e Shin'ichirō Tomonaga. Secondo Dyson, i diagrammi di Feynman non sono solamente strumenti e formule di calcolo, bensì riescono a rappresentare, grazie a formule sviluppate dallo stesso Dyson, dei potenti strumenti tramite i quali è possibile risolvere i problemi di "rinormalizzazione", ovvero le problematiche derivate dal calcolo di cifre infinite che emergono nello studio di quantità fisiche. Gli studi di Dyson sui diagrammi, inoltre, erano presentati in modo che anche gli altri fisici potessero facilmente comprenderli, rendendo più facile la loro "accettazione" da parte dei fisici. In particolar modo, gli studi di Dyson sul lavoro di Feynman interessarono il fisico teorico Robert Oppenheimer, che in seguito ricompensò Dyson offrendogli la possibilità di continuare gratuitamente i suoi studi all' Institute for Advanced Study (citando le parole di Oppenheimer, questo decise di ricompensare Dyson per "avergli provato di aver sbagliato"). Nel 1949 continuò i propri studi e concepì la serie di Dyson. Due anni più tardi, nel 1951, entrò alla facoltà di Cornell come professore, pur mancando di un dottorato, e nel 1953 gli fu offerto un incarico permanente presso Institute for Advanced Study a Princeton, nel New Jersey, nel quale ha lavorato per più di sessant'anni. Nel 1957 ricevette la cittadinanza statunitense e rinunciò quindi alla nazionalità inglese: si scoprì poi che lo fece perché ai figli, nati negli Stati Uniti, non fu mai riconosciuta la nazionalità inglese. Dal 1957 al 1961 prese parte al Progetto Orione, la possibilità di utilizzare nelle astronavi la propulsione dell'energia nucleare; un prototipo con esplosivi convenzionali dimostrò la fattibilità del progetto. Nel 1963, però, il Trattato sulla messa al bando parziale degli esperimenti nucleari (in inglese "Partial Test Ban Treaty", abbreviato in PTBT) permise solo la sperimentazione nucleare sotterranea, causando l'abbandono del progetto. Nel 1958 ha lavorato come leader del team di design nel progetto TRIGA, un reattore nucleare abbastanza ristretto e relativamente sicuro utilizzato in ospedali ed università di tutto il mondo per la produzione di isotopi a scopo medico. In documento del 1966 Dyson, assieme ad Andrew Lenard, provò che il principio di esclusione di Pauli gioca un ruolo fondamentale nella stabilità della materia: non è la repulsione elettromagnetica degli elettroni di due superfici di due blocchi di legno uno sopra l'altro a far sì che questi non collassino in un singolo ammasso di materia, ma è il principio di esclusione, applicato a protoni ed elettroni, che genera la macroscopica "forza normale". Sempre nell'ambito della fisica della materia condensata, Dyson ha studiato anche la transizione del modello di Ising in una dimensione e le onde a spirale. Dyson ha lavorato in una serie di campi oltre alla matematica, come topologia, analisi, la teoria dei numeri e le matrici casuali. Proprio riguardo a quest'ultimo campo, nel 1973 il teorico dei numeri Hugh Montgomery stava visitando il Institute for Advanced Study dopo aver scritto la sua congettura riguardante la distribuzione degli zeri nella funzione zeta di Riemann. Dopo aver mostrato la sua formula al matematico Atle Selberg, gli viene suggerito di mostrare la sua teoria a Dyson. Questo riconosce la formula come la funzione di distribuzione radiale dell'insieme unitario gaussiano e ciò mostra un probabile rapporto tra la distribuzione dei numeri primi ed i livelli energetici dei nuclei degli elementi pesanti (come l'uranio). Nel 1979 Dyson collaborò con l'Institute for Energy Analysis per lo studio del clima. Il suo gruppo, sotto le direttive del fisico nucleare Alvin Weinberg, ha aperto la strada ad una moltitudine di studi climatici grazie anche al supporto fornito da un gruppo di biologi. Nel corso degli anni '70 ha lavorato sugli studi climatici assieme al gruppo di scienziati d'élite statunitensi chiamato JASON. Nonostante sia stato premiato numerose volte, Dyson non ha mai ricevuto il Premio Nobel. Secondo il fisico teorico e Premio Nobel Steven Weinberg tale decisione fu errata da parte del Comitato Nobel, ma Dyson ha ricordato, nel 2009, che "[pensa] sia quasi vero, senza eccezioni, che se si vuole vincere il Nobel si dovrebbe prendere un lungo periodo di attenzione e concentrarsi su un problema profondo per dieci anni. Ciò non era nel mio stile." === Riconoscimenti === * Nel 1993 è stato insignito del Premio Enrico Fermi dal Dipartimento dell'energia degli Stati Uniti d'America. * Nel 1996 ha ricevuto dall'Accademia Nazionale dei Lincei il Premio Internazionale Feltrinelli. ---- ===== Werner Buchholz ===== Werner Buchholz (born October 24, 1922 in Detmold, Germany) is a noted American computer scientist. In July 1956, he coined the term byte, a unit of digital information to describe an ordered group of bits, as the smallest amount of data that a computer could process (byte). As a member of the team at International Business Machines (IBM) that designed the IBM 701 and the IBM 7030 Stretch, IBM's first transistorized supercomputer, his work was standards-setting in the field of character encoding on computing systems.In 1990, Buchholz received the IEEE Computer Pioneer Award, awarded since 1981 to recognize and honor individuals whose effort resulted in the creation and vitality of the computer ===== Tullio Regge ===== Addio a Tullio Regge, gigante della fisica. Lo scienziato, che ha rivoluzionato lo studio della meccanica quantistica, si è spento giovedì a Torino, nell’ospedale San Luigi. Professore a Princeton, fu anche eurodeputato. {{:wiki:regge.jpg?nolink |}} Il fisico Tullio Regge, considerato tra i più grandi scienziati del XX secolo nel campo della relatività generale, è morto giovedì sera nell’ospedale San Luigi di Orbassano all’età di 83 anni. Professore emerito al Politecnico di Torino, le ricerche teoriche di Regge hanno dato importanti e originali contributi alla fisica delle alte energie, all’astrofisica, alla teoria dei gruppi, alla meccanica statistica e alla fisica delle basse temperature. Insieme a fondamentali contributi alla meccanica quantistica, fra cui l’elaborazione di un nuovo approccio alla relatività generale, ha fornito rilevanti novità nel campo della fisica delle particelle e dei buchi neri. Divulgazione Regge ha studiato e insegnato al Max Planck Institut di Monaco di Baviera e all’Università di Princeton e in seguito al Politecnico di Torino. Ha ricevuto importanti riconoscimenti come la Medaglia Einstein della Fondazione Lewis e Rosa Strauss. Era membro dell’Accademia dei Lincei. È stato eurodeputato dal 1989 al 1994 come indipendente del Pci e poi Pds. Al suo lavoro di scienziato ha affiancato la passione della divulgazione con numerosi libri, tra i quali «L’universo senza fine» (Oscar Mondadori), «Lettera ai giovani sulla scienza» e «Spazio, tempo e universo» (con Giulio Peruzzi, Utet). Ha collaborato con «La Repubblica», «La Stampa», «Le Scienze» e altre testate. ---- ===== Stephen Hawking ===== Morto Stephen Hawking, lo scienziato voleva la formula dei buchi neri sulla lapide Addio a Stephen Hawking, uno dei cosmologi più celebri degli ultimi decenni per le sue teorie sui buchi neri e l'origine dell'universo, e uno dei ricercatori che più hanno fatto discutere per le affermazioni al confine tra cosmologia e religione, come quella secondo cui si può spiegare la nascita dell'universo senza l'intervento di Dio. E proprio sulla sua lapide - ha detto all'ANSA Remo Ruffini, direttore del Centro Internazionale per la Rete di Astrofisica Relativistica (IcraNet) e presidente del Centro Internazionale di Astrofisica Relativistica (Icra) - avrebbe voluto la formula di massa, ossia la formula matematica che misura l'energia emessa dai buchi neri al momento della loro nascita, una sorta di vagito di quei giganti cosmici. Era accaduto, ha proseguito Riffini che che ha collaborato a lungo con Hawking e che ha elaborato con lui e con il matematico Roy Kerr quella formula, anche "dopo un seminario che avevo tenuto a Cambridge ed ero stato invitato a cena a casa di Hawking insieme a Kerr". A quel desiderio di Hawking, Ruffini e Kerr avevano risposto, scherzando, che quella formula apparteneva a tutti e tre. Ruffini ricorda inoltre i complimenti che lui e Kerr fecero a Hawking per la sua casa, ai quali Hawking rispose che l'aveva costruita lui, una battuta che dimostra la grande ironia e leggerezza con cui ha sempre affrontato la vita. "Con