====== Scrittori di Fantascienza ====== ===== Theodore Sturgeon ===== (New York, 26 febbraio 1918 – Eugene, 8 maggio 1985) è stato un autore di fantascienza statunitense. {{ :halloffame:sturgeon-1975-marc-zicree-766x600.jpg?nolink |}} === Biografia === Nato come Edward Hamilton Waldo, dopo il divorzio dei suoi genitori, all'età di undici anni assunse il cognome del patrigno, William Sturgeon, l'uomo col quale sua madre si era risposata. Dopo aver fatto una miriade di mestieri, all'età di 21 anni Sturgeon si dedicò alla scrittura e vide un suo racconto, Ether Breather, pubblicato nella rivista Astounding. Nella stessa rivista, ed in altre come Unknown e Argosy Magazine, furono pubblicati i suoi lavori successivi, principalmente racconti. Sebbene le numerose riviste del tempo favorissero la scrittura e la pubblicazione di storie brevi o a puntate, la produzione di Sturgeon comprese anche alcuni romanzi, divenuti molto famosi, tra cui spicca Cristalli sognanti, che mette in crisi e in discussione il concetto stesso di ruolo e identità, stravolgendo le percezioni della realtà. Tra la fine degli anni sessanta e gli inizi dei settanta prese parte alla scrittura delle sceneggiature di alcuni episodi della serie televisiva Star Trek, introducendo il concetto di Prima direttiva, ripreso nella produzione seguente. Alcune delle sceneggiature furono effettivamente trasposte in episodi (Shore Leave del 1966 ed Amok Time del 1967), mentre altre rimasero sulla carta. I romanzi ed i numerosi racconti fanno includere Sturgeon nella lista dei migliori scrittori dell'Età d'oro della fantascienza, insieme a Heinlein, Asimov, Brown, Simak, Clarke e Van Vogt. === La legge di Sturgeon === Nel 1951 Sturgeon coniò la frase oggi nota come "Legge di Sturgeon": "Il novanta per cento della fantascienza è spazzatura, ma in effetti il novanta per cento di tutto è spazzatura". La frase era in origine conosciuta come la "Rivelazione di Sturgeon": Sturgeon stesso disse che la prima versione della legge di Sturgeon era "Niente è sempre assolutamente così" (Nothing is always absolutely so), tuttavia oggi generalmente ci si riferisce alla frase "Il novanta per cento di tutto è spazzatura" (Ninety percent of everything is crud (o crap): il termine inglese è più forte). === Opere === * 1950 - Cristalli sognanti (The Dreaming Jewels o The Synthetic Man), Urania n. 11 * 1953 - Nascita del superuomo (More Than Human), Urania n. 62 * 1956 - The King and Four Queens * 1956 - I, Libertine - scritto con lo pseudonimo di Frederick R Ewing * 1958 - I figli di Medusa (The Cosmic Rape), Urania Collezione n. 18 * 1960 - Venere più X (Venus Plus X) * 1961 - Qualche goccia del tuo sangue (Some of Your Blood), Urania Speciale n. 23 * 1966 - The Rare Breed * 1981 - The Stars Are the Styx * 1986 - Godbody ( Godbody ) I Libri Di Atlantide n. 9 Atlantide Edizioni * * 1955 - Medusa, e altri dèi (Caviar), Urania n. 1114 * 1955 - Luci e nebbie (A Way Home), Urania n. 1045 * 1964 - Orbite perdute (Sturgeon in Orbit), Urania n. 1014 * 1972 - Non cremate il presidente, Urania n. 586, contenente il racconto Non cremate il presidente (Occam's Scalpel, 1971) * 1985 - E pluribus unicorn, Fanucci (E Pluribus Unicorn, 1973) * 1987 - Le mani di Bianca, Fanucci. * 1988 - Semi di stelle (1941-1956), Urania n. 1071 * 1997 - Un dio in giardino. Il primo libro dei racconti, I Massimi della Fantascienza, Mondadori * 2004 - Medusa e altre incognite (1941-1956), Urania Millemondi n. 38 === Filmografia === * 1951 - Out There (telefilm) - episodi "Mewhu's Jet" e "Ordeal in Space" * 1951 - Tales of Tomorrow (telefilm) - episodi "The Miraculous Serum" e "Verdict from Space" * 1958 - Schlitz Playhouse of Stars (telefilm) - episodio "No Answer" * 1967 - Gli invasori (serie televisiva) (The Invaders) - episodio "The Betrayed" * 1967 - Star Trek (serie classica) (telefilm) - episodi Licenza di sbarco#Licenza_di_sbarco "Episodi di Star Trek (serie televisiva) (prima stagione)") (prima stagione) e Il duello#Il_duello "Episodi di Star Trek (serie televisiva) (seconda stagione)") (seconda stagione) * 1974 - Killdozer (film TV) * 1974 - Histoires insolites (telefilm) - episodio "Parcelles brillantes" * 1975 - La valle dei dinosauri (telefilm) - episodio "The Pylon Express" * 1986 - Ai confini della realtà (The Twilight Zone) (telefilm) - episodi "A Saucer of Loneliness" e "Matter of Minutes" ---- ===== Roger Zelazny ===== Roger Joseph Zelazny (Euclid, 13 maggio 1937 – Santa Fe, 14 giugno 1995) è stato uno scrittore, autore di fantascienza e di fantasy statunitense. Ha vinto il premio Nebula per tre volte ed il premio Hugo sei volte, di cui due per i romanzi Signore della luce (Lord of Light, 1968) e Io, l'immortale (This Immortal, 1966). === Biografia === Nato il 13 maggio 1937 negli Stati Uniti nella città di Euclid (Ohio), sin da giovanissimo ha dimostrato la sua vocazione letteraria scrivendo novelle e poesie a sfondo umoristico. Ebbe modo di dimostrare le sue capacità non solo durante gli studi primari e secondari, svolti presso le scuole di Euclid, ma anche durante il liceo, pubblicando sulle riviste scolastiche alcuni racconti e poemi e vendendo nel 1954 il racconto breve Mr. Fuller's Revolt, uscito sulla rivista Literary Cavalcade. Nel 1955 si iscrive alla facoltà di psicologia dell'Università di Cleveland continuando comunque a coltivare la sua passione per la scrittura, tanto da cambiare indirizzo di studi quasi subito, frequentando la facoltà di inglese e diplomandosi nel 1959 in Bachelor of Arts. Durante questo periodo continua a pubblicare alcune sue opere nelle riviste scolastiche e vince dei premi di poesia: il Finley Foster Poetry Prize due volte nel 1957 e nel 1959 e in quest'ultimo anno anche l'Holden Essay Award. Si interessa anche allo judo iniziando a praticarlo,[1] mantenendo sempre un grande interesse per le arti marziali, fino ai suoi ultimi anni di vita, diventando in seguito anche insegnante di Aikidō.[2] Nei due anni successivi frequenta l'ambiente universitario della Columbia University approfittando della permanenza a New York per interessarsi di musica, arte e respirando l'atmosfera "off" del Greenwich Village di quegli anni, rinunciando a tutto ciò nel 1960 quando si arruola nella Guardia Nazionale prima come volontario e poi coscritto fino al 1963, riuscendo comunque a laurearsi nel 1962 alla Columbia University conseguendo il Master of Arts e anche a lavorare presso la Social Security Administration di Cleveland. Sempre nel 1962 pubblica i suoi primi due opere di fantascienza: Passion Play sulla rivista Amazing Stories e Horseman su Fantastic. Nel 1963 scrive e pubblica una lunga serie di opere di fantascienza, alcune di esse firmate sotto lo pseudonimo di Harrison Denmark e sempre in questo anno ottiene la sua prima candidatura al premio Hugo per il miglior racconto breve con l'opera Una rosa per l'Ecclesiaste (A Rose for Ecclesiastes),[1] premio assegnato poi a Poul Anderson per L'infiltrazione (No Truce with Kings).[3] Nel 1964, a causa degli strascichi di un brutto incidente d'auto, è costretto a rinviare il matrimonio con la fidanzata Sharon Stebler che sposerà alla fine dello stesso anno, il 5 dicembre, e dalla quale si separerà nell'estate dell'anno successivo. Sempre nel 1965, a seguito di una promozione di lavoro, si trasferisce a Cleveland, continuando a pubblicare opere di fantascienza[1] e ottenendo per una di esse, Le porte del suo viso, i fuochi della sua bocca (The Doors of His Face, the Lamps of His Mouth), una seconda candidatura al Premio Hugo per il miglior racconto breve e vincendo inoltre il premio Hugo per il miglior romanzo con l'opera Io, l'immortale (...And Call Me Conrad), premio questo diviso ex aequo con il romanzo Dune di Frank Herbert.[4] Ancora nello stesso anno vince il premio Nebula con il racconto He Who Shapes, ex aequo con L'albero della vita (The Saliva Tree) di Brian W. Aldiss, e con il racconto breve Le porte del suo viso, i fuochi della sua bocca. Nel giugno del 1966 divorzia da Sharon Steberl, sposando nell'agosto dello stesso anno Judith Alene Callahan. Nel 1967 pubblica il romanzo Signore della luce (Lord of Light), cui sarà assegnato nell'anno successivo il premio Hugo, e il romanzo breve La pista dell'orrore (Damnation Alley), candidato allo stesso premio.[6] Nel 1969 lascia il suo lavoro alla Social Security Administration per dedicarsi completamente alla scrittura. Nel 1971 nasce suo figlio Devin.[1] Nel 1972 in Francia il suo romanzo Metamorfosi cosmica (Isle of the Dead) ottiene il premio Apollo. Nel 1975 si trasferisce a Santa Fe (Nuovo Messico); in questo stesso anno pubblica sulla rivista Analog il racconto Home is the Hangman, vincitore del premio Hugo[7] e del premio Nebula[8] e il romanzo Le rocce dell'impero (Doorways in the Sand) candidato anch'esso al premio Hugo.[7] Nel 1976 nasce il suo secondo figlio Jonathan Trent e viene pubblicato il romanzo Deus Irae scritto con Philip K. Dick. Nel 1977 dal suo romanzo La pista dell'orrore (Damnation Alley, 1969) viene tratto il film L'ultima odissea (Damnation Alley) per la regia di Jack Smight.[1] Nel 1979 nasce sua figlia Shannon. Nell'aprile del 1981 pubblica l'opera La variante dell'unicorno (Unicorn Variation) che vince nell'anno successivo il premio Hugo per il miglior racconto,[10] mentre nel 1986 analogo riconoscimento otterrà 24 vedute del monte Fuji, di Hokusai (24 Views of Mt. Fuji, by Hokusai, 1985), premiato come miglior romanzo breve.[11] Nel 1987 il suo racconto Permafrost, pubblicato sulla rivista Omni di aprile del 1986 ottiene anch'esso il premio Hugo.[12] Roger Zelazny muore il 14 giugno 1995 in un ospedale di Santa Fe, a causa di un tumore. ==== Romanzi ==== === Cronache di Ambra === * Nove principi in Ambra (Nine Princes in Amber, 1970) * Le armi di Avalon (The Guns of Avalon, 1972) * Il segno dell'unicorno (Sign of the Unicorn, 1975) * La mano di Oberon (The Hand of Oberon, 1976) * Le coorti del caos (The Courts of Chaos, 1978) * Ciclo di Merlino * Ritorno ad Ambra (The Trumps of Doom, 1985) * Il sangue di Ambra (The Blood of Amber, 1986) * Il segno del caos (The Sign of Chaos, 1987) * Il cavaliere delle ombre (The Knight of Shadows, 1990) * Il principe del caos (Prince of Chaos, 1991) === Romanzi autonomi === * Io, l'immortale (This Immortal, 1966) ampliamento di ...and Call Me Conrad - Vincitore del Premio Hugo * Signore dei sogni (The Dream Master, 1966) * Signore della luce (Lord of Light, 1967) - Vincitore del Premio Hugo * Metamorfosi cosmica (Isle of the Dead, 1969) * La pista dell'orrore (Damnation Alley, 1969) * Creature della luce e delle tenebre (Creatures of Light and Darkness, 1969) * Jack delle ombre (Jack of Shadows, 1971) * Scegli un nuovo volto (Today We Choose Faces, 1973) * Morire a Italbar (To Die in Italbar, 1973) * Deus Irae (Deus Irae, 1976) in collaborazione con Philip K. Dick * Ponte di cenere (Bridge of Ashes, 1976) * Le rocce dell'impero (Doorways in the Sand, 1976) * Il mio nome è legione (My Name is Legion, 1976) * Strada senza fine (Roadmarks, 1979) * Il segno del drago (Changeling, 1980) * Terra di mutazioni (The Changing Land, 1981) * Dilvish il maledetto (Dilvish the Damned, 1982) - raccolta di racconti * Eye of Cat, 1982 * Programma: uomo (Coils, 1982) in collaborazione con Fred Saberhagen * Il Signore di Rondoval (Madwand, 1982) * A Dark Traveling, 1987 * Il cavaliere delle ombre (Knight of Shadows, 1989) * Un bivio nel passato (The Black Throne, 1990) in collaborazione con Fred Saberhagen * La maschera di Loki (The Mask of Loki, 1991) * Voglio la testa del principe azzurro (Bring Me the Head of the Prince Charming, 1991) in collaborazione con Robert Sheckley * Flare, 1992, in collaborazione con Thomas T. Thomas * Way Up High, 1992 * Here There be Dragons, 1992 * Se Mefistofele sbaglia Faust (If at Faust You Don't Succeed, 1993) in collaborazione con Robert Sheckley * A Night in the Lonesome October, 1993 * Wilderns, 1994, in collaborazione con Gerald Hausman * Psyconegozio (Psycoshop, 1998) in collaborazione postuma con Alfred Bester === Racconti === * Vampirobot (The Stainless Steel Leech, 1963) * L'estrazione (The Drawing, 1963) * Per un respiro io indugio (For a Breath I Tarry, 1966) * Auto-da-fè (Auto-da fè, 1967) * La casa della vita e della morte (Creatures of Light, 1968) * L'ultima spiaggia della vita (The Engine at Heartspring's Center, 1974) * Il gioco di sangue e polvere (The Game of Blood and Dust, 1975) * Non ti muovere, Rubino (Stand Pat, Ruby Stone, 1978) * L'ultimo difensore di Camelot (The Last Defender of Camelot, 1979) * I babbuini blu (Song of the Blue Baboon, 1980) * L'affare san Giorgio (The George Business, 1980) * La torre di ghiaccio (Tower of Ice, 1981) * Dilvish il dannato (Dilvish the Damned, 1982) * La variante dell'unicorno (The Unicorn Variation, 1982) * Torna la forza (Comes Now the Power, 1986) * Fuoco e gelo (Frost and Fire, 1989) * Le tre discese di Jeremy Baker (The Three Descents of Jeremy Baker, 1995) === Filmografia === * L'ultima odissea (Damnation Alley) diretto da Jack Smight (1977), dal romanzo La pista dell'orrore (Damnation Alley). * Ai confini della realtà (The Twilight Zone) - Serie TV, episodio L'ultimo difensore di Camelot * L'ultimo_difensore_di_Camelot (The Last Defender of Camelot, 1986), dal racconto omonimo del 1979. ---- ===== Ray Bradbury ===== MILANO - Otto anni fa, quando lo Spirit atterrò su Marte e cominciò a inviare immagini del pianeta rosso, la Nasa invitò a un evento speciale, una «diretta» per pochi, l’uomo che quella storia l’aveva immaginata nel 1950: Ray Bradbury, morto oggi a Los Angeles all’età di 91 anni. L’autore di «Cronache Marziane», «Fahrenheit 451», «L’uomo illustrato» era malato da molti anni, un ictus nel 1999 l’aveva costretto su una sedia a rotelle e la morte della moglie quattro anni dopo l’avevano profondamente segnato. Ma continuava a scrivere, a pubblicare, a polemizzare e a immaginare il futuro. Intervistato dal Corriere nel 2004 dopo aver seguito con «i ragazzi della Nasa» le immagini di Marte spiegava che era stata una «emozione straordinaria. E spero che tante persone in tutto il mondo condividano il mio entusiasmo. Perché adesso basta con le sonde esplorative: su Marte bisogna mandare gli astronauti». Perché secondo Bradbury sarebbero stati «i cinesi a volerci arrivare per primi, su Marte, e noi li rincorreremo così come sfidammo i russi per arrivare sulla Luna. A quel punto sarà un'idea saggia allearci con Pechino, e con la comunità internazionale: e andremo insieme su Marte. Marte è il futuro. È un antidoto alla guerra». Bradbury rifiutava l’etichetta di autore di fantascienza – preferiva quella di scrittore di genere «fantasy, perché la fantascienza racconta quel che potrebbe accadere ma a parte "Fahrenheit 451" i miei libri parlano di cose che non possono accadere» – ma pochi come lui nel Novecento hanno raccontato il nostro presente e hanno riflettuto sul nostro futuro: ha immaginato con decenni di anticipo la tv a schermo, il walkman, l'auricolare Bluetooth. In «Fahrenheit 451» ecco un futuro dove si bruciano i libri; ne «L'uomo illustrato» ecco i tatuaggi che prendono vita, raccontando ciascuno una storia diversa: la nostra vita incisa sulla nostra pelle. Eppure non prese mai la patente perché giudicava le automobili come una pestilenza che aveva mietuto più vittime di una guerra mondiale. E in un mondo invaso dai gadget, dalle vette del suo prestigio li frustava: «Abbiamo troppi telefonini. Troppo Internet. Dobbiamo liberarci di quelle macchine. Abbiamo troppe macchine, ormai». Impedì di commercializzare le versioni per e-reader dei suoi libri. Immaginava un futuro di pace grazie all’esplorazione di altri pianeti, il genere umano alleato per quelle missioni spaziali. Lavorò fino all’ultimo, scrivendo, immaginando, ormai duro d’orecchi e con un braccio fuori uso: non potendo più usare la vecchia macchina per scrivere dettava, via telefono, alla adorata figlia Alexandra (che poco fa ha confermato la sua morte). Lavorava ancora tre ore ogni mattina, da lunedì a venerdì, rispondendo alle lettere dei fan come aveva sempre fatto. E dalla casa di Los Angeles dava prova di essere ancora il più giovane di tutti, perorando la causa dell’esplorazione spaziale con queste parole: «A volte bisogna buttarsi, e costruire le proprie ali mentre si cade: altrimenti nessuno, razionalmente, si innamorerebbe mai» ===== Poul Anderson ===== Poul William Anderson (Bristol, 25 novembre 1926 – Orinda, 31 luglio 2001) è stato uno scrittore statunitense, autore di romanzi di fantascienza. Ha pubblicato alcuni dei suoi primi racconti con gli pseudonimi di A. A. Craig, Michael Karageorge e Winston P. Sanders. Anderson è stato inoltre autore di libri fantasy, come ad esempio la serie King of Ys. === Biografia === La sua prima pubblicazione di fantascienza è del 1947, sulla rivista Astounding. Pubblicò il suo primo romanzo nel 1952: in seguito pubblicò soprattutto opere fantasy. Anderson privilegiò sempre l'avventura, con tratti anche ironici, creando opere molto interessanti e suggestive, pure con una spiccata inclinazione poetica.Di origini scandinave, nacque in Pennsylvania nel 1926. Conseguì una laurea in fisica all'università del Minnesota nel 1948. Sposò Karen Kruse nel 1953. Assieme a lei, oltre che da solo, compose versi. È stato il sesto presidente dell'associazione degli scrittori statunitensi di fantasy e fantascienza a partire dal 1972. ==== Opere ==== === King of Ys === In collaborazione con Karen Anderson * Roma Mater (1986) (tr. Carla Borrelli, rev. Gianni Pilo; Fanucci Editore 1991) * Gallicenae (1987) * Dahut (1987) * The Dog and the Wolf (1988) * Loro i terrestri - Tomorrow's Children * Loro i terrestri (Twilight World, 1961; fusione di Tomorrow's Children, 1947; Logic, 1947; The Children of Fortune, Twilight World, 1961) con F. N. Waldrop (tr. Andreina Negretti; Arnoldo Mondadori Editore, 1962) * Chain of Logic (1947) * Children of Fortune (1962) * Epiloghe (Twilight World) (1961) * La Lega Psicotecnica - Psychotechnic League * Entity, 1949 con John Gergen * Gypsy, 1950 * Star Ship, 1950 * Quixote and the Windmill, 1950 * The Acolytes, 1951 * Un-Man, 1953 * Pollice verde, 1975 (The Green Thumb, 1953) * The Troublemakers, 1953 * The Chapter Ends, 1954 * The Sensitive Man, 1954 * Teucan, 1954 * The Big Rain, 1954 * The Stranger Was Himself, 1954 * Le nevi di Ganimede, 1962 (The Snows of Ganymede, 1955) * Holmgang, 1955 * I nomadi dell'infinito, 1958 (Star Ways, 1956) * What Shall It Profit?, 1956 * Virgin Planet, 1957 * Marius, 1957 * Cold Victory, 1957 * Brake, 1957 * Le amazzoni (1960) Virgin Planet, 1959 * The Pirate, 1968 * The Psycho-Technic League, 1981 * Cold Victory, 1982 * L'astronave, 1977 (Starship, 1982) * Virgin Planet / Star Ways, 2000 === Hoka === Scritti in collaborazione con Gordon R. Dickson * Hoka sapiens (Earthman's Burden, 1957), antologia contenente: * Lo sceriffo di Canyon Gulch (The Sheriff of Canyon Gulch, 1957) (tr. Hilia Brinis, Arnoldo Mondadori Editore 1964) * Don Jones (1957) (tr. Hilia Brinis, Arnoldo Mondadori Editore 1986) * In Hoka Signo Vinces (1953) (tr. Hilia Brinis, Arnoldo Mondadori Editore 1964) * All'arrembaggio, Hoka! (Yo Ho Hoka!, 1955) (tr. Hilia Brinis, Arnoldo Mondadori Editore 1986) * Un manipolo di eroi (The Tiddlywink Warriors, 1955) (tr. Hilia Brinis, Arnoldo Mondadori Editore 1986) * Hoka Holmes (The Adventure of the Misplaced Hound, 1964) (tr. Hilia Brinis, Arnoldo Mondadori Editore 1964) * Star Prince Charlie (1975) * Hoka! (1983) === Ciclo della Lega Polesotecnica - Technic History === * Sottociclo di Nicholas Van Rijn/ Lega Polesotecnica (dalla cronologia interna): * La guerra degli uomini alati (War of the Wing-Men; anche The Man Who Counts; 1958; tr. L(ella) Pollini; Lo Stormo e la Flotta; Galassia 21, Casa Editrice La Tribuna 1962; tr. Roberta Rambelli; Cosmo. Collana di Fantascienza 66, Editrice Nord 1977; tr. Roberta Rambelli; raccolto in Il Secondo Libro dei Mercanti Spaziali Tascabili Omnibus 5.18, Editrice Nord 1992) * Il mercante delle stelle (Trader to the Stars, 1964, Prometheus Award) raccoglie: * Nave zoo (Hiding Place, 1961, tr. aria Benedetta De Castiglione, Arnoldo Mondadori Editore, 1966) * Il territorio (Territory, 1961, tr. Giampaolo Cossato e Sandro Sandrelli, Editrice Nord 1975) * La chiave di tutto (The Master Key, 1971, tr. Giampaolo Cossato e Sandro Sandrelli, Editrice Nord 1975) * Gli scansaguai (The Trouble Twisters, 1966) raccoglie: * La ruota a tre punte (The Three-Cornered Wheel, 1963, tr. Giampaolo Cossato e Sandro Sandrelli, Editrice Nord 1975) * Un sole invisibile (A Sun Invisible, 1966, tr. Giampaolo Cossato e Sandro Sandrelli, Editrice Nord 1975) * Gli scansaguai (The Trouble Twisters; anche Trader Team; 1965, tr. Giampaolo Cossato e Sandro Sandrelli, Editrice Nord 1975) * Mondo rovente (Satan's World, 1969, tr. Gabriele Tamburini, Editrice Nord 1974) * Cronache della lega polesotecnica (The Earth Book of Stormgate, 1978) raccoglie: * Wings of Victory (1972) * The Problem of Pain (1973) * How to be Ethnic in One Easy Lesson (1974) * Margin of Profit (1956) * Esau (anche Birthright, 1970) * The Season of Forgiveness (1973) * The Man Who Counts (anche War of the Wing-Men, 1958) * A Little Knowledge (1971) * Day of Burning (anche Supernova, 1967) * Lodestar (1973) * Wingless (anche Wingless on Avalon, 1973) * Rescue on Avalon (1973) * Mirkheim (1977; trad. it. Cosmo. Collana di Fantascienza 79, Editrice Nord, Milano, 1978) * Il popolo del vento (The People of the Wind, 1973; tr. Maurizio Nati; I Libri di Robot 4, Armenia Editore 1978; tr. Maurizio Nati; Economica Tascabile 14, Fanucci Editore Fanucci, 1994) === Serie di Dominic Flandry === (Secondo la cronologia interna): * Guardiamarina Flandry o Battaglie stellari (Ensign Flandry, Amazing Stories, 1966; raccolto in it. in Dominic Flandry - Agente dell'Impero Terrestre Cosmo Serie Oro. Classici della Narrativa di Fantascienza 61, Editrice Nord, Milano, 1983) * Scacchiera fra le stelle (A Circus of Hells, 1970; raccolto in it. in Dominic Flandry - Agente dell'Impero Terrestre, 1983) * Mondi ribelli (The Rebel Worlds, 1969; raccolto in it. in Dominic Flandry - Agente dell'Impero Terrestre, 1983) * Agent of the Terran Empire (1965), raccoglie: * Il tigre per la coda (Tiger by the Tail, 1951; raccolto in it. in Dominic Flandry - Agente dell'Impero Terrestre, 1983) * Guerra segreta (The Warriors From Nowhere, 1954; raccolto in it. in AA VV, La guerra è sempre la guerra, De Carlo, Milano 1967); raccolto in it. in Dominic Flandry 3º - La lunga notte della barbarie Cosmo Serie Oro. Classici della Narrativa di Fantascienza 68, Editrice Nord, Milano, 1985) * Un cordiale nemico (Honorable Enemies, 1951; raccolto in it. in Dominic Flandry - Agente dell'Impero Terrestre, 1983) * A noi le stelle! (Hunters of the Sky Cave, anche A Handful of Stars, We Claim These Stars; 1959; Gamma 18 anno terzo, Edizioni dello Scorpione 1967; raccolto in it. in Spie nello spazio Biblioteca di Segretissimo 3, Arnoldo Mondadori Editore 1977; raccolto in it. in Dominic Flandry 2° - Il gioco della gloria Cosmo Serie Oro. Classici della Narrativa di Fantascienza 64, Editrice Nord, Milano, 1984) * Flandry of Terra (1965), raccoglie: * Il gioco della gloria (The Game of Glory, 1958; raccolto in it. in Dominic Flandry 2º - Il gioco della gloria, 1984) * Messaggio segreto (A Message in Secret; anche Mayday Orbit; 1959; raccolto in it. in Dominic Flandry 2º - Il gioco della gloria, 1984) * La piaga dei padroni (The Plague of Masters; anche A Plague of Masters, Earthman, Go Home!; 1960; raccolto in it. in Dominic Flandry 2º - Il gioco della gloria, 1984) * Cavaliere di spettri e d'ombre (A Knight of Ghosts and Shadows, 1974; raccolto in it. in Dominic Flandry 3º - La lunga notte della barbarie Cosmo Serie Oro. Classici della Narrativa di Fantascienza 68, Editrice Nord, Milano, 1985) * Dominic Flandry: Una pietra nel cielo (A Stone in Heaven, 1979; raccolto in it. in Dominic Flandry 3º - La lunga notte della barbarie, 1985) * Il gioco dell'Impero (The Game of Empire, 1985) * The Long Night (1983), raccoglie: * Il saccheggiatore delle stelle (The Star Plunderer, 1952; tr. it. in: Imperi Galattici. L'epica fantascientifica 1923-1978, Enciclopedia della Fantascienza 3, Fanucci, Roma, 1978) * L'avamposto dell'Impero (Outpost of Empire, 1967; tr. it. in: I guerrieri delle galassie, Grandi Opere Nord [12], Editrice Nord, Milano, 1986) * A Tragedy of Errors (1967) * La comunione della carne (The Sharing of Flesh, 1968, Hugo come miglior racconto) * Nebbia di stelle (Starfog, 1967; tr. it. in: Storie dello spazio esterno, Grandi Opere Nord [8], Editrice Nord, Milano, 1982) * Let the Spaceman Beware (anche The Night Face; 1963) * Ciclo della pattuglia del Tempo (Time Patrol) * I