la sua ironia e la sua serenità - ha detto ancora l'astrofisico italiano - Hawking per me è stato un esempio di vita unico e sorprendente". Uno dei ricordi più vivi è "il sorriso che aveva negli occhi e il grande affetto tra noi, che ha permeato la mia vita in tutti questi anni". === Hawking morto a 130 anni dalla nascita di Einstein === Un'altra curiosità che riguarda il più celebre degli astrofisici contemporanei è che è morto esattamente a 130 anni dalla nascita di Albert Einstein. Il padre della teoria della relatività era infatti nato il 14 marzo 1879. Non è la prima coincidenza del genere nella vita di Hawking, che era nato a Oxford l'8 gennaio 1942: una data che, come egli stesso teneva moltissimo a precisare, segnava 300 anni esatti dalla morte di un altro gigante dell'astronomia, Galileo Galilei, che si era spento ad Arcetri l'8 gennaio 1642. Se ne è andato all'età di 76 anni, dopo avere sfidato fin dall'adolescenza la forma di atrofia muscolare progressiva che progressivamente lo aveva costretto alla paralisi. Una sedia a rotelle progettata su misura e un computer con sintetizzatore vocale sono i mezzi che gli hanno permesso di comunicare con il mondo. Lo scienziato vrebbe voluto sulla sua lapide la formula di massa, ossia la formula matematica che misura l'energia emessa dai buchi neri al momento della loro nascita, una sorta di vagito di quei giganti cosmici, secondo quanto riferisce all'ANSA Remo Ruffini, {{ :halloffame:stephen_hawking.jpg?nolink|}} direttore del Centro Internazionale per la Rete di Astrofisica Relativistica (IcraNet) e presidente del Centro Internazionale di Astrofisica Relativistica (Icra), che ha collaborato a lungo con Hawking e che ha elaborato con lui e con il matematico Roy Kerr quella formula. Con la stessa determinazione ha sfidato la fisica del suo tempo e ha dato alla cosmologia un'impronta decisiva: grazie a lui i buchi neri hanno smesso di essere un'ipotesi fantasiosa e una delle sue convinzioni più ferme vedeva nella colonizzazione dello spazio la speranza di sopravvivenza dell'umanità. Nato a Oxford l'8 gennaio 1942 (esattamente 300 anni dopo la morte di Galileo Galilei, come ha sempre tenuto a precisare) Hawking ha sempre descritto se stesso come un bambino disordinato e svogliato, tanto che ha imparato a leggere solo all'età di 8 anni. Le cose hanno preso una piega diversa quando gli à stata diagnosticata la malattia. In quel momento "ogni cosa è cambiata: quando hai di fronte l'eventualità di una morte precoce, realizzi tutte le cose che vorresti fare e che la vita deve essere vissuta a pieno'', diceva. === L'ironia di Hawking e la partita a poker con i fisici === L'universo aveva da sempre esercitato su di lui un enorme fascino e nel 1963 questa passione lo aveva portato all'università di Cambridge. Gli anni tra il 1965 e il 1975 sono stati scientificamente tra i più produttivi della sua vita: è allora che ha scritto il suo libro più famoso: "Dal Big Bang ai buchi neri, breve storia del tempo". Sempre a Cambridge, dal 1976 al 30 settembre 2009 ha occupato la cattedra che era stata di Isaac Newton. Le sue ricerche sui buchi neri hanno permesso di confermare la teoria del Big Bang, l'esplosione dalla quale è nato l'universo. Dagli anni '70 ha cominciato a lavorare sulla possibilità di integrare le due grandi teorie della fisica contemporanea: la teoria della relatività di Einstein e la meccanica quantistica. Le sognava riunite nella "teoria del tutto", che nel 2014 ha ispirato il film di James Marsh dedicato a Hawking. Una delle teorie più recenti che il fisico e cosmologo britannico aveva formulato con il fisico Thomas Hertog, del Cern di Ginevra, prevede che l'universo non abbia avuto un inizio e una storia unici, ma una moltitudine di inizi e di storie diversi. La maggior parte di questi mondi alternativi sarebbe però scomparsa molto precocemente dopo il Big Bang, lasciando spazio all'universo che conosciamo. === D'Amico (Inaf), le ricerche hanno gettato una nuova luce sull'universo === "Quello che mi ha sempre colpito di più è la caratteristica formidabile di lui come uomo, la dimostrazione vivente che il pensiero trascende la materia". Così commenta per l'Ansa Nichi D'Amico, il presidente dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), nel giorno della scomparsa di Stephen Hawking. È diventato uno dei principali studiosi di cosmologia del mondo, nonostante le sue difficili condizioni fisiche", aggiunge D'Amico. Uno dei suoi contributi scientifici più importanti è stato senza dubbio il grande lavoro sui buchi neri e sulla radiazione che prende il suo nome, la radiazione di Hawking, che lo ha reso celebre. Le sue indagini e le sue eccezionali doti intellettuali ci hanno permesso di gettare una nuova luce sull'universo", dichiara il presidente dell'Inaf. "È anche grazie a lui e alla sua incessante attività di divulgazione al pubblico se oggi concetti come 'buco nero' o 'spaziotempo' ci sono più familiari". D'Amico aggiunge che un altro aspetto interessante è che spesso nei lavori di Stephen Hawking si affronta il tema di un creatore o di un atto creativo per l'origine dell'universo. Hawking si è sempre dichiarato agnostico e ha sempre sostenuto che non è necessario un creatore per spiegare la nascita del cosmo, "ma si poneva ugualmente il problema, e questo - conclude - è interessante". ---- ===== Robert Norton Noyce ===== Robert Norton Noyce (Burlington, 12 dicembre 1927 – Austin, 3 giugno 1990) è stato un imprenditore e inventore statunitense. Soprannominato "il Sindaco di Silicon Valley", fu cofondatore della Fairchild Semiconductor nel 1957 e di Intel nel 1968. {{ :wiki:robert-noyce-1959.jpg?nolink |}} A Noyce è accreditata, assieme a Jack Kilby, l'invenzione del circuito integrato: tra la fine del 1958 e l'autunno del 1959, infatti, sia Noyce che Kilby (allora impiegato presso Texas Instruments) produssero i primi modelli funzionanti di microchip (realizzati rispettivamente in silicio e germanio ---- ===== Marvin Minsky ===== Marvin Minsky, scompare uno dei padri dell’Intelligenza artificiale Tra le sue invenzioni anche il microscopio confocale, strumento di osservazione oggi insostituibile in biologia cellulare. Fu anche consulente in 2001: Odissea nello spazio Èmorto a Boston a 88 anni Marvin Minsky, ritenuto universalmente uno dei padri della cosiddetta intelligenza artificiale (AI), anche se ha, fra le alte cose, «regalato» alla biologia cellulare niente meno che il microscopio confocale, uno strumento di osservazione oggi insostituibile. Laureato in matematica, ha trascorso quasi tutta la sua vita al Mit di Boston, dove dirigeva da anni il famosissimo Media lab, vera fucina d’idee e di uomini nel campo della robotica e della comunicazione. Marvin Minsky, tra i padri dell'Intelligenza artificiale L’ho incontrato diverse volte e fra queste metto un colloquio memorabile avuto con lui a Bergamo Scienza. Mi ha sempre lasciato impressionato dall’intelligenza, dall’ironia e dalla vastità dei suoi interessi scientifici, ma anche filosofici. In quell’occasione parlò, infatti, della possibile emotività nei computer. Oggi non si parla più molto dell’intelligenza artificiale, ma se ne è parlato tanto in passato, e ora la si considera più come una possibile minaccia per noi e per la nostra intelligenza. «Intelligenza» in italiano significa di solito grande intelligenza, ma in inglese intelligence significa solo capacità di comprendere o, meglio, di risolvere problemi. Intelligenza artificiale sta a indicare quindi tutto ciò che si può fare con le macchine nella direzione di risolvere questo o quel problema teorico. Niente paura quindi – tanto alle macchine manca e mancherà la coscienza – ma grande gratitudine per il contributo alla comprensione dei meccanismi logici e, indirettamente, di quelli che hanno luogo nel nostro cervello. Un grande, probabilmente della stessa intelligenza di Einstein, ma lontano dai media, specialmente italiani. Minsky fu anche consulente di 2001: Odissea nello spazio, dove venne citato sia nel film di Stanley Kubrick che nel libro di Arthur C. Clarke, opera in cui è centrale il rapporto tra gli astronauti e il computer di bordo Hal 9000. ---- ===== John Glenn ===== {{ :wiki:sbcxclaunrwk2rz2xdyh7p.jpg?nolink |}} L'ultimo dei 'Magnifici sette' del programma Mercury E' morto John Glenn, il primo astronauta americano ad andare in orbita attorno alla Terra. Aveva 95 anni ed era l'ultimo dei 'Magnifici sette' del programma Mercury. Era nato nel 1921 nell'Ohio, a Cambridge. Pilota militare, aveva combattuto nel Pacifico durante la Seconda guerra mondiale e poi nella guerra di Corea. Si era sposato nel 1943 e nel 1959 era stato selezionato per il programma Mercury. Il 20 febbraio 1962, a bordo della navetta Friendship 7, era stato il primo americano in orbita. Il suo volo, nel quale aveva percorso tre orbite, era durato 4 ore e 55 minuti. Ha lavorato per la Nasa fino al 1964 e da Dal 1974 al 1999 era stato senatore per partito Democratico. Il 29 ottobre 1998, all'età di 77 anni, affrontò il suo secondo volo sullo shuttle Discovery nella missione Sts-95, percorrendo 134 orbite e aggiudicandosi il primato di astronauta più anziano ad andare nello spazio. Sul distintivo della missione c'era un '7' in riferimento al programma Mercury. "Gente, questo panorama è formidabile!", aveva detto durante il suo volo. ---- ===== Jack Tramiel ===== Martedì 10 Aprile 2012 - 13:22 Addio al papà del commodore 64: è morto Jack Tramiel. {{ :wiki:jack_tramiel_12webp-1024x576.jpg?nolink |}} Jack Tramiel, fondatore di Commodore e creatore del mitico 'Commodore 64', è morto domenica scorsa a 83 anni. La notizia è stata data dai familiari. Auschwitz. Dopo aver provato sulla sua pelle l'orrore dei campi di concentramento nazisti, sopravvissuto ad Auschwitz, emigra negli Stati Uniti alla fine degli anni '40. Trova quindi un impiego nell'esercito come addetto alla manutenzione di macchine da ufficio e impara in poco tempo a riparare macchine per scrivere e calcolatrici meccaniche. Il successo. Finita la guerra, fonda una società di computer, la Commodore International, e si trasferisce nella Silicon Valley. Il successo arriverà nei primi anni '80, con la nascita del C64, il personal computer che in breve diventa il modello più venduto della storia. A causa di divergenze con gli azionisti, Tramiel è costretto a lasciare la sua creatura e con i soldi che ha compra un'azienda che in quel momento si trova in declino: la Atari. La Amiga. Comincia quindi l'avventura nel campo dei videogiochi e nasce la Amiga, che conoscerà un breve momento di gloria dovendosi infine arrendere all'avanzata inarrestabile dei prodotti giapponesi. Il nome di Tramiel resterà per sempre legato alla sua creatura, il Commodore 64, nato con l'intento di «costruire computer per le masse e non per le classi». ---- ===== Gene Cernan ===== Autore della foto-icona della Terra {{ :wiki:apollo-10-lunar-module-pilot-gene-cernan-poses-at-pad-mwe4j3.jpg?nolink |}} Addio all'ultimo uomo che ha camminato sulla Luna. L'astronauta della Nasa Gene Cernan è morto all'età di 82 anni. Era stato nello spazio per tre volte, due delle quali lo hanno portato sulla Luna. E' stato anche il secondo americano ad affrontare una passeggiata spaziale. Nel 1972 la sua impronta è stata l'ultima che un essere umano ha lasciato sulla Luna. Cernan era stato selezionato nel 1963 nel corpo astronauti della Nasa e tre anni più tardi aveva volato come pilota nella missione Gemini A. Nel 1969 ha affrontato la seconda missione, l'Apollo 10, e nel dicembre 1972 era stato il comandante dell'Apollo 17, l'ultima missione umana sulla Luna. E' stata scattata da lui la celebre foto della Terra vista dalla Luna, diventata una vera e propria icona dell'esplorazione spaziale. ---- ===== Fernando Corbatò ===== 16/07/2019 11:31 È MORTO FERNANDO CORBATÓ, L’INGEGNERE DEL MIT CHE INVENTÒ L’ACCESSO CODIFICATO – CORBATÓ AVEVA 93 ANNI: NEGLI ANNI SESSANTA FU LUI IL PIONIERE DEL PROGETTO “COMPATIBLE TIME-SHARING SYSTEM”, CHE CONSENTIVA A PIÙ UTENTI IN DIVERSE PARTI DEL MONDO DI ACCEDERE A UN SINGOLO COMPUTER NELLO STESSO MOMENTO. {{ :halloffame:107882754_8e82b4f8-128d-4526-8456-dc9cc41c1a63.jpg.jpg?nolink|}} All’età di 93 anni è morto Fernando Corbató, l’inventore delle password e dei primi personal computer. A dare la notizia è stato il New York Times: il noto ingegnere informatico, che si trovava in una casa di riposo a Newburyport, in Massachussets, è scomparso a causa di complicazioni per il diabete. Al momento della morte era professore emerito del MIT di Boston, dove ha lavorato per tutta la sua carriera e ha raggiunto risultati importanti per lo sviluppo futuro dei pc. Agli inizi degli anni Sessanta, infatti, era a capo di un progetto chiamato Compatible Time-Sharing System (CTSS), ovvero lo sviluppo di sistemi in time sharing: si trattava di rendere possibile contemporaneamente l’accesso a un singolo computer, da parte di più utenti in località diverse, grazie all’utilizzo delle linee telefoniche. All’epoca l’elaborazione non avveniva in tempi rapidi e spesso si era costretti ad aspettare anche un giorno per vedere i risultati di calcolo: il suo obiettivo, quindi, era di accorciare questa attesa, permettendo inoltre una maggior interazione tra la macchina e il suo utilizzatore. Nel 1961 produsse quello che si può definire il primo sistema operativo multi utente per un Ibm: il calcolatore, adesso, tramite il CTSS e il concetto di condivisione, era in grado di eseguire più programmi, dedicando a ognuno una porzione di tempo per elaborare il comando inviato dall’utilizzatore. Questa novità cambiò il modo di percepire i computer che a quel punto smisero di essere considerati come nulla più che calcolatori dalle dimensioni generose. «Il time sharing ha cambiato il modo di usare questi strumenti, molto prima dell’avvento dei pc», queste le parole di Stephen Crocker, ingegnere informatico e pioniere di internet che ha lavorato su questo tipo di sistemi. Viste le migliorie, tuttavia, si rese necessario un altro passaggio: se più utenti avevano accesso allo stesso computer, era indispensabile che ognuno di loro mettesse al sicuro il proprio lavoro. Nel 1964 quindi Corbató inventò le password: un modo per consentire l’accesso a un profilo personale, dove ognuno potesse conservare i suoi dati. Il ruolo centrale che ha avuto al MIT, stando a capo di questo progetto, secondo Corbató permise finalmente all’informatica di essere considerata legittimamente un campo d’indagine, intorno a cui costruire una comunità. La stessa che nel 1990 ha voluto rendergli onore con il prestigioso premio Turing, che viene assegnato annualmente a chi eccelle in questo campo dando contributi di natura tecnica duraturi. E visto come lo sviluppo dei pc è progredito ai giorni nostri, la figura di Fernando Corbató è quanto mai importante e simile a quella di un padre che ha visto la sua creazione farsi grande. Fernando José Corbató, known to everyone as “Corby”, was born July 1, 1926 in Oakland, California. His parents were graduate students at the University of California, Berkeley. When Corby was five years old his family moved to Los Angeles, where his father became a professor of Spanish literature at UCLA. World War II broke out while Corby was in high school in Los Angeles, so he graduated early and enlisted in the US Navy at age 17, becoming an electronics technician. After the war he entered the California Institute of Technology and received a BS in Physics in 1950. Corby then went to the Massachusetts Institute of Technology for graduate school. While a graduate assistant at MIT, he was encouraged by Prof. Philip M. Morse to become expert in the use of the Whirlwind computer for physics computations. One project he worked on was the computation of wave functions, later published in a book by MIT Press [1]. After receiving his Ph.D. in Physics in 1956, Corby became a member of Prof. Morse's research staff in the newly formed MIT Computation Center, which then had an IBM 704 computer. He served as Deputy Director of the Computation Center from 1958 to 1965. As computer use increased rapidly at MIT in the late 1950s, Corby became familiar with their limitations. Many users were dissatisfied with the way access to computers was managed. Computers like Whirlwind were used by one person at a time, and required signups in advance. The Computation Center's IBM 704 was run in “batch mode”, where professional operators ran previously-submitted computational jobs. Both approaches required the programmer to wait for hours or days, and to wait again if the job had to be re-run due to an error. A new idea called "time-sharing" was proposed at the end of the 1950s by several people, among them MIT Profesor John McCarthy (Turing Award winner in 1971). Several users would be connected to the computer at the same time. It would switch rapidly between their programs, running