guardiani del tempo (Guardians of Time, 1960), antologia di 4 racconti (i primi del ciclo) * Time Patrolman (1983), raccoglie il sesto e il settimo racconto del ciclo * L'anno del riscatto (The Year of the Ransom, 1988), romanzo breve, nona opera del ciclo * Lo scudo del tempo (The Shield of Time, 1990), antologia con gli ultimi racconti e romanzi brevi del ciclo * La pattuglia del tempo (The Time Patrol, 1991), antologia con i primi 9 racconti del ciclo (ampliamento de I guardiani del tempo) * History of Rustum * Orbit Unlimited (1961) * New America (1982) * The Last Viking * The Golden Horn (1980) con Karen Anderson * The Road of the Sea Horse (1980) con Karen Anderson * The Sign of the Raven (1980) con Karen Anderson === Maurai === * Maurai and Kith (1982) * Orion risorgerà (Orion Shall Rise, 1983) (Editrice Nord, Cosmo Oro 93, luglio 1988) * Harvest of Stars * Harvest of Stars (1993) * The Stars Are Also Fire (1994) (Prometheus Award) * Harvest the Fire (1995) * The Fleet of Stars (1997 === Altri romanzi === * La città perduta (Vault of the Ages, 1952) * Quoziente 1000 (Brain Wave, 1954); tr. Giovanni Scimone, Mondadori, 1978 * La spada spezzata (The Broken Sword, 1954) * Il ritorno dell'Explorer o Nessun mondo per loro (No World of Their Own, 1955) * Perish by the Sword (1959) * I proteiformi (War of Two Worlds, 1959) * The Enemy Stars (conosciuto anche come We Have Fed Our Sea, 1959) * Crociata spaziale (The High Crusade, 1960); tr. Antonio Bellomi, Fanucci, 1982 * Murder in Black Letter (1960) * Tre cuori e tre leoni (Three Hearts and Three Lions, 1961) * Loro, i terrestri (Twilight World, 1961) * Hanno distrutto la Terra (After Doomsday, 1962) * The Makeshift Rocket (1962) (espansione di A Bicycle Built for Brew) * Murder Bound (1962) * Schermo di energia (Shield, 1963) * Three Worlds to Conquer (1964) * Le gallerie del tempo (The Corridors of Time, 1965) * The Fox, the Dog and the Griffin: A Folk Tale Adapted from the Danish of C. Molbeck (1966) * Mondo senza stelle (World Without Stars, 1966) * Tau Zero (Tau Zero, 1970) (espansione di To Outlive Eternity), tr. Gianfranco Viviani, Editrice Nord, 1989 * Il vagabondo degli spazi (The Byworlder, 1971) * La danzatrice di Atlantide (The Dancer from Atlantis, 1971) * La saga di Hrolf Kraki (Hrolf Kraki's Saga, 1973); Urania Fantasy n. 76 * Il giorno del loro ritorno (The Day of Their Return, 1973; Cosmo. Collana di Fantascienza 135, Editrice Nord, Milano, 1983) * Tempo verrà (There Will Be Time, 1973); tr. Maria Silva, Dall'Oglio, 1974 * L'età del fuoco (Fire Time, 1974); tr. Tullio Dobner, Longanesi, 1977 * Inheritors of Earth (1974) con Gordon Eklund * Tempesta di mezza estate (A Midsummer Tempest, 1974) * The Winter of the World (1975) * The Avatar (1978) * The Demon of Scattery (1979) con Mildred Downey Broxon * Conan il ribelle (Conan the Rebel, 1980) * The Devil's Game (1980) * Gli immortali (The Boat of a Million Years, 1989) * The Saturn Game (1989) * The Longest Voyage (1991) * La guerra degli dèi (War of the Gods, 1997) * Starfarers (1998) * Genesis (2000) (Premio John Wood Campbell Memorial) * Mother of Kings (2001) * For Love and Glory (2003) === Raccolte === * Orbit Unlimited (1961) * Strangers from Earth (1961) * Twilight World (1961) * Un-Man and Other Novellas (1962) * Time and Stars (1964) * The Fox, the Dog, and the Griffin (1966) * The Horn of Time (1968) * Beyond the Beyond (1969) * Seven Conquests (1969) * Le montagne volanti (Tales of the Flying Mountains, 1970) * The Queen of Air and Darkness and Other Stories (1973) * The Many Worlds of Poul Anderson (conosciuto anche come The Book of Poul Anderson) (1974) — * Homeward and Beyond (1975) * The Best of Poul Anderson (1976) * Homebrew (1976) * The Night Face & Other Stories (1979) * The Dark Between the Stars (1981) * Explorations (1981) * Fantasy (1981) * The Guardians of Time (1981) * Winners (1981) (una collezione di Anderson dei vincitori di Hugo Award) * Cold Victory (1982) * The Gods Laughed (1982) * Maurai & Kith (1982) * New America (1982) * Starship (1982) * The Winter of the World / The Queen of Air and Darkness (1982) * Conflict (1983) * The Long Night (1983) * Past Times (1984) * The Unicorn Trade (1984) con Karen Anderson * Dialogue With Darkness (1985) * Space Folk (1989) * The Shield of Time (1990) * Alight in the Void (1991) * The Armies of Elfland (1991) * Inconstant Star (1991) - Storie ambientate nell'universo umano-kzin di Larry Niven * Kinship with the Stars (1991) * All One Universe (1996) * Hoka! Hoka! Hoka! (1998) con Gordon R. Dickson * Going for Infinity * Omnibus * The Worlds of Poul Anderson (1974) * Operation Otherworld (1999) === Antologie === * 4 Nebula Award Stories 4 (1969) * The Day the Sun Stood Still (1972) con Gordon R. Dickson e Robert Silverberg * A World Named Cleopatra (1977) * Opere non di genere * The Golden Slave (1960) - Romanzo storico * Rogue Sword (1960) - Romanzo storico ===== Robert Sheckley ===== Robert Sheckley (New York, 16 luglio 1928 – Poughkeepsie, 9 dicembre 2005) è stato uno scrittore statunitense, autore di romanzi di fantascienza e particolarmente noto per i toni satirici e paradossali delle sue opere. Sheckley è stato insignito del titolo di Author Emeritus dalla Science Fiction and Fantasy Writers of America nel 2001. === Biografia === Robert Sheckley nacque in una famiglia ebraica di Brooklyn, New York: il padre è polacco (Sheckley è l'americanizzazione di Shekowsky) e la madre lituana. Nel 1931 la famiglia si trasferisce a Maplewood, nel New Jersey. Sheckley frequentò la Columbia High School, dove scoprì la fantascienza. Si diplomò nel 1946 e se ne andò in California con l'autostop lo stesso anno, dove intraprese diversi mestieri: giardiniere, venditore ambulante di pretzel, barman, lattaio, magazziniere e operaio in un laboratorio di cravatte dipinte a mano. Nel 1946 si arruolò nell'Esercito degli Stati Uniti e venne inviato in Corea.[2]. Durante il servizio militare fu redattore di un giornale dell'esercito, furiere e chitarrista. Si congedò nel 1948. Sheckley quindi frequentò la New York University, dove conseguì la laurea breve nel 1951. Lo stesso anno si sposò per la prima volta con Barbara Scadron. La coppia ebbe un figlio, Jason. Lavorò in una fabbrica aeronautica come assistente metallurgico per un breve periodo, ma il suo esordio come scrittore giunse presto: alla fine del 1951 vendette il suo primo racconto, Final Examination, alla rivista Imagination. La sua reputazione si consolidò rapidamente, con la pubblicazione di racconti su Imagination, Galaxy Science Fiction, e altre riviste di fantascienza. Negli anni cinquanta vennero pubblicati i primi quattro libri dello scrittore: le raccolte di racconti Untouched by Human Hands (Ballantine, 1954), Citizen in Space (1955), e Pilgrimage to Earth (Bantam, 1957), più un romanzo, Anonima Aldilà (inizialmente pubblicato a puntate su Galaxy nel 1958). Sheckley e Scadron divorziarono nel 1956. Lo scrittore sposò allora la giornalista Ziva Kwitney nel 1957. La coppia di sposi novelli visse nel Greenwich Village. Loro figlia, Alisa Kwitney, nata nel 1964, sarebbe successivamente diventata una scrittrice di successo. Elogiato dal critico Kingsley Amis, Sheckley vendeva molti dei suoi agili racconti satirici anche a riviste non di genere, come Playboy. In aggiunta ai suoi racconti di fantascienza, negli anni sessanta Sheckley iniziò a scrivere narrativa gialla. Altre raccolte di racconti e romanzi apparvero negli anni sessanta, e nel 1965 uscì nelle sale il film La decima vittima, diretto da Elio Petri e interpretato da Marcello Mastroianni e Ursula Andress, adattamento cinematografico di uno dei primi racconti dell'autore, La settima vittima. Sheckley trascorse la maggior parte degli anni settanta a Ibiza. Divorziò dalla Kwitney nel 1972 e nello stesso anno sposò Abby Schulman, che aveva conosciuto nell'isola spagnola. La coppia ebbe due figli, Anya e Jed. Nel 1980 lo scrittore tornò negli Stati Uniti per assumere il ruolo di responsabile della narrativa di una neonata rivista, Omni. Sheckley lasciò OMNI nel 1981 con la sua quarta moglie, Jay Rothbell, e successivamente viaggiò con lei in Europa, stabilendosi infine a Portland, nell'Oregon, dove si separarono. Sposò allora Gail Dana di Portland nel 1990, ma al momento della sua morte i due non vivevano insieme. Sheckley continuò a pubblicare altre opere di fantascienza, e gialli, e collaborò con gli scrittori Roger Zelazny e Harry Harrison. Durante una visita in Ucraina nel 2005 per la Settimana del computer e della fantascienza ucraina, un evento internazionale per scrittori di fantascienza, Sheckley si ammalò e dovette essere ricoverato in un ospedale di Kiev, il 27 aprile. Le sue condizioni di salute sembrarono assai gravi per una settimana, ma parvero migliorare. Il sito web ufficiale di Sheckley lanciò una sottoscrizione per aiutare lo scrittore a pagare le spese mediche e tornare in patria. Sheckley si stabilì nel nord della Dutchess County, nello Stato di New York, per essere vicino alle figlie Anya e Alisa. Il 20 novembre fu operato per un aneurisma cerebrale. Sheckley morì in un ospedale di Poughkeepsie, nello Stato di New York, il 9 dicembre 2005. ==== Opere ==== === Romanzi === Illustrazione di Scattergood per il racconto Warrior Race di Sheckley, Galaxy Science Fiction novembre 1952. il romanzo di Sheckley Anonima aldilà fu pubblicato a puntate su Galaxy Science Fiction nel 1958 col titolo Time Killer Anonima aldilà (Immortality Delivered, poi Immortality Inc., 1958) * Il difficile ritorno del signor Carmody (Dimension of Miracles, 1968), Urania, 530 Mondadori * Gli orrori di Omega (The Status Civilization, 1960), Urania, 258 e 581 Mondadori * I testimoni di Joenes o Il viaggio di Joenes (Journey Beyond Tomorrow, 1963), Urania 313, Mondadori, 1963 * The Tenth Victim, 1965 (trasposizione del film La decima vittima) * Scambio mentale (Mindswap, 1966; come romanzo breve su Galaxy, giugno 1965), Urania, 1302 Mondadori * Opzioni (Options, 1975; romanzo breve), Urania, 689 Mondadori * Il matrimonio alchimistico di Alistair Crompton (The Alchemical Marriage of Alistair Crompton, 1978; anche Crompton Divided), Urania, 757 Urania Collezione, 255 Mondadori * Dramocles, dramma intergalattico (Dramocles: An Intergalactic Soap Opera, 1983), Urania, 974 Mondadori * Pop Death, 1986 * Vittime a premio (Victim Prime, 1987), Urania, 1041 Mondadori * Stagione di caccia (Hunter / Victim, 1988), Urania, 1088 Mondadori * On The Planet of Bottled Brains (con Harry Harrison, 1990) * Minotaur Maze, 1990 (romanzo breve) * Watchbird, 1990 (romanzo breve) * Xolotl, 1991 (romanzo breve) * Alien Starswarm, 1991 (romanzo breve) * Serie Millennial Contest (con Roger Zelazny): * Voglio la testa del principe azzurro (Bring Me the Head of Prince Charming, 1991) * Se Mefistofele sbaglia Faust (If at Faust You Don't Succeed, 1993) * A Farce to Be Reckoned With'', 1995 * Star Trek: Deep Space Nine: The Laertian Gamble, 1995 * Alien - dentro l'alveare (Aliens: Alien Harvest, 1995) * Godshome, 1999 * Babylon 5: A Call to Arms, 1999 * Computer Grand-Guignol (The Grand-Guignol of the Surrealists), Urania, Mondadori, 2000 (pubblicato in italiano) * Dimension of Miracles Revisited (2000; autopubblica in inglese; trad. in francese) === Antologie di racconti === * Mai toccato da mani umane (Untouched by Human Hands, 1954), Urania, 285 Mondadori * Citizen in Space , Ballantine, 1955 * Pilgrimage to Earth, Bantam, 1957 * Notions: Unlimited, Bantam, 1960 * Store of Infinity, Bantam, 1960 * Shards of Space, Bantam, 1962 * The People Trap, Dell, 1968 * Giardiniere di uomini (Can You Feel Anything When I Do This?, Doubleday, 1971; anche The Same to You Doubled), Urania, Mondadori * Il robot che sembrava me (The Robot Who Looked Like Me, Sphere, 1978), Urania, Mondadori * Fantasma Cinque (The Wonderful World of Robert Sheckley, 1979), Urania, 880 Mondadori * The Sheckley Omnibus, 1979 * Is THAT What People Do?, Holt, Rinehart and Winston, 1984 (23 storie ripubblicate e 16 originali) * The Collected Short Fiction of Robert Sheckley, Pulphouse, 1991 (5 volumi; il vol. 5 comprende materiale originale) * Uncanny Tales, Five Star, 2003 * The Masque of Mañana, NESFA, 2005 * Store of the Worlds, NYRB, 2012 === Antologie italiane === * La decima vittima (antologia di racconti 1953-1962), traduzione di Roberta Rambelli, I Delfini 188, Bompiani, 1965. Dal racconto la settima vittima (Seventh Victim) Elio Petri ha tratto il film La decima vittima. * Ma che pianeta mi hai fatto? (Budget Planet, 1968), Urania, 500 Mondadori (con racconti di altri autori) * AAA Asso. Servizio Interplanetario di Decontaminazione, 1981 === Giallo e spionaggio === * L'agente X (The Game of X, Delacorte, 1965). Liberamente trasposto nel film Disney del 1981 Condorman: Sheckley ha scritto anche la trasposizione del film. * Serie di Stephen Dain: * Calibro 50 (Calibre .50, 1961), Segretissimo n. 26 * Allarme! Chiamate Stephen Dain (Dead Run, 1961), Segretissimo n. 40 * Live Gold, Bantam, 1962 * White Death, Bantam , 1963 * Time Limit, Bantam, 1967 * Serie Hob Draconian: * The Alternative Detective, Tor, 1993 * Draconian New York, Tor, 1996 * Soma Blues, Tor, 1997 === Altri racconti tradotti === * La montagna senza nome (The Mountain Without Name, 1955) * Un viaggio di tutto riposo (Milk run), 1959 * Un biglietto per Tranai (A Ticket to Tranai, 1955, racconto lungo), ne L'ombra del 2000. Romanzi e racconti di fantascienza, Arnoldo Mondadori Editore, 1965 * Anonima Aldilà, ne L'ombra del 2000. Romanzi e racconti di fantascienza, Arnoldo Mondadori Editore, 1965 * Una storia di spie, ne Gli eroi dell'ombra. Antologia della letteratura di spionaggio, Arnoldo Mondadori Editore, 1981 ---- ===== Edgar Rice Burroughs ===== Edgar Rice Burroughs (Chicago, 1º settembre 1875 – Encino, 19 marzo 1950) è stato uno scrittore statunitense, autore, fra l'altro, del ciclo di romanzi incentrati sulla figura di Tarzan, il personaggio della giungla allevato dalle scimmie che ha alimentato la fantasia dei lettori e degli appassionati di cinema di più di una generazione. {{ :halloffame:gettyimages-613501712-9b0c539cb2a84f5992707b999da7aea8.jpg?nolink |}} Biografia Privo di un'istruzione regolare al di là delle scuole dell'obbligo, Burroughs - dopo avere rinunciato alla carriera militare nel 7º Cavalleggeri - comincia a lavorare nella fabbrica del padre. Successivamente tenta la fortuna in numerosi mestieri: poliziotto ferroviario, minatore, cercatore d'oro, negoziante in un drug-store, venditore di temperini, venditore ambulante di dolciumi, cow-boy e anche contabile, a dimostrazione di una perenne insoddisfazione che era, specie in quegli anni, una sua caratteristica. Sotto le lune di Marte Illustrazione di copertina per il romanzo A Princess of Mars (Sotto le lune di Marte) di Edgar Rice Burroughs, McClurg, 1917. Nel 1912, amareggiato e sull'orlo del suicidio a causa dei numerosi insuccessi professionali, realizza un romanzo d'avventura di genere fantascientifico: Sotto le lune di Marte (Under the Moons of Mars, pubblicato anche come A Princess of Mars). Neanche stavolta però l'autore è sicuro di sé, tanto che non firma il manoscritto con il proprio nome, ma sceglie lo pseudonimo di Normal Bean ("Tipo Qualsiasi"). Il romanzo, che costituisce il primo libro di una fortunata serie di undici volumi (fino al 1943), narra le avventure vissute sul pianeta Marte dal capitano John Carter; serializzato in sei puntate sulla rivista The All-Story, ottiene un successo immediato e, appunto, imprevisto da parte dell'autore. === Nasce il re della giungla === Il vero successo, però, Burroughs lo otterrà allorquando proporrà un nuovo e incredibile personaggio. Non è passato ancora molto tempo dalla pubblicazione di Sotto le lune di Marte, quando fa la comparsa, sempre su The All-Story, il suo Tarzan delle Scimmie (Tarzan of the Apes), che, pubblicato per la prima volta nel 1914, diviene in breve un clamoroso best seller in tutto il mondo conquistando la fantasia e il favore di un pubblico eterogeneo e di tutte le età. È l'erede di Mowgli, il "figlio dei lupi" ideato da Rudyard Kipling nei suoi due Libri della giungla, sarebbe presto divenuto uno degli eroi più famosi di tutti i tempi, tanto che Burroughs gli dedicherà un ciclo narrativo che conta ventotto libri, tradotti in più di 50 lingue, almeno trenta film e una lunga serie di fumetti, telefilm e cartoni animati. Stimolato dall'inaspettato successo riscosso dalle sue prime opere, Burroughs continua a scrivere, e nei successivi anni venti e trenta emerge come uno dei più amati e imitati scrittori d'avventura e fantascienza. === Due città in suo onore === Scrittore quanto mai prolifico (anche se molte volte la critica non è stata molto benevola con lui), Burroughs scrive fino agli ultimi anni di vita, collezionando sempre maggiori successi e pubblicando circa settanta libri che venderanno non meno di duecento milioni di copie in tutto il mondo; la sua fortuna economica crescerà tanto da permettergli di fondare una propria casa editrice, la Edgar Rice Burroughs, Inc., per la pubblicazione dei suoi scritti. L'incredibile (e apparentemente inesauribile) vena letterario-visionaria di Burroughs ha portato l'autore di Tarzan a una continua ricerca di nuovi territori della fantasia, con la creazione di almeno altri tre importanti filoni: quello del ciclo di Pellucidar (1922-1963) ambientato al centro della Terra e popolato da uomini ancora allo stadio dell'età della pietra; quello della Terra dimenticata dal tempo (del 1918) ambientato su un'isola sperduta dell'oceano Pacifico; e infine quello del cosiddetto Ciclo venusiano, ultimo in ordine di tempo, iniziato nel 1934 con I pirati di Venere (Pirates On Venus). Burroughs morì nel 1950 a Encino, in California, lasciando ai figli un'eredità di oltre dieci milioni di dollari. Un quartiere di Los Angeles in California e un'area non incorporata in Texas, verranno battezzati rispettivamente Tarzana e Tarzan in onore del suo personaggio più famoso. Il suo corpo venne cremato e, secondo le sue ultime volontà, le ceneri vennero sparse davanti a un albero lungo il Ventura Boulevard di Tarzana. ==== Opere ==== === Ciclo di Tarzan === * Tarzan delle Scimmie (1912) * Il ritorno di Tarzan (1913) * Le belve di Tarzan (1914) * Il figlio di Tarzan (1914) * Tarzan e i gioielli di Opar (1916) * I racconti della giungla di Tarzan (1919) * Tarzan l'indomabile (1920) * Tarzan il terribile (Tarzan the Terrible, 1921) * Tarzan e il leone d'oro (1922, 1923) * Tarzan e gli uomini formica (1924) * Tarzan, re della giungla (1927, 1928) * Tarzan e l'impero perduto (1928) * Tarzan at the Earth's Core (1929) * Tarzan the Invincible (1930, 1931) * Tarzan trionfante (1931) * Tarzan e la città d'oro (1932) * Tarzan and the Lion Man (1933, 1934) * Tarzan e gli uomini leopardo (1935) * Tarzan's Quest (1935, 1936) * Tarzan e la città vietata (1938) * Tarzan the Magnificent (1939) * Tarzan and the Foreign Legion (1947) * Tarzan and the Tarzan Twins (1963) (raccolta dei due romanzi destinati a un pubblico più giovane) * Tarzan and the Madman (1964), opera postuma * Tarzan and the Castaways (1965) === Ciclo di Barsoom o Ciclo di Marte === * Sotto le lune di Marte (Under the Moons of Mars o A Princess of Mars, 1912), romanzo scritto come Normal Bean (raccolto in John Carter di Marte, Cosmo Oro, Nord 1973); testo originale, in Progetto Gutenberg. * Gli dei di Marte (The Gods of Mars, 1913), romanzo (raccolto in John Carter di Marte, Cosmo Oro, Nord, 1973); testo originale, in Progetto Gutenberg. * Il signore della guerra di Marte (The Warlord of Mars, 1914), romanzo (in John Carter di Marte, Cosmo Oro, Nord, 1973); testo originale, in Progetto Gutenberg. * Thuvia, fanciulla di Marte (Thuvia, Maid of Mars, 1920), romanzo (raccolto in Le pedine di Marte, Cosmo Oro, Nord, 1980); testo originale, in Progetto Gutenberg. * Le pedine di Marte (The Chessmen of Mars, 1922), romanzo (Cosmo Oro, Nord, 1980); testo originale, in Progetto Gutenberg. * La mente di Marte (The Master Mind of Mars, 1928), romanzo (Cosmo Oro, Nord, 1981) * Il guerriero di Marte (A Fighting Man of Mars, 1931), romanzo (raccolto in La mente di Marte, Cosmo Oro, Nord, 1981) * Le spade di Marte (Swords of Mars, 1936), romanzo (raccolto in I guerrieri di Marte, Cosmo Oro, Nord, 1981) * Gli uomini sintetici di Marte (Synthetic Men of Mars, 1940), romanzo (raccolto in I guerrieri di Marte, Cosmo Oro, Nord, 1982) * Llana di Gathol (Llana of Gathol, 1948), raccolta (Cosmo Oro, Nord, 1982); contiene: * Llana di Gathol (Llana of Gathol) * Il morbo antico (The Ancient Dead (anche The City of Mummies, 1941), romanzo breve * I Pirati neri di Barsoom (Black Pirates of Barsoom, 1941), romanzo breve * Fuga su Marte (Yellow Men of Mars, 1941), romanzo breve * Gli uomini invisibili di Marte (Invisible Men of Mars, 1941), romanzo breve * John Carter di Marte (John Carter of Mars, 1964), raccolta (in Lhana di Gathol, Cosmo Oro, Nord, 1982); comprende: * John Carter e i giganti di Marte (John Carter and the Giants of Mars, 1941), romanzo breve * Gli uomini-scheletro di Giove (Skeleton Men of Jupiter, 1943), romanzo breve === Ciclo di Pellucidar === * Al centro della Terra (At the Earth's Core), 1914 * Pellucidar, 1915 * Tanar of Pellucidar, 1929 * Tarzan at the Earth's Core, 1929 * Back to the Stone Age (o Seven Worlds to Conquer), 1937 * Land of Terror, 1944 * Savage Pellucidar, 1963, raccolta. Candidato all'Hugo come racconto breve. === Ciclo di Venere === * I pirati di Venere (Pirates of Venus, 1934) * Perduti su Venere (Lost on Venus, 1935) * Carson di Venere (Carson of Venus, 1939) * Odissea su Venere (Escape on Venus, 1946) (raccolta) * Gli schiavi degli uomini-pesce (Slaves of the Fish-Men, 1941) * La dea di fuoco (Goddess of Fire, 1941) * Il morto vivente (The Living Dead, 1941) * Guerra su Venere (War on Venus, 1942) * Il mago di Venere (The Wizard of Venus, 1964) ---- ===== Jack Vance ===== Jack Vance, pseudonimo di John Holbrook Vance (San Francisco, 28 agosto 1916 – Oakland, 26 maggio 2013), è stato uno scrittore statunitense, autore di romanzi fantasy e di fantascienza, benché Vance stesso abbia obiettato a questa definizione. {{:halloffame:jack-at-the-helm-cropped.jpg?nolink|}} Ha firmato gran parte delle sue opere con il suo nome informale Jack Vance, ma ha anche usato il suo nome completo, così come gli pseudonimi Ellery Queen (dal famoso scrittore di gialli), Alan Wade, Peter Held e John van See. Gode di una buona considerazione da parte di critici e colleghi, alcuni dei quali hanno suggerito che la sua opera trascende i limiti del genere e che dovrebbe essere considerato un importante scrittore secondo gli standard della letteratura mainstream. Ad esempio Poul Anderson l'ha definito in un'occasione il più grande scrittore statunitense "in" fantascienza, invece che "di" fantascienza. Biografia Nasce il 28 agosto 1916 in California. Dopo la separazione dei genitori si trasferisce con la madre e diversi fratelli nel ranch dei nonni materni, dove trascorre un'infanzia felice. Fin da giovane legge e scrive poesia. Inoltre si appassiona alle riviste pulp, come Weird Tales e Amazing Stories, e ad autori come Edgar Rice Burroughs, Jules Verne, Lord Dunsany e P.G. Wodehouse. Terminati gli studi superiori e non potendo permettersi di frequentare l'università, gira per il paese svolgendo i lavori più disparati (raccolta della frutta, operaio in una fabbrica di attrezzi minerari, minatore e addetto ai pozzi petroliferi), trasformandosi da piccolo intellettuale poco pratico in un giovane uomo piuttosto impetuoso. Si iscrive all'Università della California a Berkeley, frequentando prima fisica e poi giornalismo, ma non termina gli studi. Lavora per un certo periodo al porto di Honolulu, ritornando in America in tempo per l'inizio della seconda guerra mondiale. Studia il giapponese per poter partecipare a un programma di addestramento dei servizi segreti, ma senza successo, quindi si arruola nella Marina mercantile e si imbarca. In questo periodo inizia a scrivere narrativa, in particolare i primi racconti del Ciclo della Terra morente. La sua prima opera pubblicata è Il pensatore di mondi nel 1945 sulla rivista Thrilling Wonder Stories. Nel periodo tra gli anni cinquanta e i settanta lavora per un breve periodo come sceneggiatore per la 20th Century Fox. Viaggia quindi a lungo, prima in Europa e poi per il resto del mondo, fermandosi per pochi mesi in luoghi esotici, dove scrive nuovi racconti e romanzi, partendo quindi per un'altra destinazione. Alla fine degli anni cinquanta, durante un periodo in cui si trova a New York, scrive sceneggiature per la serie TV di fantascienza Captain Video. In questo periodo scrive i romanzi L'odissea di Glystra, Il linguaggio di Pao e