one for a short time, then another. Each user would interact with his or her program using a Teletype-like device called a terminal. In order for time-sharing to work, the computer would have to be able to interrupt a running job, save its state, find and restore another job, and start it up where it had been interrupted. Process control computers had such abilities at the time, but scientific machines like the Computation Center's IBM 709 did not. Furthermore, the supervisor program that switched between users had to be protected from being overwritten by a misbehaving user program. In 1961, Corby proposed a small project on the IBM 709 that would demonstrate such interactive computing. With Bob Daley and Marjorie Merwin-Daggett, he built the initial version of the Compatible Time-Sharing System (CTSS) and demonstrated it in November of 1961. It saved suspended programs onto four magnetic tape drives, providing simultaneous access for four time-sharing users who used modified Flexowriter terminals. CTSS was described in a paper presented by Corby, Merwin-Daggett and Daley at the 1962 Spring Joint Computer Conference [2]. CTSS was "compatible" in the sense that binary object programs that ran in batch mode could also be run interactively, and also in the sense that traditional batch processing could share the computer with time-sharing users. The system provided each user with a virtual IBM 709 computer that could execute user programs and system commands in response to command lines entered at a terminal. CTSS development continued throughout 1962 and 1963. The Computation Center upgraded to an IBM 7090 (which used transistors instead of vacuum tubes) and added disks, drums, and an IBM 7750 terminal controller to its configuration. The computer also had special modifications from IBM to support time-shared operation, and to protect the supervisor from errant user programs. CTSS was accessible from telephone dial-up terminals located in MIT offices and in the homes of researchers and staff members. CTSS evolved rapidly, and a manual for the system was published by MIT Press in 1963 [3]. In the Fall of 1962, J.C.R. Licklider and MIT Prof. Robert M. Fano initiated Project MAC, an interdepartmental laboratory at MIT focused on time-sharing and funded by the Advanced Research Projects Agency of the US Department of Defense. An important initial activity of Project MAC was a 1963 Summer Study, where invited computer scientists from many institutions came to MIT and used CTSS. It demonstrated that time-sharing not only used computers more efficiently, it also helped build a community of users. The Summer Study also motivated the MIT programmers to make CTSS a reliable service, not just an experiment. In the fall of 1963, Project MAC acquired an IBM 7094 and CTSS began operating as a general service for MIT research projects. The MIT Computation Center also upgraded its machine from an IBM 7090 to an IBM 7094, and continued to provide both CTSS and batch operation for academic users. The plan for Project MAC included the development of a second-generation replacement for CTSS called Multics: Multiplexed Information and Computing Service. It was to be a prototype of a "computer utility" that provides computing and storage service to a large user community. Project MAC selected General Electric as the computer vendor, and enlisted Bell Telephone Laboratories to participate in the software design and implementation. CTSS was used as the tool for developing the new system. A special session at the 1965 Fall Joint Computer Conference was devoted to six papers describing Multics, written jointly by authors from MIT, General Electric, and Bell Laboratories [4]. Multics was to be implemented on a new computer, the General Electric 645, which provided architectural support specifically for time-sharing. Besides its utility-like orientation, the most significant feature of Multics was the integration of memory segmentation and paging (both of which existed in other systems) into a virtual memory system that provided a single level store for a shared memory multiprocessor. The virtual memory was organized into rings of protection, and special attention was given to making the system secure. Multics was implemented in the high-level language PL/I. Many industry watchers regarded the project as too ambitious. Corby was chosen to lead Project MAC's Computer System Research group. He managed a group of about 30 people, coordinated with similar sized teams from Bell Laboratories and General Electric, which established design directions and priorities for Multics. One of his important contributions was creating a development culture that emphasized open communication, thorough review, and iterative improvement. He led Multics development from 1963 until the mid-1970s. Corby was appointed Associate Professor of Electrical Engineering at MIT in 1962, and Professor in 1965. Prof. Corbató served as Associate department head for Computer Science and Engineering in the MIT Electrical Engineering and Computer Science Department for the years 1974-1978 and 1983-1993. He also served as MIT Director of Information Services and MIT Network Czar in the mid-70s. He retired in 1996. CTSS ran at Project MAC until 1968, and at the MIT Computation Center until 1973. Multics became available for general use at MIT in October 1969, and Multics systems were sold by General Electric and Honeywell from 1970 to 1987. The last Multics system was shut down in 2000. Bell Laboratories withdrew from the Multics project in 1969. Former Multics contributors Ken Thompson and Dennis Ritchie began developing a simple and elegant operating system called UNIX, described as "one of whatever Multics was many of." UNIX was influenced by both CTSS and Multics. Ritchie later wrote, "In most ways UNIX is a very conservative system. Only a handful of its ideas are genuinely new. In fact, a good case can be made that it is, in essence, a modern implementation of MIT’s CTSS system. This claim is intended as a compliment to both UNIX and CTSS. Today, more than fifteen years after CTSS was born, few of the interactive systems we know of are superior to it in ease of use; many are inferior in basic design." [8] Corbató and his late wife Isabel had two daughters, Carolyn and Nancy. He also has two stepsons, David and Jason Gish, with his current wife Emily. ---- ===== Doug Engelbart ===== Addio a Doug Engelbart, l'inventore del mouse 3 luglio 2013. Morto a 88 anni l'autore del brevetto dell'indicatore di posizione per display. L'invenzione rivoluzionò l'informatica. Il mondo dell'informatica perde uno dei suoi inventori più visionari: Douglas "Doug" Engelbart, l'uomo dietro all'idea del mouse, è morto all'età di 88 anni. {{ :wiki:engelbart.jpg?nolink |}} LISA E IL MACINTOSH - Nato a Portland, in Oregon, nel 1925, Engelbart ha avuto un impatto formidabile sull'evoluzione della scienza informatica e in particolare sull'interazione uomo-macchina. Le sue ricerche e i suoi lavori sono alla base di concetti come l'ipertesto, le reti di computer e le interfacce grafiche, concetti senza i quali il modo in cui utilizziamo i computer sarebbero molto diversi. Il 21 giugno 1967 Engelbart ottennne il brevetto per il suo "indicatore di posizione X-Y per display". Ovvero il mouse. L'anno seguente, nel 1968, alla Joint Computer Conference al Convention Center di San Francisco, si svolse la dimostrazione pubblica del progetto. Più tardi la Xerox produsse lo Star, il primo computer dotato di mouse: Steve Jobs vide il progetto, "rubò" e perfezionò l'idea. È così che sono nati l'Apple Lisa e soprattutto il Macintosh, il primo personal computer con interfaccia grafica e mouse ad avere grande successo commerciale. ---- ===== Dennis Ritchie ===== È morto Dennis Ritchie , creatore di C e UNIX. Dopo la morte di Steve Jobs nei giorni scorsi, l’informatica ha perso oggi uno dei suoi più grandi pionieri: è infatti venuto a mancare Dennis Ritchie, conosciuto per essere stato il creatore del linguaggio di programmazione[ ](http://it.wikipedia.org/wiki/C_(linguaggio))[C](http://it.wikipedia.org/wiki/C_(linguaggio)), ancora oggi ampiamente in uso sia nelle università che nelle aziende, e per essere stato anche uno degli sviluppatori del sistema operativo UNIX, anch’esso ancora oggi usato soprattutto nelle sue varianti Linux e OS X sia per scopi casalinghi/aziendali che didattici. {{ :wiki:dennis-ritchie.jpg?nolink|}} Ritchie è morto all’età di settant’anni, dopo una lunga ma non specificata malattia. Sicuramente noto per molti studenti (presenti, passati e futuri) che stanno leggendo questo post sarà anche il libro intitolato in italiano “Il Linguaggio C”, scritto proprio da Ritchie e usato come una delle migliori fonti non solo per imparare il C, ma anche la programmazione in generale. Alla stessa persona è attribuita anche la paternità dei cosiddetti programmi hello, world, coi quali si è soliti iniziare a imparare un linguaggio di programmazione: proprio dal suddetto libro, l’esempio è infatti stato ripreso più e più volte da altri autori, come punto di base per iniziare a scrivere codice anche in altri linguaggi di programmazione più moderni. printf(”Goodbye, Dennis!”); ===== Danilo Mainardi ===== E' morto stamani a Venezia il naturalista Danilo Mainardi. Lo rende noto la Lipu, associazione animalista della quale era stato presidente e di cui era attualmente presidente onorario. Era nato a Milano il 25 novembre 1933. {{:wiki:danilo-mainardi-archivio.jpg?nolink |}} Figlio di un pittore, Enzo, Mainardi aveva ricevuto dai genitori la passione per gli animali, disegnandoli e osservandoli, anche durante il periodo da sfollato in guerra a Soresina (Cremona). Si era laureato in Scienze Biologiche all'Università di Parma nel 1956 con una tesi in zoologia. Nell'ateneo è stato poi docente di Zoologia, Biologia generale ed Etologia dal '67 al '92. In seguito ha insegnato all'Università Cà Foscari a Venezia, città dove ha vissuto gli ultimi vent'anni. Mainardi ha pubblicato oltre 200 lavori scientifici. E' considerato uno dei padri in Italia dell'etologia, la scienza che studia il comportamento intelligente degli animali. All'attività accademica, ha unito anche un intenso lavoro di divulgatore scientifico, attraverso libri, articoli e programmi tv (Quark e SuperQuark di Piero Angela), che lo hanno reso noto al grande pubblico. E' stato direttore della Scuola di Etologia di Erice e presidente, e poi presidente onorario, della Lipu. Wwf, era la voce e il pensiero stesso degli animali - "Per me Danilo Mainardi era la voce e il pensiero stesso degli animali: con la sua scomparsa la Natura perde un grande amico". E' quanto afferma la presidente del WWF Italia Donatella Bianchi che ricorda la sua figura di importante etologo tra i fondatori di questa disciplina nel nostro paese. E aggiunge: "Sono addolorata per questa perdita perché mai come in questo momento l'Italia ha bisogno di guide autorevoli per difendere un ambiente naturale e gli animali simbolo, ancora fortemente minacciati". Secondo la presidente del Wwf Italia, "Mainardi soprattutto lascia un'eredità importantissima che mi auguro possano raccogliere i giovani che oggi si avventurano nello studio del comportamento animale, creando così una nuova generazione di etologi". "Ancora oggi, in Italia purtroppo, l'etologia, svolta con l'osservazione diretta, lunga e attenta degli animali in natura, come anche l'ecologia, sono discipline poco apprezzate e finanziate come dovrebbero, rispetto alle realtà presenti in altri paesi europei. Questa professione - aggiunge Donatella Bianchi - Mainardi l'ha portata avanti sempre con passione e curiosità". Anche Fulco Pratesi, fondatore di Wwf Italia, ricorda Danilo Mainardi. "La sua scomparsa - dice - è un grande dispiacere. Tra le sue recenti dichiarazioni mi piace ricordare quella in difesa del lupo e dell'importanza di questa specie per gli equilibri naturali. Parole espresse grazie alla sua profonda conoscenza del comportamento e abitudini di questo splendido animale, oggi purtroppo di nuovo pericolo". Ca' Foscari, trasmise passione a intere generazioni - L'Università Ca' Foscari di Venezia esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Danilo Mainardi, il grande etologo che insegnò nell'ateneo lagunare dal 1992 al 2008, ricoprendo anche le cariche di direttore del Dipartimento di Scienze Ambientali e vicepreside della facoltà di Scienze. "Docente di etologia conosciuto al grande pubblico come instancabile divulgatore della scienza e studioso del comportamento degli animali, - scrive Ca' Foscari - Mainardi ha sviluppato tra i primi a livello nazionale, la disciplina scientifica che si occupa, con approccio naturalistico ed evoluzionistico, del comportamento animale: l'etologia". "Danilo Mainardi è stato uno dei nostri docenti più illustri - ricorda Michele Bugliesi, Rettore di Ca' Foscari - per la qualità dei suoi studi, la profondità del suo pensiero scientifico e l'importanza dei suoi risultati. La sua ricerca, il rigore che la caratterizza, nasceva da una profonda passione per l'etologia, per gli animali e per il loro comportamento sociale. Quella stessa passione ha saputo trasmettere a intere generazioni e persone di tutte le età, attraverso i suoi libri, i suoi articoli e la sua capacità raccontare la ricerca con il rigore dello scienziato e la semplicità di un grande comunicatore". Zaia, si è spento il sorriso della natura - "Si è spento un sorriso della natura dietro al quale c'era una straordinaria cultura e una innata capacità di trasmettere a chi lo leggeva o lo ascoltava il suo sapere e il suo amore per la natura in generale e per gli animali". Con queste parole il Presidente del Veneto Luca Zaia ricorda la figura di Danilo Mainardi, uno dei più noti etologi italiani, scomparso oggi all'età di 83 anni. "Che si leggesse uno dei suoi libri o lo si ascoltasse raccontare e spiegare la natura in televisione con Piero Angela - dice Zaia - Mainardi è riuscito per una vita intera a descrivere e a trasmettere il fascino della natura in tutte le sue manifestazioni. Ha insegnato, ma non è mai apparso come un professore in cattedra, ma come un amico che ne sapeva più di te e amava trasmetterti il suo sapere, con un fare garbato e un sorriso appena accennato ma contagioso, parlando e scrivendo con una grande semplicità, segno inequivocabile di intelligenza e sensibilità". Verdi, se ne va una delle grandi voci ambientaliste - "Con la scomparsa di Danilo Mainardi se ne va una delle grandi voci dell'ambientalismo italiano", scrivono in una nota Fiorella Zabatta e Angelo Bonelli, coordinatori dell'Esecutivo Nazionale dei Verdi. "Mainardi - proseguono -, da scienziato dell'etologia e della scienza naturalistica, ha dedicato la sua vita alla divulgazione dei temi legati all'ecologia, rimanendo per più di 40 anni al fianco delle associazioni ambientaliste e, con i suoi disegni e la sua capacità comunicativa, ha aiutato vecchie e nuove generazioni all'amore e il rispetto della natura, utilizzando anche mezzi di comunicazione di massa come la Tv". "Fino alla fine - concludono Bonelli e Zabatta - Mainardi ha affiancato le grandi battaglie per la difesa degli animali e della natura, come quella sulla salvaguardia del Lupo che proprio in queste ore stiamo ancora combattendo. Alla famiglia dello scienziato arrivi il commosso cordoglio di tutti i Verdi". ===== Larry Tesler ===== {{:wiki:110966884_gettyimages-136021377.jpg.jpg?nolink |}} La Silicon Valley piange Larry Tesler, l'informatico che negli anni Settanta inventò i comandi "taglia", "copia" e "incolla", ancora oggi in uso su computer, smartphone e tablet. Lawrence Gordon Tesler, questo il nome completo, è morto lunedì scorso all'età di 74 anni, ma la notizia è divenuta pubblica solo nelle ultime ore. "L'inventore di taglia, copia e incolla, del trova e sostituisci, e di altro ancora era l'ex ricercatore di Xerox Larry Tesler. La vostra giornata lavorativa è più facile grazie alle sue idee rivoluzionarie", ha twittato Xerox, la società in cui l'informatico iniziò la sua lunga carriera, proseguita poi in Apple, Amazon e Yahoo. Laureato all'università di Stanford, Tesler era specializzato in interazione uomo-computer. Il suo "taglia, copia e incolla" è stato reso popolare da Apple, che nel 1983 lo ha adottato sul computer Lisa e nel 1984 sul primo Macintosh. "Tesler ha creato l'idea di tagliare, copiare e incollare, e ha unito la formazione informatica con l'idea controculturale che i computer dovessero essere adatti a tutti", ha scritto su Twitter il Computer History Museum della Silicon Valley. Tre anni fa di questi tempi, smetteva di premere il tasto che permette di fare quella copia di copie che è diventata la nostra esistenza, un certo Larry Tesler. Un nome che funzionerebbe benissimo per un personaggio in un episodio di Happy Days o in un romanzo di Updike. Questo