Uomini e draghi, con cui vince un Premio Hugo, inizia la Trilogia di Durdane e il Ciclo dei Principi demoni. Inoltre ritorna ai racconti del ciclo della Terra morente e scrive la serie di racconti con protagonista Cugel l'astuto (Le avventure di Cugel l'astuto). Fino alla morte risiede con la moglie e un figlio a Oakland, in California. È scomparso il 26 maggio 2013 nella sua casa di Oakland. Carriera letteraria Copertina del numero di dicembre 1957 della rivista Satellite Science Fiction dove The languages of Pao fu pubblicato per la prima volta. Ha scritto oltre sessanta libri, la maggior parte dei quali inseriti in un ciclo: forse i più notevoli sono i quattro libri del Ciclo della Terra morente, oggetto di molte imitazioni; i cinque romanzi del Ciclo dei Principi Demoni; i quattro romanzi del Ciclo di Tschai; la trilogia di Durdane; quella del Ammasso di Alastor; i due libri del Ciclo del Grande Pianeta e la trilogia di Lyonesse. Molti dei cicli di fantascienza di Vance appartengono ad una visione del futuro chiamata Distesa Gaeana, situata nella storia futura, tuttavia le connessioni non sono necessarie per la comprensione di ogni serie individuale sebbene permettano a Vance di utilizzare in una serie dei riferimenti a protagonisti di altre serie, come Navarth, il poeta pazzo, o di citare in altri romanzi libri immaginari, come l'enciclopedia in più volumi "Vita" del Baron Bodissey. Lo stile di prosa di Vance raggiunge probabilmente la sua forma migliore nei romanzi singoli come L'ultimo castello e Maske: Thaery. I romanzi di fantascienza e fantasy di Vance sono tipicamente diretti, satire lineari, che possono facilmente sedurre un lettore nel considerarli solo space opera. I racconti di Vance contengono tipicamente un forte protagonista, alle volte forte di natura e alle volte forzato dalle circostanze, inquieta e intensa opposizione a una società febbricitante che alla fine redime, spesso senza ricevere plausi o anche senza che qualcuno se ne accorga. Altri, una minoranza importante nel corpus delle sue opere, hanno come protagonista un antieroe come Cugel, ironicamente soprannominato 'Cugel l'astuto' nei suoi romanzi della Terra morente, che subisce i tiri e le beffe di quella che lui, ma non noi, considera una sfortuna oltraggiosa. Il lavoro di Vance nasconde in gran parte una commedia di moralità, comunque sottile. Anche un tagliagole, ladro ed occasionale stupratore come Cugel, una volta adeguatamente castigato dalle sue vicissitudini, può alla fine trionfare come avviene nel seguito a Le avventure di Cugel l'astuto. Ma l'attrattiva principale dei romanzi di Vance non sono le trame lineari ed il linguaggio squisito e ironicamente secco, quanto le sue capacità di evocare, spesso con sole poche parole, società aliene, complesse e assurde, purtuttavia completamente umane. Vance spesso crea, in un semplice paragrafo, un mondo più completamente realizzato di quello che molti scrittori riescono ad inserire in massicci volumi. Un altro talento speciale di Vance è il racconto di storie-nelle-storie mediante l'uso di citazioni in apertura di paragrafo, per esempio le avventure di Marmaduke nel Libro dei Sogni il quinto libro del ciclo dei Principi Demoni, e l'uso delle note a piè di pagina. La capacità di un narratore di usare efficacemente le note a piè di pagina è rara, quasi unica; un altro esempio può essere Terry Pratchett. Spesso Vance espone la natura piuttosto arbitraria delle società descritte, per mezzo di note linguistiche di termini intraducibili. Questi termini delineano concetti centrali per la società descritta, ma sono completamente alieni al lettore. In effetti la capacità di Vance di "spiegare" senza diminuire l'attenzione del lettore è parte del fascino del suo lavoro, ricco nella "Capacità Negativa" lodata da Keats ed essenziale per la fantasy e la fantascienza. Il fatto di non poter immaginare l'aspetto di un "deodand" o di non aver mai sentito parlare della "Cappa di Carne di Miscus" non intralcia in alcuna maniera la capacità di seguire la storia. Un luogo comune nei lavori di Vance è il villaggio o il pianeta i cui gli abitanti praticano con la massima sincerità un sistema di credenze assurdo, ripugnante o entrambi. A parte il loro potenziale picaresco, Vance usa questi episodi per ironizzare sul dogmatismo in generale e su quello religioso in particolare. In effetti c'è molto del filosofo del XVIII secolo in Vance, che in particolare nella trilogia di Lyonesse si diverte a tirare frecciate al Cristianesimo. Quando, nel corso dei secoli, così tante persone hanno dato credito a così tante credenze, pare implicare Vance, chi ha il diritto di imporre il suo dogma agli altri? Questo scetticismo è legato all'individualismo di Vance che un imperativo, sia etico sia estetico per lui e per i suoi personaggi, sembra applicare in pratica il desiderio di Thoreau che ci siano persone di tipi tanto differenti quanto possibile. I suoi valori illuminati appaiono ancora nella sua convinzione che ognuno dovrebbe essere libero di realizzare se stesso nella sua propria maniera, purché questa autorealizzazione non sia a detrimento di altri. Spesso i cattivi di Vance sono artisti che violano questo principio e distruggono le vite o le proprietà di altri per perseguire la propria visione. Di conseguenza Vance favorisce personaggi aristocratici per la varietà che lo stato sociale e il denaro possono innegabilmente fornire, si diverte a creare società individualistiche e aristocratiche terrificanti come in Marune: Alastor 933' o come gli Ska in Lyonesse. Un suo tema favorito, esemplificato in L'ultimo castello, è la società decadente aristocratica il cui perseguimento dell'individualismo estetico l'ha resa incapace di affrontare le sfide della realtà che richiedono cooperazione e sacrificio. Una tensione ricorrente in Vance, sebbene di solito il suoi protagonisti riescono ad essere sia esteti che eroi. Vance non assume mai che l'aristocrazia conferisca automaticamente meriti, è spietato nella sua satira di notabili pomposi che pensano che una nascita nobile li dispensi dall'obbligo di essere gentili o interessanti. Essere pretenziosi è sempre un vizio per Vance, ma distingue sempre tra pretenziosità ed elevazione reale. Uno dei molti fascini delle sue opere è la maniera scespiriana con cui sia furfanti che principi trattano e si canzonano in un linguaggio forbito. La sua enfasi sull'individualismo impedisce a Vance di diventare un relativista. In effetti i suoi valori a volte hanno la forza di pregiudizi, così come la sua disapprovazione per l'omosessualità: solo i cattivi sono omosessuali nei lavori di Vance. Questo conservatorismo sessuale si manifesta anche nelle relazioni uomo-donna. Vance può creare personaggi femminili vividi ed eroici, come Glyneth nel ciclo di Lyonesse, eppure una volta sposata esce di scena per l'ultimo libro della trilogia. In La Murthe una storia del ciclo della Terra morente, è specialmente esplicito nell'insistere sulle nature differenti degli uomini e delle donne e che ogni deviazione dal proprio genere deve essere evitata. Che questo geniale e innegabile sessismo non sia niente più che un artefatto dei pregiudizi generazionali di Vance è una questione aperta, ma non diminuisce il godimento del suo vivido stile ed immaginazione. Vance ha parlato del suo piacere per gli scritti di P.G. Wodehouse e una certa influenza di quest'ultimo può essere ritrovata in alcuni degli scritti di Vance, specialmente nelle sue descrizioni di zie prepotenti e dei loro nipoti facilmente intimoriti. L'influenza di Wodehouse comunque può non essere pronunciata quanto quella di L. Frank Baum, ne è un esempio l'uso di Baum simile a quello di Vance del dialogo ampolloso in The Tin Woodman of Oz. Qualunque sia il peso relativo di questi e altri modelli, Vance ha provato di essere un maestro della farsa episodica in lavori come Il mondo degli Showboat e nella storia breve Il gioco della guerra. I racconti gialli di Vance oggi mantengono essenzialmente un valore per quello che rivelano della sua evoluzione come scrittore di fantascienza, fantasy e umorismo. Smise di lavorare nel genere del mistero all'inizio degli anni settanta se si eccettuano storie del mistero di fantascienza, vedi. Bad Ronald è degno di nota per come ritrae una versione di prova di quello che è forse il più grande personaggio di Vance: Howard Alan Treesong di Il libro dei sogni, il quinto libro del ciclo dei Principi Demoni. Il modo in cui descrive la Tahiti degli anni sessanta, in The Deadly Isles rivela alcuni degli ingredienti segreti che Vance miscela da gran maestro per presentare mondi alieni senza praticamente alcuno sforzo. In aggiunta le due storie dello sceriffo Joe Bains, specialmente The Fox Valley Murders, possono ancora essere lette con piacere, sebbene più per alcuni dei deliziosi personaggi californiani come la ragazza New Age di Bains, piuttosto che per la reale procedura di investigazione del crimine. Vance ha ambientato con successo molti gialli nei suoi universi fantascientifici. I più notevoli di questo sforzo di miscelare generi sono le storie del ciclo del "Galactic Effectuator" che presentano un protagonista simile a Sam Spade, delle storie brevi risalenti ai primi anni cinquanta con protagonista Magnus Ridolph, un avventuriero interstellare e detective amatoriale, basato parzialmente sul Simon Templar di Leslie Charteris, che incontra sfide non dissimili da quelle dei racconti dei viaggi nel sud di Jack London e La fiamma della notte che prende abilmente in prestito elementi da Un lavoro inadatto a una donna di P.D. James. Ha vissuto per la maggior parte della sua vita adulta nelle colline sopra Oakland. Iniziò la carriera di scrittore a tempo pieno alla fine degli anni quaranta, il periodo in cui il San Francisco Renaissance, un movimento di sperimentazione nella letteratura e nelle arti, dalla poesia fino all'architettura, era agli inizi. I riferimenti alla vita bohèmienne della Bay Area, direttamente nei suoi primi gialli e in forma travestita nei suoi racconti di fantascienza, suggeriscono affinità con questo movimento. Certamente la "Sailmaker Beach," il quartiere bohèmienne di Avente sul pianeta Alphanor è una versione della North Beach di San Francisco, mentre si dice che il personaggio del folle poeta Navarth sia stato basato su Kenneth Rexroth. Riconoscimenti 1961 Edgar Allan Poe Awards per il racconto giallo The Man In The Cage 1963 Premio Hugo per Uomini e draghi 1966 Premio Nebula per L'ultimo castello 1967 Premio Hugo, categoria racconti brevi per L'ultimo castello 1975 Premio Jupiter per Assalto a una città 1984 World Fantasy Award per Lyonesse 1990 World Fantasy Award per Madouc 1997 Premio Grand Master ==== Opere ==== === Ciclo della Terra Morente === * La Terra morente o Il crepuscolo della Terra (The Dying Earth, 1950, raccolta di racconti) Le avventure di Cugel l'Astuto (The Eyes of the Overworld, 1966) La saga di Cugel (Cugel's Saga, 1983) Rhialto il meraviglioso (Rhialto the Marvellous, 1984) * Ciclo dei Principi demoni Il re stellare o I principi demoni[3] (The Star King, 1964) La macchina per uccidere (The Killing Machine, 1964) Il palazzo dell'amore (The Palace of Love, 1973) La faccia (The Face, 1979) Il libro dei sogni (The Book of Dreams, 1981) * Ciclo di Tschai Naufragio su Tschai (City of the Chasch, 1968) Le insidie di Tschai (Servants of the Wankh, 1969) I tesori di Tschai (The Dirdir, 1969) Fuga da Tschai (The Pnume, 1970) * L'opera dello spazio (Space Opera, 1965) Crociata spaziale (Emphyrio, 1969) Il principe grigio (The Gray Prince, 1974) Maske: Thaery (Maske: Thaery, 1976) La fiamma della notte (Night Lamp, 1996) Myron Tany[modifica | modifica wikitesto] Fuga nei mondi perduti (Ports of Call, 1998) Lurulu (Lurulu, 2004) * Le cronache di Cadwal Stazione Araminta (Araminta Station, 1988) I segreti di Cadwal (Ecce and Old Earth, 1991) Throy: Il terzo continente (Throy, 1992) * Trilogia dell'Ammasso di Alastor Alastor 2262 (Trullion: Alastor 2262, 1973) Marune: Alastor 933 (Marune: Alastor 933, 1975) Wyst: Alastor 1716 (Wyst: Alastor 1716, 1981) * Trilogia di Lyonesse Lyonesse (Lyonesse, 1983); traduzione di Annarita Guarnieri, Fantacollana 59, Nord, 1985. La perla verde (The Green Pearl, 1986); traduzione di Annarita Guarnieri, Fantacollana 68, Nord 1986. Madouc (Madouc, 1990); traduzione di Annarita Guarnieri, Fantacollana 103, Editrice Nord, 1991. * Trilogia di Durdane Il mondo di Durdane (The Anome, 1971) Il popolo di Durdane (The Brave Free Men, 1972) Asutra (The Asutra, 1973) * Il Grande Pianeta L'odissea di Glystra (Big Planet, 1951); traduzione di Hilja Brinis, Urania n. 177, Arnoldo Mondadori Editore, 1953. Il mondo degli Showboat (Showboat World, 1975); traduzione di Franco Giambalvo, I Libri di Robot n. 10, Armenia Editore, 1978. === Altri romanzi === * Il segreto dei Telek (Telek, 1952) * I vandali dello spazio (Vandals of the Void, 1953) * Gli Amaranto o Stato sociale: Amaranto (To Live Forever, 1956) * Gli schiavi del Klau (Slaves of the Klau, 1958) * L'uomo dei miracoli (The Miracle Workers, 1958) * Il linguaggio di Pao o I linguaggi di Pao (The Languages of Pao, 1958) * Uomini e draghi (The Dragon Masters, 1962) * Le case di Iszm (The Houses of Iszm, 1964) * Pianeta d'acqua (The Blue World, 1966) * L'ultimo castello (The Last Castle, 1966) * Miro Hetzel l'investigatore (Galactic Effectuator, 1976) * Romanzi e racconti polizieschi * Prendi la mia faccia, (Take My Face, 1957) * The Man In the Cage (1960) === Raccolte di racconti === Future Tense, 1964 (ried. come Dust of Far Suns, 1981). Contiene tra gli altri: Il paradiso di Ullward (Ullward's Retreat, 1958) La vela dello spazio (Gateway to Strangeness, 1962) Le avventure di Magnus Ridolph (The Many Worlds of Magnus Ridolph, 1966) Il meglio di Jack Vance (The Best of Jack Vance, 1976). ---- ===== Stanislaw Lem ===== Stanisław Herman Lem (IPA: [staˈɲiswaf ˈlɛm]) (Leopoli, 12 settembre 1921 – Cracovia, 27 marzo 2006) è stato uno scrittore polacco, autore prolifico e brillante che coniugò il genere della fantascienza con il romanzo filosofico. {{ :halloffame:stanislaw_lem.jpg?nolink |}} Uno dei suoi romanzi più celebri è Solaris. Nel 1972 il regista sovietico Andrej Tarkovskij ne ha tratto l'omonimo film, il cui grande successo lo ha reso popolare al di fuori della sua patria. I suoi libri, alla sua scomparsa nel 2006, erano stati tradotti in almeno 41 lingue e avevano venduto oltre 27 milioni di copie, facendone uno degli scrittori europei di fantascienza più letti al mondo. === Biografia === Nato in Polonia a Leopoli (città facente oggi parte del territorio dell'Ucraina) il 12 settembre 1921 in una famiglia ebraica, inizialmente si dedicò agli studi di filosofia, ma successivamente intraprese medicina all'università di Leopoli, seguendo le orme del padre; costretto ad interrompere gli studi a causa dell'occupazione nazista, durante la seconda guerra mondiale lavorò come meccanico. Al termine della guerra si trasferì a Cracovia dove riprese gli studi medici e si laureò nel 1946 all'Università Jagellonica. Nel 1950 abbandonò la medicina e si dedicò alle scienze biologiche e cibernetiche, attività che l'avrebbe portato ad essere uno dei fondatori dell'Accademia di cibernetica ed astronautica. Nel 1951 pubblicò Il pianeta morto (Astronauci), il suo primo romanzo di fantascienza, ma presto si scontrò con l'ordinamento politico sovietico, anche in seguito a numerosi saggi ed articoli scientifici; smise di scrivere e per vivere lavorò come assistente di laboratorio. Nel 1953, dopo la caduta di Trofim D. Lysenko (1898-1976), presidente dell'Accademia delle Scienze Agrarie in Unione Sovietica, ricominciò a pubblicare romanzi di fantascienza e scrivere saggi ed articoli scientifici. Nel 1955 scrisse La nube di Magellano (Obłok Magellana), dove parla della vita di astronauti a bordo di una gigantesca astronave. Seguirono Pianeta Eden (1959), che introduce il tema dell'incomunicabilità tra intelligenze aliene, e Ritorno dall'Universo (Powrót z gwiazd, 1961), e il suo romanzo più celebre Solaris (1961), il culmine dell'originalità letteraria di Lem. Nel 1963 l'adattamento cinematografico de La nube di Magellano, realizzato in Cecoslovacchia con il titolo Ikarie XB 1 (titolo internazionale Icarus XB1) ottiene un successo internazionale e fa conoscere lo scrittore anche Europa e America. Nel 1972 il regista russo Andrej Tarkovskij porta sullo schermo Solaris con il film omonimo, premiato a Cannes, che suggellò la popolarità di Stanislaw Lem in Europa e in tutto l'occidente. Nel 1973 ricevette in Polonia il prestigioso Premio di Stato, mentre nel 1976 ricevette il Grand Prix al terzo Congresso Europeo di Fantascienza tenutosi a Poznań. Lem era talmente stimato e amato in patria che nel 1977 fu candidato dalla Polonia al premio Nobel per la letteratura e riconosciuto cittadino onorario dalla città di Cracovia. Nel 1987 smise di scrivere. Morì a Cracovia nel 2006. === L'opera === Per contribuire, correggi i toni enfatici o di parte e partecipa alla discussione. Non rimuovere questo avviso finché la disputa non è risolta. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento. La sua preparazione e la capacità di grande speculazione filosofica hanno permesso a Stanisław Lem di scrivere romanzi di grande spessore ed originalità, che, nella loro complessità e rigorosità scientifica, immergono il lettore in contesti decisamente plausibili ma appartenenti alla più tipica tradizione fantascientifica. L'intento è quello di mantenere una costante sensazione di accuratezza scientifica e non lasciare mai troppo spazio all'aspetto puramente fiabesco della fantascienza, considerato quest'ultimo un aspetto più commerciale che creativo; proprio in questo senso Lem lancia forti critiche a gran parte degli autori occidentali, in particolare americani, e a buona parte della fantascienza, che considera mal concepita e scritta, interessata più all'avventura che alle idee o nuove forme di letteratura, tanto che nel 1976 viene rimosso da membro onorario dalla Science Fiction and Fantasy Writers of America (SFWA) dopo che aveva ottenuto questo riconoscimento nel 1973. Lem costringe i suoi personaggi ad affrontare delle profonde riflessioni introspettive, unitamente ad una critica etica e morale della società, nel momento in cui si vengono a trovare in situazioni che sono del tutto estranee alla normalità e lontane da tutto ciò che, per l'uomo, è consueto e conoscibile. Nei suoi romanzi trovano spazio riflessioni sia filosofiche che religiose fino a considerazioni di carattere puramente politico, a volte velate, a volte decisamente esplicite. Ne è un esempio una forte critica al sistema sociale capitalista nel suo primo romanzo di fantascienza, Il pianeta morto (Astronauci, 1951), dove pone l'accento sul carattere autodistruttivo di un'ipotetica società basata sull'egoismo e sul desiderio di predominio, che prima di riuscire a procedere con i propri intenti di conquista, implode in se stessa. Tuttavia non risparmia critiche al socialismo sovietico quando in Eden (1959), dove alcuni uomini, a seguito di un naufragio in un pianeta sconosciuto, sperimentano, a causa dell'incolmabile distanza culturale, l'incomunicabilità e l'incomprensione con la forma di vita (vagamente umanoide) predominante, esprime tutto il suo dissenso verso qualsiasi tentativo di controllo dell'informazione. Non a caso questo spirito critico, che determina una sottile ambiguità politica, ha procurato a Lem pesanti ripercussioni e accuse di vario genere, sia in patria che in occidente. Tuttavia la caratteristica più importante di Stanislaw Lem è la profonda riflessione esistenziale che è centrale in quasi tutte le sue opere, dove l'uomo è costretto a confrontarsi con se stesso, sia nella sua individualità che nella sua appartenenza ad una società, una cultura od un contesto, alternando realtà oggettive a realtà soggettive. L'uomo di Lem affronta l'incomprensibile attraverso un viaggio interiore che lo porta a delle scelte rassegnate, dove prevalgono emozioni e valori soggettivi, quando, ad esempio, in Solaris (1961), un Dio bambino (così definito perché sembra non aver ancora preso coscienza di essere tale), gioca con degli esseri umani trasformando i loro ricordi in persone reali. Le opere di Lem stimolano molteplici riflessioni, e per questo i suoi romanzi sono continuamente riscoperti e valorizzati, ma non è secondario che la rigorosa accuratezza scientifica renda la sua produzione (anche quella realizzata tra gli anni cinquanta e settanta) fortemente realistica ed attuale. ==== Opere ==== === Romanzi === * L'uomo da Marte (Człowiek z Marsa), 1946 * L'ospedale dei dannati (Szpital przemienienia, 1948), trad. Vera Verdiani, Torino, Bollati Boringhieri, 2006, ISBN 978-88-339-1717-7. * Astronauti (Astronauci, 1951) * La nube di Magellano (Obłok Magellana, 1955) * Czas nieutracony, 1955 (Tempo non sprecato, trilogia costituita da: Szpital przemienienia (L'ospedale dei dannati), Wśród umarły (Tra i morti), Powrót (Il ritorno) [non tradotto in italiano] * L'indagine (Śledztwo, 1959) * Milano, Rusconi, 1984; Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1989 * col titolo L'indagine del tenente Gregory, trad. di Vera Verdiani, Torino, Bollati Boringhieri, 2007; Milano, Mondadori, 2022. * Eden (Eden, 1959) * Memorie trovate in una vasca da bagno (Pamiętnik znaleziony w wannie, 1961), trad. di Vera Verdiani, Collana Oscar Cult, Milano, Mondadori, 2023, ISBN 978-88-047-5581-4. * Ritorno dall'universo (Powrót z Gwiazd, 1961) * trad. Pier Francesco Poli, introduzione di Giuseppe Lippi, Collana Oscar n.2114, Milano, Mondadori, 1989, ISBN 88-04-32033-8. * trad. Pier Francesco Poli, a cura di Francesco M. Cataluccio, Collana La memoria n.1206, Palermo, Sellerio, 2021, ISBN 978-88-389-4232-7. * Solaris (Solaris, 1961) * L'Invincibile (Niezwyciężony, 1964) * La Voce del Padrone (Głos Pana, 1968), trad. Vera Verdiani, Collana Varianti, Torino, Bollati Boringhieri, 2010, ISBN 978-88-339-2126-6; Collana Oscar moderni, Milano, Mondadori 2022, ISBN 978-88-047-5309-4. * Il congresso di futurologia (Kongres futurologiczny, 1973), * trad. Sandra Cecchi, Collana Albatros, Roma, Editori Riuniti, 1981, ISBN 978-88-359-2365-7, pp.556. [contiene anche altri romanzi e racconti di Lem] * trad. S. Cecchi, revisione di Marzena Borejczuk, Milano, Marcos y Marcos, 2003, ISBN 978-88-716-8380-5, pp.157. * Rozprawy i szkice, 1974 * Febbre da fieno (Katar, 1976), trad. Lorenzo Pompeo, Collana Sírin, Voland, 2020, ISBN 978-88-624-3377-8. * Il castello alto (Wysoki Zamek, 1975), trad. di L. Rescio, Collana Varianti Torino, Bollati Boringhieri, 2008, ISBN 978-88-339-1874-7; Collana Oscar Moderni, Milano, Mondadori, 2023, ISBN 978-88-047-5897-6. [autobiografia] * Golem XIV (Golem XIV, 1981), trad. Lorenzo Pompeo, Collana Fuori n.10, il Sirente, Fagnano Alto, 2018, ISBN 978-88-87847-68-0; ora anche in Universi, cit., pp. 1401-1487. * Pace in Terra (Pokój na Ziemi, 1987), trad. di Silvia Lalìa, Collana Oscar Moderni, Milano, Mondadori, 2023, ISBN 978-88-047-5898-3; pubblicato in precedenza col titolo Pace al mondo, Collana Urania n.1271 Milano, Mondadori, 1995. * Il pianeta del silenzio (Fiasko, 1986), trad. it. di R. Valla, Milano, Mondadori, 1988-1995, ISBN 88-04-31777-9; Collana Oscar Moderni, Milano, Mondadori, 2022, ISBN 978-88-047-4580-8. === Raccolte di racconti === * Sesamo e altre storie (Sezam, 1954) [Non tradotto in italiano] * Esiste davvero, Mr. Johns? (Czy pan istnieje, Mr. Johns?, 1957) * L'invasione da Aldebaran (Inwazja z Aldebarana, 1959) [Non tradotto in italiano] * Il libro dei robot (Księga robotów, 1961) [Non tradotto in italiano] * La notte lunare (Noc księżycowa, 1963) [Non tradotto in italiano] * L'Invincibile e altri racconti (Niezwyciężony i inne opowiadania, 1964) [Il romanzo uscì nella prima edizione all'interno di una raccolta di racconti]. * Il Dragone e la calcolatrice (Bajka o Maszynie Cyfrowej, co Ze Smokiem Walczyła, 1964) * Fiabe per robot (Bajki robotów, 1964), traduzione di Marzena Borejczuk, Milano, Marcos y Marcos, 2005, ISBN 88-7168-350-1. * Cyberiade (Cyberiada, 1965) * I viaggi del pilota Pirx (Opowieści o pilocie Pirxie, 1968-1973), trad. R. Lewanski, Roma, Editori Riuniti, 1979, ISBN 978-88-359-2040-3. * Non serviam (Arthur Dobb: "Non Serviam", 1971) * Memorie di un viaggiatore spaziale o Diari astrali (Dzienniki gwiazdowe, 1971), Mondadori, 1991; Marcos y Marcos, 2004, ISBN 88-7168-418-4. * La maschera (Maska, 1976) * Visione locale (Wizja lokalna, 1982) [Tradotto in inglese col titolo Official Hearing on the Spot]. * Fine del mondo alle 8 (Koniec swiata o osmej. Powiesc amerykanska, 1957), trad. Pier Francesco Poli, Roma-Napoli, Theoria, 1986-1993; Roma, Editori Riuniti, 1998, ISBN 978-88-359-4523-9. * L'oscurità