Tesler — Lawrence «Larry» Gordon Tesler (New York, 24 aprile 1945 – Portola Valley, California, 17 febbraio 2020) — è stato un informatico statunitense. Una definizione che presa così che dice poco. Sì, perché Tesler non era esattamente una «testa d’uovo», uno di quei cervelloni persi in calcoli e teorie astruse. ==== Dal Bronx alle stelle ==== Nato a New York da gente comune e in un quartiere difficile come il Bronx, studia brillantemente alla Stanford University in California. Dopo essersi laureato, si specializza tra i primi nella progettazione di sistemi informatici più pratici e intuitivi, e si applica alle prime tecnologie di interazione uomo-computer. Da giovane nerd della Silicon Valley già lavorava ai computer quando ancora erano congegni elettronici grandi quanto frigoriferi industriali. Scatoloni con diodi e transistor con cui però uno come lui era in già grado di inventare qualcosa che prima non c’era mai stato. === Il primo tablet === È proprio a Tesler che si deve, tra le tante innovazioni scaturite dal suo genio visionario, il «Newton»: l’antenato del tablet che possiamo considerare il prototipo di tutti i dispositivi portatili moderni. Tesler fu anche il primo a usare un computer portatile su un aeroplano e a dimostrare al guru digitale Steve Jobs l’efficacia di un sistema grafico di simboli e icone che avrebbe poi rivoluzionato le sorti dell’informatica di consumo sino ai nostri tempi. È lui che nel lontano 1977, lo stesso anno di Star Wars, sfodera per un’azienda di Palo Alto la prima stampante laser, madre di tutte le fotocopiatrici venute dopo: la «nuff said». Il giorno in cui è morto Tesler il suo primo datore di lavoro nella Silicon Valley, per ricordarlo ha scritto: «La vostra giornata lavorativa è più facile grazie alle sue idee rivoluzionarie». Il tweet è della Xerox, quella delle mitologiche fotocopiatrici Rank-Xerox. Macchine leggendarie a cui quelli della mia generazione affidavano le sorti di un esame difficile da studiare con un libro particolarmente grosso e costoso e troppo complicato da comprare per studenti squattrinati e non proprio strenuamente interessati al possesso dell’originale. === Il primo copia e incolla === La Xerox ad un certo punto affidò a Tesler i progetti e le attività sperimentali di immaginazione e sviluppo di quello che doveva diventare «l’ufficio del futuro». Insieme a un altro giovane pioniere dell’informatica, il collega Timothy Mott, nel 1973 Tesler aveva ideato un prototipo di sistema alfanumerico per trasferire parti delle informazioni dei programmi per computer, eliminando così la necessità di riscrivere il contenuto del programma ogni volta da capo. Questo era in origine l’intento del primissimo «copia e incolla». Un giorno Tesler decise di apportare delle variazioni e perfezionò la sua invenzione informatica estendendo il principio alfanumerico a parti di testo e di contenuti liberi. Fu proprio alla Apple che i comandi «Cut Up» che Tesler aveva inventato furono portati definitivamente su una tastiera standard. Uno dei maggiori comfort della storia dell’informatica, il sistema taglia/copia/incolla con i comandi del «Cut Up» che troviamo su ogni tastiera di pc, era nato. ==== Ctrl+C e Ctrl+V esordiscono sull'Apple Lisa ==== I tasti di Tesler furono resi universalmente popolari dall’azienda informatica di Cupertino, che nel 1983 li adottò montandoli per la prima volta sul computer Lisa, e nel 1984 sulla tastiera della prima macchina della serie Macintosh. Ed è da quel dì che inizia la storia che ogni santo giorno tutti replichiamo, pestando sulle tastiere di tutti i computer del mondo — perché tutti un po’, almeno un poco, lo facciamo, per i motivi più diversi, confessabili o meno. I tasti taglia/copia/incolla” (Ctrl+C e Ctrl+V) sono diventati il sesamo magico che apre e chiude le ansie di prestazione di tutte le nostre giornate di travet salariati della cultura massificata e di utenti dei new media, rendendo disponibile il tesoro senza fine accumulato sin qui, e senza nostro merito, da quando è stata inventata la scrittura e il segno grafico. Tesler ha reso possibile a tutti gli utenti di un pc collegato alla rete il miracolo di poter attingere, a piacimento e a pezzetti, a tutti i brani creati dalla cultura del genere umano e di poter usufruire nei modi più incontrollati e fungibili dell’opera di qualsiasi genio che ci abbia ampiamente preceduto per intelligenza e sapere lasciando un segno su questo pianeta. === Ora è tutto più semplice === Miliardi di pagine di libri, di trascrizioni, di segni, di conoscenze, di pensieri, di immagini, tutto quel pozzo plurimillenario di conoscenze a cui disinvoltamente attingiamo ogni giorno per dare una parvenza di senso alle nostre (nostre?) spesso misere, stinte e replicanti esistenze di «utenti (sic) digitali», ci vengono incontro per mezzo di quella miracolosa combinazione di tasti. Grazie a Tesler il computer divenne nel giro di pochi anni una macchina molto più semplice da usare anche per un profano. Grazie alla funzionalità e alla semplicità di utilizzo garantita dal copia/incolla, chiunque poteva familiarizzare con la scrittura digitale nel giro di poche ore. Una rivoluzione che finì per investire presto anche molti generi della letteratura contemporanea. Gente come William S. Burroughs o Philip Dick, adepti della scrittura automatica e dannati della penna, ne hanno risentito come scrittori e hanno ben padroneggiato il Cut Up dei tasti magici di Tesler, giovandosi molto dell’invenzione dell’informatico di Xerox. Lo stesso Arthur C. Clarke, autore super prolifico di innumerevoli testi, e anche del racconto che ha ispirato Kubrick per 2001 Odissea nello Spazio, fu talmente folgorato dalla rivoluzione informatica propagata da Tesler da rinunciare al suo più volte manifestato proposito di ritiro dalle scene letterarie di genere. Nel 1978, incontrando Tesler, pronunciò questa fatidica sentenza: «Sono felice di rendere merito a colui che ha fatto di me uno scrittore ri-nato: dovevo ritirarmi e ora ho sei libri in lavorazione e altri due in testa, tutto grazie a WordStar e a Tesler». === Un plagio per un clic === Invenzioni molto utili e immediatamente redditizie, non solo per gli scrittori di mestiere. Anche per molte altre categorie di utenti. Grazie a Tesler e alle sue invenzioni informatiche, per tutti quelli a cui la cosa non fa granché scandalo, divenne incredibilmente più semplice copiare e appropriarsi abusivamente di qualsiasi cosa si trovasse disponibile in forma scritta o grafica da qualche parte: in breve una facilitazione universale del plagio derubricato a mera funzione della scrittura digitale. Un semplice clic e si può far finta che quello che stai «importando», qualunque cosa già scritta o pensata da qualcun altro sul tuo foglio di Word senza doverosamente citare, diventi farina del tuo sacco. ==== Una rivoluzione culturale ==== Il plagio digitale è diventato ormai prassi discorsiva nella vita di ogni giorno. È una scorciatoia comoda e molto sfruttata tra gli studenti e non disdegnata neanche tra i professori. È molto sfruttata, spericolatamente solo con qualche ritocco e camuffo anche dai professionisti del pensiero e dell’industria culturale, sempre più precari e oberati dall’esposizione mediatica, subissati dal dover far presto. Il ricorso a spiccioli e brandelli di testo copiati di qua e di là da autori e opere originali, rapidamente piegati agli scopi più fantasiosi e convenienti, è ormai un’abitudine. E quanti devono la loro imprevedibile e non propriamente faticata fortuna proprio a quei piccoli punzoni che identificano i tasti del copia e incolla sui più comuni pc domestici? Schiere di geni e di scrittori di capolavori di seconda mano abili a smanettare intascano royalties e successi esorbitanti senza aver mai pagato dazio ai legittimi predecessoridi pensieri e parole «importate» quasi integralmente e fatte proprie grazie a quel fatidico e in fondo banalissimo comando informatico. ---- ===== Sir Clive Sinclair ===== Sir Clive Sinclair è morto all'età di 81 anni, dopo una lunga malattia tannico,apparteneva a quel genere di inventori e imprenditori visionari che a ridosso degli anni '80 del secolo scorso avevano intuito che i computer dovevano raggiungere le case dei consumatori ad un prezzo estremamente contenuto. Ha contribuito quindi a porre le basi per il cosiddetto home computing, la democratizzazione dell'accesso ad uno strumento informatico che all'epoca era visto