e la muffa (Ciemność i pleśń, 1988) * L'arrivo * L'enigma (Zagadka, 1996), tr. it. di L. Pompeo, in Universi, cit., pp. 965-1209. [Antologia dei migliori racconti selezionati dallo stesso Lem]. Contiene i racconti: Il ratto nel labirinto (1956), L'invasione (da L'invasione di Aldebaran, 1959), L'amico (da L'invasione di Aldebaran), L'invasione di Aldebaran (da L'invasione di Aldebaran), Muffa e oscurità (da L'invasione di Aldebaran), Il martello (da L'invasione di Aldebaran), La formula di Lymphater (da Il libro dei robot, 1961), Il diario (da La notte lunare, 1963), La verità (da L'Invincibile e altri racconti, 1964), La maschera (da La maschera, 1976), Centotrentasette secondi (da La maschera), L'enigma, Il materassino. * Universi, a cura di Lorenzo Pompeo, Collana Oscar Moderni Baobab, Milano, Mondadori, 2021, ISBN 978-88-047-3056-9. [Raccolta integrale di racconti e altre produzioni brevi]. Parte prima: Memorie di un viaggiatore spaziale (trad. it. di P.F. Poli), Fiabe per robot (trad. it. di M. Borejczuk), Cyberiade (trad. it. di R. Valla e V. Parisi), I viaggi del pilota Pirx (trad. it. di R. Lewanski), L'enigma (trad. it. di L. Pompeo). Parte seconda (Gli "apocrifi"): Vuoto assoluto (trad. it. di V. Parisi), Grandezza immaginaria (trad. it. di V. Parisi), Golem XIV (trad. it. di L. Pompeo), Provocazione (trad. it. di G. Randone), Biblioteca del XXI secolo (trad. it. di G. Randone). ---- ===== John Wyndham ===== John Wyndham, pseudonimo di John Wyndham Parkes Lucas Beynon Harris (Knowle, 10 luglio 1903 – Londra, 11 marzo 1969), è stato uno scrittore inglese di romanzi di fantascienza. Usò il suo chilometrico nome per trarne anche altri pseudonimi letterari, quali John Beynon e J. B. Harris. Il suo racconto più celebre è Il giorno dei trifidi, del 1951, da cui nel 1963 è stato tratto il film L’invasione dei mostri verdi. John Wyndham Parkes Lucas Beynon Harris nacque nel villaggio di Knowle, non lontano da Birmingham. Mancato avvocato, dopo avere tentato diverse strade con scarso successo iniziò la carriera di scrittore nel 1931, pubblicando su una rivista statunitense il primo racconto, Worlds to Barter. {{:halloffame:john_wyndham_1st_baron_egremont_in_1947.jpg?nolink |}} In questi primi racconti non mancarono le incursioni nel campo del poliziesco, ma fu la fantascienza il genere nel quale Wyndham pian piano si specializzò. Nel 1935 pubblicò il primo romanzo in Gran Bretagna, Le onde del Sahara o Il popolo segreto (The Secret People), di stampo avventuroso e fantastico. Sullo stesso genere il dittico narrativo costituito da Avventura su Marte (Planet Plane, 1936) e I sopravvissuti di Marte (The Sleepers of Mars, 1938). Wyndham non scrisse nulla durante la seconda guerra mondiale, nella quale fu caporale dei Royal Signal Corps. Tornato alla vita civile e spronato dall’esempio del fratello, che aveva pubblicato con qualche successo alcuni romanzi, pubblicò tra il 1951 e il 1957 i suoi romanzi più noti: Il giorno dei trifidi (The Day of The Triffids), Il risveglio dell’abisso (The Kraken Wakes), I trasfigurati (Re-Birth), I figli dell’invasione (The Midwich Cuckoos). Alla pubblicazione nel 1959 di Sbarco su Marte (The Outward Urge) seguì, nell’anno successivo, Il lichene cinese (Trouble with Lichen, 1960) e, dopo un intervallo di otto anni, il romanzo breve Chocky (1968). Sposatosi nel 1963 con Grace Wilson (frequentata fin dalla giovinezza), Wyndham passò gli ultimi anni nella quiete della casa di campagna di Petersfield (nello Hampshire), dove morì senza figli l’11 marzo del 1969. Due romanzi sono stati pubblicati postumi, il primo dieci anni dopo, Ragnatela (Web, 1979), che Wyndham era riuscito a concludere (ma non a revisionare), il secondo Plan for Chaos nel 2009, a cui stava lavorano nel periodo in cui scriveva Il giorno dei trifidi. Wyndham raccoglie la tradizione apocalittica britannica e si trastulla con catastrofi suscettibili di distruggere l’umanità, come ne Il giorno dei Trifidi, nel quale una pioggia di meteoriti rende ciechi quasi tutti gli abitanti della Terra mettendoli alla mercé di piante carnivore semoventi (i trifidi), o come ne I figli dell’invasione, nel quale appare un altro sfruttatissimo tema: l’invasione aliena. Gli alieni e i mutanti di Wyndham sono minacciosi, determinati a soggiogare la razza umana. Mentre in altri scrittori ciò genera atmosfere cupe e angosciose, Wyndham sa mitigare la crudezza delle sue catastrofi ricorrendo a uno stile pacato, con una scrittura serena e ironica in contrasto coi temi trattati. Adattamenti cinematografici e televisivi I romanzi di John Wyndham hanno ispirato diversi registi, che ne hanno tratto film di successo. Da Il giorno dei trifidi è stato tratto il film L’invasione dei mostri verdi, del 1962, ad opera di Steve Sekely, con Howard Keel nei panni del protagonista. La BBC ne realizzò un serial televisivo in 6 episodi, inedito in italiano, con una sceneggiatura molto più fedele; poi pubblicò una nuova versione, due puntate da 90 minuti, per il canale BBC HD, che uscì nel 2009. Il romanzo I figli dell’invasione ispirò invece due adattamenti cinematografici: il primo, Villaggio dei dannati (Village of the Damned) nel 1960 di Wolf Rilla, e il secondo, dallo stesso titolo, nel 1995 di John Carpenter. Numerosi anche gli adattamenti televisivi: Chocky del 1984 e un paio di episodi delle serie presentata da Alfred Hitchcock: Considers Her Ways (1964) e Maria (1961). === Romanzi === * Il pianeta degli angeli (Exiles on Asperus, romanzo breve, 1933), traduzione di Ugo Malaguti, Nova SF* a. IX n. 32, Libra Editrice, 1975 * Le onde del Sahara o Il popolo segreto (The Secret People, come John Beynon, 1935); come Le onde del Sahara, Urania n° 56, Arnoldo Mondadori Editore, 1954; come Il popolo segreto, Cosmo Oro n° 24, Nord, 1976. * Avventura su Marte o Clandestina di Marte (Planet Plane, come John Beynon, 1936; anche The Space Machine, Stowaway to Mars); come Avventura su Marte, Urania n° 49, Arnoldo Mondadori Editore, 1954; come Clandestina di Marte, I Classici della Fantascienza n° 26, Libra, 1977. * I sopravvissuti di Marte (The Sleepers of Mars, romanzo breve, 1938), I Classici della Fantascienza n° 26, Libra. * Il giorno dei trifidi o L’orrenda invasione (The Day of The Triffids, 1951; anche Revolt of the Triffids); come L’orrenda invasione, Urania n° 3, Arnoldo Mondadori Editore, 1952; come Il giorno dei trifidi, in Universo a sette incognite, Omnibus, Arnoldo Mondadori Editore, 1963. * Il risveglio dell’abisso (The Kraken Wakes, 1953), Urania n° 35, Arnoldo Mondadori Editore, 1954; I Capolavori di Urania 307bis, Arnoldo Mondadori Editore, 1963 * I trasfigurati (The Chrysalidis, 1955; titolo USA Re-Birth), Urania n° 149, Arnoldo Mondadori Editore, 1957; Urania n° 448, Arnoldo Mondadori Editore, 1966; I Classici della Fantascienza n° 22, Libra, 1976; in Mutanti e mutazioni, Biblioteca di Urania n° 7, Arnoldo Mondadori Editore, 1980. * I figli dell’invasione (The Midwich Cuckoos, 1957), Urania n° 200, Arnoldo Mondadori Editore, 1959; Urania n° 497, Mondadori 1968; edizione più recente: Urania Collezione n° 118, Arnoldo Mondadori Editore, 2012. * Considera le sue vie o Considera le sue abitudini (Consider Her Ways, 1957; romanzo breve), come Considera le sue vie, traduzione di Hilja Brinis, ne I racconti del tempo, Urania 304, Arnoldo Mondadori Editore, 1963; edizione più recente Considera le sue abitudini, Nottetempo, 2005 * Oltre Venere o Stazione spaziale. AD 1994 o Sbarco su Marte o Uomini e stelle (The Outward Urge, racconto lungo, come John Wyndham e Lucas Parkes, 1959), come Stazione spaziale. AD 1994, a puntate in Oltre il Cielo. Missili & Razzi 21-24, Proprietà E. Silvestri, 1958; come Sbarco su Marte, I Romanzi del Corriere n° 65, CDS, 1960; Uomini e stelle, Saturno n° 3, Libra; Oltre Venere, Oscar Fantascienza n° 27, Arnoldo Mondadori Editore, 1977; edizione più recente: traduzione di Stanis La Bruna, Oscar 1247, Arnoldo Mondadori Editore, 1981. * Il lichene cinese (Trouble with Lichen, 1960), Urania n° 286, Arnoldo Mondadori Editore, 1962; Urania n° 618, Arnoldo Mondadori Editore, 1973; edizione più recente in Mutanti e mutazioni, Biblioteca di Urania n° 7, Arnoldo Mondadori Editore, 1980. * Chocky o L’amica invisibile (Chocky, romanzo breve, 1968), Urania n° 536, Arnoldo Mondadori Editore, 1970; traduzione di M[aria] Benedetta De Castiglione, in L’incognita Wyndham [Chocky e altri racconti], Club degli Editori, 1977; in Mutanti e mutazioni, Biblioteca di Urania n° 7, Arnoldo Mondadori Editore, 1980; I Massimi della Fantascienza 5, Arnoldo Mondadori Editore, 1980; come L’amica invisibile, traduzione di Maria Benedetta De Castiglione, Le Linci 4, Salani, 1990 * Ragnatela (Web, postumo, 1979), Urania n° 826, Arnoldo Mondadori Editore, 1980. * Plan for Chaos, 2009 (postumo) === Antologie === * I vortici dell’assurdo (Jizzle, 1954), Science Fiction Book Club 8 II serie [23], Casa Editrice La Tribuna, 1965 * Su e giù per il tempospazio (The Seeds of Time, 1956), Urania n° 871, Arnoldo Mondadori Editore, 1981; I Libri di Urania 19, Arnoldo Mondadori Editore, 1994; Classici Urania n° 203, Arnoldo Mondadori Editore, 1994; “The seeds of time”, testo originale, con introduzione e note in lingua italiana di Icilio Cervelli, Società Editrice Dante Alighieri, 1970. * Tales of Gooseflesh and Laughter, 1956. Edizione USA con storie tratte dalle due precedenti raccolte. * Consider Her Ways and Others, 1956. * The Infinite Moment, 1961. * Antologie postume * Sleepers of Mars, 1973. Raccoglie 5 storie stories originariamente pubblicate su riviste negli anni trenta: Sleepers of Mars, Worlds to Barter, Invisible Monster, The Man from Earth e The Third Vibrator. * The Best of John Wyndham, 1973. * The Man from Beyond And Other Stories, 1975. * Exiles on Asperus, 1979. * Mutanti e mutazioni, Biblioteca di Urania n° 7, Arnoldo Mondadori Editore, 1980. Raccolta italiana con tre romanzi e cinque racconti. * No Place Like Earth, 2003 * Non di fantascienza * Foul Play Suspected (come John Benyon), 1935. Romanzo giallo. * Love in Time (come Johnson Harris), 1946. ---- ===== Frank Herbert ===== Frank Patrick Herbert (Tacoma, 8 ottobre 1920 – Madison, 11 febbraio 1986) è stato uno scrittore di fantascienza statunitense. Autore acclamato dalla critica, ha contemporaneamente riportato un successo di pubblico a livello mondiale. Rimane noto soprattutto per il suo romanzo Dune e per i cinque successivi libri della serie: il ciclo di Dune affronta temi complessi cari allo scrittore come la sopravvivenza umana, l'evoluzione, l'ecologia e la commistione di religione, politica e potere. Dune vinse nel 1965 il Premio Nebula, a cui fece seguito il Premio Hugo nel 1966, cioè entrambi i massimi riconoscimenti nell'ambito fantascientifico. Da molti degli appassionati del genere è considerata l'opera migliore di fantascienza epica mai scritta e rimane certamente una delle più popolari. {{:halloffame:gettyimages-95585824-612x612.jpg?nolink |}} === Biografia === Nato l'8 ottobre del 1920, a Tacoma nello Stato di Washington, Herbert fu spinto a lasciare la casa paterna all'età di 18 anni, a causa della grande povertà che affliggeva la sua famiglia. Si trasferì dallo zio a Salem in Oregon, dove finì la scuola e lavorò al giornale Oregon Statesman (oggi Statesman Journal) in diversi ruoli, incluso quello del fotografo (attività che proseguì nel corso della seconda guerra mondiale, come fotografo per la marina militare). Nel 1941, sposò Flora Parkinson a San Pedro, California, da cui ebbe la prima figlia Penny, e dalla quale divorziò quattro anni dopo. Subito dopo la guerra Herbert tornò a Washington per frequentare l'università, dove conobbe la seconda moglie Beverly Ann Stuart, che sposò poco dopo la fine del primo matrimonio. Da questa ebbe i figli Brian Patrick Herbert e Bruce Calvin Herbert. Nel 1952 riuscì a far pubblicare uno dei suoi racconti di fantascienza, Looking for Something, sulla rivista Startling Stories: il suo primo assaggio di notorietà. Herbert tuttavia non riuscì mai a laurearsi e tornato a casa ricominciò a lavorare nel giornalismo, al Seattle Star, all'Oregon Statesman e al San Francisco Examiner. La carriera da romanziere ebbe inizio nel 1955 con la pubblicazione di Smg. Ram 2000 (The Dragon in the Sea, conosciuto anche come Under Pressure), con grande successo di critica ma meno di pubblico. Il lavoro sulla sua opera