dalle masse come un oggetto ancora futuristico e costoso. Nel 1979 pose concretamente le basi del progetto presentando lo ZX80, con lo scopo di realizzare il computer fisso più economico possibile. Nella versione assemblata venne commercializzato a sole 99 sterline (la versione in kit da assemblare costava 20 sterline in meno. Tanti compromessi - per esempio la tastiera era a membrana, il chip dello schermo e il chip addetto ai calcoli erano un tutt'uno - ma il i dati di vendita testimoniarono il successo dell'intuizione: 70.000 pezzi venduti in meno di un anno e oltre 100.000 a fine agosto 1981, quando il computer uscì fuori produzione per lasciare il posto al suo successore, lo ZX 81. ==== Sinclair ZX Spectrum ==== Ma per molti appassionati di informatica, il nome di Sinclair è legato ad un altro iconico home computer, lo ZX Spectrum, che ebbe una grande seguito anche nel nostro Paese. Epiche all'epoca le diatribe tra utenti ZX Spectrum e Commodore 64, la sua nemesi nonché un altro pezzo di storia dell'informatica e un altro pilastro dell'home computing. Ma a distanza di decenni, la tensione è dissolta e resta il ricordo di un'epoca pionieristica della tecnologia di consumo che deve moltissimo anche a Sir Clive Sinclair. ==== NON SOLO HOME COMPUTER, PIONIERE DELLA MOBILITÀ ELETTRICA ==== Se lo ZX Spectrum è la creazione più nota di Sir Sinclair - il titolo di cavaliere gli è stato attribuito nel 1983 dopo i successi ottenuti nel mercato dell'informatica - è giusto ricordare anche altri suoi importanti prodotti e intuizioni. Prima dei computer, all'inizio degli anni '70 Sinclair si dedicò alla creazione di una serie di calcolatrici portatili, ma nella sua carriera esplorò - nettamente in anticipo sui tempi - la possibilità di commercializzare veicoli per la mobilità elettrica. *Clive Sinclair a bordo del Sinclair C5* Il progetto si concretizzò nel Sinclair C5, un veicolo elettrico a batteria venduto nel Regno Unito nella metà degli anni '80. Si trattava di una sorta di triciclo a pedali, assistito da un motore elettrico da 250W. Troppo avanti per l'epoca - anche dal punto di vista del design - dei 12.000 pezzi prodotti ne furono venduti 8.000. E pensare che oggi la mobilità elettrica è il futuro dei trasporti. Tanti traguardi per Clive Sinclair che lasciò la scuola a 17 anni, per poi lavorare per quattro anni come giornalista, con l'obiettivo di raccogliere i fondi per fondare la Sinclair Radionics nel 1961, la società si dedicava alla produzione di apparecchiature Hi-Fi. Ora il suo nome è indissolubilmente legato alla storia dell'informatica e all'epoca degli 8-bit. ---- ===== ROLANDO CIMAZ ===== Morto il dottor Rolando Cimaz, direttore di Reumatologia pediatrica del Pini. Cimaz era anche professore in Università statale {{ :wiki:rolando_cimaz-2-2.jpg?nolink |}} Nella notte tra venerdì e sabato scorso si è spento improvvisamente Rolando Cimaz, professore dell’Università degli Studi di Milano e direttore della Reumatologia pediatrica dell’Asst Gaetano Pini. Aveva 61 anni. Lo annuncia l'ospedale in una nota. “È stato un medico amato dai suoi tanti piccoli pazienti che negli anni ha curato e accompagnato nella crescita. Da tutti sarà ricordato per la sua umanità, la sua dedizione alla professione medica e per la sua autorevole presenza nel mondo scientifico: un punto di riferimento per i suoi studenti e per tutti i colleghi”, dice Paola Lattuada, direttore generale del Pini. Anche il preside della facoltà di Medicina e prorettore Gianvincenzo Zuccotti ha espresso cordoglio per la dipartita del professore: “Sono attonito per l’improvvisa scomparsa del professor Rolando Cimaz, Ordinario di Reumatologia della Statale. Esprimo il più profondo cordoglio personale e di tutta la Facoltà, ai familiari, agli allievi e ai colleghi, ricordandone le doti di formatore, medico e ricercatore”. Cimaz è arrivato al Pini tre anni fa per assumere la guida della Reumatologia Pediatrica, insieme con il professor Roberto Caporali che invece ha preso il comando del Dipartimento di Reumatologia e Scienze Mediche e che oggi ha voluto condividere un ricordo accorato dell’amico e collega: “Abbiamo lavorato per quasi tre anni insieme. Possono sembrare pochi, ma quando si condividono ogni giorno paure, speranze, certezze, sogni e traguardi sono davvero molti. E oggi, in questo momento di stupore e disperazione, sembrano un’eternità. Abbiamo condiviso i progetti scientifici, ma anche il rito del caffè davanti al quale programmavamo la giornata. Siamo arrivati al Gaetano Pini e all’Università di Milano lo stesso giorno, alla stessa ora. Ci accomunavano tante cose di cui sentirò la mancanza: l’interesse per la ricerca e per la didattica, la volontà di curare al meglio i nostri pazienti, ma anche il piacere di stare assieme e discutere con passione del futuro della Reumatologia”. === Chi era il dottor Cimaz === Cimaz, dopo gli studi liceali al Gonzaga di Milano, si era laureato in Statale nel 1987. Aveva l'abilitazione alla professione medica negli Usa e aveva completato la sua formazione in Francia. E' stato dirigente medico di primo livello alla De Marchi e al Buzzi tra il 1995 e il 2005. Dal 2007 ha lavorato al Meyer di Firenze. Dal 2019, poi, al Pini, il suo ultimo incarico. Era ordinario di Semeiotica e patologia degli apparati alla Statale. ---- ===== John von Neumann ===== John von Neumann, nato János Lajos Neumann Budapest, 28 dicembre 1903 – Washington, 8 febbraio 1957, è stato un **matematico, fisico e informatico** ungherese naturalizzato statunitense. È generalmente considerato come uno dei più grandi matematici della storia moderna e una delle personalità scientifiche preminenti del XX secolo. A lui si devono contributi fondamentali in numerosi campi della conoscenza come la teoria degli insiemi, analisi funzionale, topologia, fisica quantistica, economia, informatica, teoria dei giochi, fluidodinamica e in molti altri settori della matematica. {{ :wiki:vonnew.jpg?nolink |}} === Biografia === John von Neumann nacque a Budapest il 28 dicembre 1903 da una famiglia di banchieri ebrei. Le cronache narrano che già all'età di sei anni intrattenesse gli ospiti di famiglia con la sua prodigiosa memoria, ripetendo all'istante intere pagine di elenco telefonico che gli erano state mostrate solo per pochi istanti o eseguendo rapidamente a mente divisioni con due numeri da otto cifre. Ancora bambino, era in grado di intrattenere conversazioni in greco antico, arrivando a padroneggiare, intorno ai dieci anni, sei lingue. Nel 1911 entrò nel ginnasio luterano e le sue capacità intellettuali non passarono inosservate. D'altronde ai bambini prodigio la scuola era già abituata, visto che nella classe superiore a quella di von Neumann si trovava Eugene Wigner. Così László Rátz, il prestigioso professore di matematica del ginnasio, si adoperò affinché al giovane Jancsi non mancasse un precettore privato universitario che lo seguisse e lo introducesse a poco a poco nell'ambiente matematico. Tra i suoi precettori va ricordato in particolare Mihaly Fekete. In questo ambiente ricco di stimoli culturali e di contatti con gli ambienti sociali più colti e influenti Janos maturò la convinzione che gli aspetti economici e sociali e le relazioni tra individui potessero essere trattati in termini matematici. Questa visione "pan matematica" del mondo caratterizzò il suo pensiero per tutta la vita. Al termine della prima guerra mondiale, che non lasciò tracce sulla sua educazione, la famiglia von Neumann fu costretta a trasferirsi in Austria a causa dell'ascesa al potere di Béla Kun e della Repubblica sovietica ungherese. Ma i von Neumann tornarono in patria poco dopo e come ebrei subirono la persecuzione del dopo Kun. A 18 anni, al termine della sua educazione presso la scuola luterana, in collaborazione con Fekete scrisse il suo primo lavoro, poi pubblicato nel 1922 sulla rivista dell'Unione dei matematici tedeschi. Fu nominato miglior studente di matematica dell'Ungheria. Ma il padre aveva per lui altri progetti e chiese a Theodore von Kármán di convincere il giovane Jancsi a intraprendere la carriera negli affari o a seguire corsi universitari meno teorici e più rivolti ad applicazioni pratiche. Si arrivò a un compromesso, e Jancsi si iscrisse a chimica. A ventidue anni, quindi, si laureò in ingegneria chimica presso il Politecnico di Zurigo e in matematica a Budapest, dopo aver seguito i corsi di Fritz Haber e di Albert Einstein a Berlino. Si trasferì poi a Gottinga, dove si occupò dei fondamenti della matematica e della meccanica quantistica, che studiò sotto la supervisione di David Hilbert per due anni, fino al 1927. In questo ambiente von Neumann entrò nel pieno della propria maturità scientifica e i lavori che qui produsse lo elevarono al rango di uno dei massimi matematici di ogni tempo. Sotto la guida di Hilbert, von Neumann si fece portabandiera dell'approccio assiomatico della matematica e del pensiero del suo maestro, che mirava a creare una teoria "metamatematica", in grado di dimostrare la coerenza di qualsiasi sistema formale. L'approccio hilbertiano crollò con i teoremi di incompletezza di Kurt Gödel, che evidenziarono l'impossibilità di conseguire una dimostrazione completa della coerenza dell'aritmetica nel contesto del pensiero matematico. Quando Gödel espose i suoi risultati alla Seconda Conferenza sull’Epistemologia delle Scienze Esatte di Königsberg del 1930, von Neumann ne capì immediatamente la portata e nel giro di due mesi descrisse, parallelamente a Gödel, l'indimostrabilità della coerenza dell'aritmetica come conseguenza dei teoremi di incompletezza. Johann, come si faceva chiamare in quel periodo, era già una celebrità e, oltre a pubblicare articoli di estrema importanza nella fisica subnucleare, sviluppò la teoria dei giochi, pubblicando nel 1928 sulla rivista Mathematische Annalen l'articolo Zur Theorie der Gesellschaftsspiele (Sulla teoria dei giochi di società), che conteneva fra l'altro il risultato noto come teorema Minimax. Tra il 1930 e il 1933 fu invitato a Princeton, dove dimostrò una vena didattica non esemplare; la sua grande fluidità di pensiero metteva in difficoltà molti studenti, costretti a seguire i calcoli su una piccola porzione di lavagna, che lo scienziato cancellava poi velocemente impedendo agli allievi di copiare le equazioni. Nel 1933 aprì i battenti l'Institute for Advanced Study, sempre a Princeton, e von Neumann fu uno dei sei primi professori di matematica, insieme a Albert Einstein, Hermann Weyl, Marston Morse, Alexander e Oswald Veblen. Con l'arrivo dei nazisti al potere, abbandonò la sua posizione accademica in Germania, considerando l'avventura americana ben più promettente. Von Neumann, infatti, tenne la cattedra di Princeton fino alla morte. Nel 1937, dopo aver ottenuto la cittadinanza statunitense, gli fu proposto di collaborare con le forze armate, e da quel momento la sua scalata ai vertici delle istituzioni politico-militari non conobbe soste. Nel 1938 sposò Klara Dan von Neumann. Negli anni successivi von Neumann sfoggiò un enorme talento nel campo della ricerca e si interessò ai problemi legati alla turbolenza idrodinamica e quindi alla risoluzione delle equazioni differenziali non lineari, che gli servirono come stimolo per studiare nuove possibilità legate alla computazione elettronica. Durante la seconda guerra mondiale pubblicò, nel 1944 e insieme a Oskar Morgenstern, un testo che divenne un classico, Theory of Games and Economic Behavior, dove espose la teoria dei giochi. Alcuni anni più tardi Shannon, uno dei padri fondatori della teoria dell'informazione, si basò sui lavori di von Neumann per pubblicare l'articolo Una macchina giocatrice di scacchi. Nel 1944 venne a conoscenza da un suo collega, Herman Goldstine, impegnato anch'egli nel Progetto Manhattan, dei tentativi effettuati presso il laboratorio balistico di costruire una macchina capace di trecento operazioni al secondo. Von Neumann ne fu profondamente colpito e vide nuovi e affascinanti scenari. Il primo incontro con un calcolatore fu poco tempo dopo, con la macchina Harvard Mark I (ASCC) di Howard Aiken, costruita in collaborazione con l'IBM; poi conobbe ENIAC (Electronic Numerical Integrator And Computer) presso il Ballistic Research Laboratory, un ammasso enorme di valvole, condensatori e interruttori da trenta tonnellate di peso, costruita da J. Presper Eckert e John Mauchly. Questo primordiale computer era utile nei calcoli balistici, meteorologici o sulle reazioni nucleari, ma era una macchina limitata, quasi priva di memoria e di elasticità, che eseguiva solo operazioni predeterminate. Per migliorarla bisognava utilizzare l'intuizione avuta da Alan Turing una decina d'anni prima nel suo articolo sui numeri computabili, cioè permettere al computer (l'hardware) di eseguire istruzioni codificate in un programma (software) inseribile e modificabile dall'esterno. Nel 1945 pubblicò come frutto di questi studi First Draft of a Report on the Edvac. L'EDVAC (Electronic Discrete Variables Automatic Computer) era la prima macchina digitale programmabile tramite un software basata su quella che fu poi definita l'architettura di von Neumann. Von Neumann fu cooptato nel Progetto Manhattan per la costruzione della bomba atomica; un coinvolgimento alimentato dal profondo odio verso i nazisti, i giapponesi e i sovietici. Fu lui a suggerire come lanciare la bomba atomica per creare il maggior numero di danni e di morti, fu lui a intervenire nella costruzione della bomba al plutonio realizzando la cosiddetta "explosive lens", e ancora lui incentivò la costruzione di ordigni nucleari sempre più potenti. Ma von Neumann si spinse oltre, proponendo alle autorità militari di bombardare preventivamente l'Unione Sovietica per scongiurare il pericolo rosso. La sua teoria dei giochi fu utilizzata in questo contesto per studiare e ipotizzare tutti i possibili scenari bellici che si possono sviluppare in seguito a certe decisioni. Il fervore con cui appoggiava lo sviluppo degli ordigni atomici lo spinse a seguire di persona alcuni test nucleari nella seconda metà degli anni quaranta, che raggiunsero l'apice con la bomba H lanciata sulle Isole Marshall nel 1952. Probabilmente furono le radiazioni di questi test a condannarlo a morte, da lì a poco. Per questo suo forte impegno nelle tristi vicende belliche della seconda guerra mondiale e del nucleare militare che hanno segnato l'immaginario collettivo e l'opinione pubblica mondiale è visto come figura piuttosto controversa, ed etichettato come genio del male. Nello stesso anno dell'esplosione della bomba H, fu nominato membro del General Advisory Committee della AEC (Atomic Energy Commission) e consigliere della CIA (Central Intelligence Agency, l'agenzia statunitense per lo spionaggio all'estero). Tre anni più tardi divenne membro effettivo dell'AEC. Nel pieno della guerra fredda, a metà degli anni cinquanta, si impegnò al massimo per la costruzione del missile balistico intercontinentale (ICBM) Atlas che, successivamente modificato, servì per le missioni spaziali, portando John Glenn nello spazio nel 1962. Morì a causa di un tumore alle ossa che lo costrinse sulla sedia a rotelle, ma che non gli impedì di seguire di persona le riunioni strategiche con i militari, mentre si dedicava a nuovi studi sui programmi capaci di autoriprodursi e che lui chiamava automi cellulari. Confortato dai pochi amici vicini fino all'ultimo, come Wigner, von Neumann morì l'8 febbraio 1957 a 53 anni. === Il contributo dato alla scienza === John von Neumann è stato una delle menti più brillanti e straordinarie del secolo scorso. Insieme a Leó Szilárd, Edward Teller ed Eugene Wigner faceva parte del "clan degli ungheresi" ai tempi di Los Alamos e del Progetto Manhattan. Oltre ad essere ungheresi, tutti e quattro erano ebrei, costretti a rifugiarsi negli USA per sfuggire ai nazisti. Le sue capacità gli permisero di apportare contributi significativi, spesso assolutamente innovativi, in molti campi della ricerca, dalla matematica alla statistica, dalla meccanica quantistica alla cibernetica, dall'economia all'evoluzione biologica, dalla teoria dei giochi all'intelligenza artificiale. Il rapporto di von Neumann con i militari fu piuttosto stretto, alimentato dalle sue convinzioni antinaziste prima e anticomuniste poi, sfociate in un vero e proprio odio che lo portò ai vertici delle istituzioni politico-militari degli Stati Uniti d'America come membro del potente Comitato per i missili balistici intercontinentali. Johnny, come lo chiamavano i suoi colleghi statunitensi, era anche un grande amante della vita, e accanto alla personalità geniale, ma cinica e spietata, conviveva senza contraddizione l'altro volto dello scienziato affabile, mai presuntuoso, simpatico e goliardico. === Riconoscimenti === Nel 1956 ricevette il Premio Enrico Fermi dal Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti d'America.