più importante cominciò poco dopo e in 6 anni di gestazione riuscì a pubblicare Dune World e Prophet of Dune, su Analog, in otto parti, dal 1963 al 1965. Sterling E. Lanier, curatore editoriale della Chilton Book Company, lo convinse a riunire queste otto parti in un unico manoscritto, da cui nacque il romanzo Dune. Con questo vinse il Premio Nebula e il Premio Hugo. Dune è da allora uno dei romanzi di fantascienza più letti e guadagnò a Herbert l'Olimpo degli scrittori fantascientifici. Nel 1972 si ritirò dal giornalismo per darsi anima e corpo alla sua vera vocazione di scrittore; oltre ai successivi romanzi del Ciclo di Dune, scrisse libri su temi ecologici e filosofici. Nel 1974 la moglie Beverly subì un intervento per cancro, ma la sua salute rimase compromessa e dieci anni dopo si spense. Nel 1984 uscì il film Dune, di David Lynch, dopo una lunga serie di altri tentativi di produrlo tutti falliti (il primo e più eclatante fu quello del regista cileno Alejandro Jodorowsky, raccontato nel documentario Jodorowsky's Dune). Un anno dopo Herbert sposò la terza moglie, Theresa Shackleford, e poco dopo l'uscita de La rifondazione di Dune morì l'11 febbraio 1986, a 65 anni a Madison nel Wisconsin per embolia polmonare mentre era ricoverato per un tumore al pancreas. ==== Opere ==== Per ogni testo si indica la prima edizione nell'originale inglese e l'eventuale prima traduzione in lingua italiana. Le serie di romanzi interconnessi sono elencate cronologicamente, in base alla data di pubblicazione del primo episodio di ogni ciclo. La novella di Herbert The Priests of Psi, afferente al Ciclo dei Creatori di dei, fu la storia di copertina del numero di febbraio 1960 della rivista Fantastic Science Fiction Stories. === Ciclo dei Creatori di dei === La serie consisteva originariamente di tre racconti e una novella reciprocamente autonomi, ma legati da affinità tematiche * "You Take The High Road", in Astounding Science Fiction di maggio 1958 * "Missing Link", in Astounding Science Fiction di febbraio 1959. * "Operation Haystack", in Astounding Science Fiction di maggio 1959. * The Priests of Psi, in Fantastic Science Fiction Stories di febbraio 1960. Successivamente Herbert revisionò ed espanse i quattro testi per collegarli in una vicenda coesa e ne ricavò il romanzo Creatori di dei (The Godmakers), G. P. Putnam's Sons, 1972; trad. Giampaolo Cossato e Sandro Sandrelli, Cosmo. Collana di Fantascienza 35, Editrice Nord, 1974. === Ciclo di Dune === L'autore aveva concepito questa serie come eptalogia scandita in una prima trilogia, un romanzo di interludio e una seconda trilogia, ma morì prima di poter scrivere il settimo e ultimo episodio. * Dune (Dune), Chilton, 1965. Trad. Gian Paolo Cossato e Sandro Sandrelli, Cosmo Serie Oro. Classici della Narrativa di Fantascienza 8, Editrice Nord, 1973. Fix-up di due testi più brevi già apparsi su rivista: * Dune World, serializzato in tre puntate in Analog Science Fact → Science Fiction di dicembre 1963 e gennaio e febbraio 1964. * The Prophet of Dune, serializzato in cinque puntate in Analog Science Fact → Science Fiction da gennaio a maggio 1965. * Messia di Dune (Dune Messiah), serializzato in cinque puntate in Galaxy Magazine da luglio a novembre 1969; prima edizione in volume G. P. Putnam's Sons, 1969. Trad. Gian Paolo Cossato e Sandro Sandrelli, Cosmo Serie Oro. Classici della Narrativa di Fantascienza 12, Editrice Nord, 1974. * I figli di Dune (Children of Dune), serializzato in quattro puntate in Analog Science Fiction/Science Fact da gennaio ad aprile 1976; prima edizione in volume G. P. Putnam's Sons, 1977. Trad. Gian Paolo Cossato e Sandro Sandrelli, Cosmo Serie Oro. Classici della Narrativa di Fantascienza 27, Editrice Nord, 1977. * L'imperatore-dio di Dune (God Emperor of Dune), G. P. Putnam's Sons, 1981. Trad. Roberta Rambelli, Cosmo Serie Oro. Classici della Narrativa di Fantascienza 53, Editrice Nord, 1982. * Gli eretici di Dune (Heretics of Dune), G. P. Putnam's Sons, 1984. Trad. Gian Paolo Cossato e Sandro Sandrelli, Cosmo Serie Oro. Classici della Narrativa di Fantascienza 66, Editrice Nord, 1984. * La rifondazione di Dune (Chapterhouse Dune), G. P. Putnam's Sons, 1985. Trad. Gian Paolo Cossato e Sandro Sandrelli, Cosmo Serie Oro. Classici della Narrativa di Fantascienza 75, Editrice Nord, 1986. Herbert ha inoltre composto un racconto autoconclusivo collocato in questo universo: "La strada per Dune" ("The Road to Dune"), nella raccolta La strada per Dune (Eye), Berkley Books, 1985. Trad. Mauro Gaffo, Visual Books 2, Interno Giallo, 1990. === Ciclo di Jorj McKie === La serie consiste di due racconti e due romanzi. * "Questione di redini" ("A Matter of Traces"), in Fantastic Universe di novembre 1958. Trad. Mauro Gaffo nella raccolta La strada per Dune (Eye), Visual Books 2, Interno Giallo, 1990. * "Il garbato sabotatore" ("The Tactful Saboteur"), in Galaxy Magazine di ottobre 1964. Trad. Mauro Gaffo nella raccolta La strada per Dune (Eye), Visual Books 2, Interno Giallo, 1990. * Stella innamorata (Whipping Star), serializzato in quattro puntate in Worlds of If da gennaio ad aprile 1970; prima edizione in volume G. P. Putnam's Sons, 1970; revisionato a partire dalla ristampa Berkley Books, 1977. Trad. Gian Paolo Cossato e Sandro Sandrelli, Galassia 167, Casa Editrice La Tribuna, 1 Giugno 1972. * Esperimento Dosadi (The Dosadi Experiment), serializzato in quattro puntate in Galaxy da maggio a luglio 1977; prima edizione in volume G. P. Putnam's Sons, 1977. Trad. Roberta Rambelli, Cosmo. Collana di Fantascienza 86, Editrice Nord, 1979. === Ciclo di Pandora === Eccettuato il primo episodio, tutta la serie è stata composta in collaborazione con Bill Ransom. * Progetto coscienza (Destination: Void), Berkley Medallion, 1966; revisionato per la ristampa Berkley Medallion, 1978. Trad. Carlo Borriello, Biblioteca di Fantascienza 2a serie n. II, Fanucci Editore, 1994. * Salto nel vuoto (The Jesus incident), G. P. Putnam's Sons, 1979. Trad. Paola Andreaus, Urania 1221, Arnoldo Mondadori Editore, 26 Dicembre 1993. * The Lazarus Effect, G. P. Putnam's Sons, 1983. * The Ascension Factor, G. P. Putnam's Sons, 1988. * La tetralogia è stata riunita in volume per la prima volta nell'omnibus The Pandora Sequence, WordFire Press, 2012. === Ciclo di Aferlife of Bailey === * Ciclo di cinque novelle composte collettivamente da Frank Herbert, Gordon R. Dickson, Poul Anderson, Harlan Ellison e Keith Laumer e riunito nella raccolta tematica Five Fates, Doubleday, 1970 * Maverick, composto appositamente per Five Fates, Doubleday, 1970. Composto da Dickson. * Il sogno e la follia (The Fatal Fulfillment), in The Magazine of Fantasy and Science Fiction di marzo 1970. Trad. Maurizio Nati nella raccolta Il meglio di Poul Anderson. 9 racconti, Robot Speciale 8, Armenia Editore, 30 Giugno 1978. Composto da Anderson. * La regione intermedia (The Region Between), in Galaxy Magazine di marzo 1970. Trad. Massimo Patti nell'antologia Altre vite, a cura di Pamela Sargent e Ian Watson, Urania 1130, Arnoldo Mondadori Editore, 1 Luglio 1990. Composto da Hallison. * Entrerà l'assassino o Assassinio mentale (Murder Will In), in The Magazine of Fantasy and Science Fiction di maggio 1970. Trad. Mauro Gaffo nella raccolta La strada per Dune (Eye), Visual Books 2, Interno Giallo, 1990. Composto da Herbert. * Of Death What Dreams, in Worlds of Tomorrow estate 1970. Composto da Laumer. === Romanzi e novelle autoconclusivi === * Smg. "RAM" 2000 o Drago degli abissi (Under Pressure o The Dragon in the Sea), serializzato in tre puntate in Astounding Science Fiction di novembre e dicembre 1955 e gennaio 1956; prima edizione in volume Doubleday, 1956. Trad. Hilja Brinis, Urania 194, Arnoldo Mondadori Editore, 4 Gennaio 1959. * Il cervello verde (The Green Brain), Ace Books, 1966. Trad. Ines Bellei, Fantapocket 7, Longanesi & C., 1976. * Gli occhi di Heisenberg (The Eyes of Heisenberg), serializzato in due puntate in Galaxy Magazine di giugno e agosto 1966; prima edizione in volume Berkley Medallion, 1966. Trad. Roberta Rambelli, Galassia 139, Casa Editrice La Tribuna, 1 Aprile 1971. * Creatori di Paradisi (The Heaven Makers), serializzato in due puntate in Amazing Stories di aprile e giugno 1967; prima edizione in volume Avon, 1968. Trad. Rita Pierangeli Botter, Cosmo. Collana di Fantascienza 122, Editrice Nord, 1982. * La barriera di Santaroga (The Santaroga Barrier), serializzato in tre puntate in Amazing Stories di ottobre e dicembre 1967 e febbraio 1968; prima edizione in volume Berkley Medallion, 1968. Trad. Giampaolo Cossato e Sandro Sandrelli, Cosmo. Collana di Fantascienza 189, Editrice Nord, 1988. * Soul Catcher, G. P. Putnam's Sons, 1972. * Progetto 40 o L'alveare di Hellstrom (Project 40 o Hellstrom's Hive), serializzato in tre puntate in Galaxy Magazine di novembre-dicembre 1972 e gennaio-febbraio e marzo-aprile 1973; prima edizione in volume Science Fiction Book Club, Doubleday, 1973. Trad. Roberta Rambelli, SF Narrativa d'Anticipazione 34, Editrice Nord, 1983. * Il morbo bianco (The White Plague), G. P. Putnam's Sons, 1982. Trad. Roberta Rambelli, Cosmo. Collana di Fantascienza 151/152, Editrice Nord, 1984. * Man of Two Worlds, G. P. Putnam's Sons, 1986; completato postumo da Brian Herbert. * High-Opp, WordFire Press, 2012. * Angels' Fall, WordFire Press, 2012. * A Game of Authors, WordFire Press, 2013. * A Thorn in the Bush, WordFire Press, 2014. === Raccolte di racconti === * The Worlds of Frank Herbert, London: New English Library, 1970. * The Book of Frank Herbert, New York: DAW Books, 1973. * The Best of Frank Herbert, London: Sidgwick & Jackson, 1975. * The Priests of Psi, London: Gollancz Ltd, 1980. * La strada per Dune (Eye), Berkley Books, 1985. Trad. Mauro Gaffo, Visual Books 2, Interno Giallo, 1990. Comprende un estratto del romanzo Drago degli abissi, il racconto singolo del ciclo di Dune, i due racconti del ciclo di Jorj McKie, il contributo di Herbert alla serie Aferlife of Bailey, e otto racconti autoconclusivi, con introduzione dell'autore e illustrazioni di Jim Burns. * The Collected Stories of Frank Herbert, New York: Tor Books, 2014. * Unpublished Stories, WordFire Press, 2016. === Opere derivate e influenza culturale === Il film tratto dal romanzo Dune diretto da David Lynch nel 1984, quantunque criticato, rimane un classico del genere. Lo stesso romanzo è stato adattato nel 2001 in una miniserie televisiva dal titolo Dune il destino dell'universo (Frank Herbert's Dune); grazie al successo riscosso il serial ha avuto un seguito, I figli di Dune (Frank Herbert's Children of Dune, 2003), anch'esso tratto dalla fortunata saga di Herbert. Il 3 settembre 2021, presentato in anteprima mondiale alla 78ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, è uscito il remake di Dune diretto da Denis Villeneuve, tratto dalla prima metà del primo romanzo Dune, al quale ha fatto seguito un secondo capitolo, Dune - Parte due, uscito nel 2024. Oltre ai film sono ispirati al ciclo di Dune una lunga serie di videogiochi. Il compositore tedesco Klaus Schulze gli ha dedicato il lungo brano Frank Herbert dell'album "X" (1978). Il gruppo heavy metal britannico Iron Maiden ha scritto To Tame a Land inserita nell'album Piece of Mind prodotto nel 1983, e ispirata al ciclo "Dune". Il gruppo power metal Blind Guardian ha scritto Traveler in Time, inserita nell'album Tales from the Twilight World prodotto nel 1990, ispirata al primo volume della serie. I Shai Hulud sono un gruppo musicale hardcore punk statunitense, il cui nome è un riferimento ai vermi giganti delle sabbie presenti nel romanzo Dune. Dopo la sua scomparsa, a partire dal 1999 il figlio Brian Herbert ha pubblicato, con lo scrittore Kevin J. Anderson, un secondo ciclo di romanzi di successo, Il preludio a Dune, prequel del ciclo di Dune. Lo stesso duo di scrittori ha proseguito ad aggiungere altri romanzi al ciclo, prevalentemente organizzati in trilogie, fra i quali vanno segnalati I cacciatori di Dune e I vermi della sabbia di Dune, che sono da intendersi come i due capitoli conclusivi della saga lasciata in sospeso da Frank Herbert. ---- ===== Clifford Simak ===== Clifford Donald Simak (Millville, 3 agosto 1904 – Minneapolis, 25 aprile 1988) è stato uno scrittore, giornalista e autore di fantascienza statunitense. Fu insignito di numerosi e prestigiosi premi della letteratura fantastica e fantascientifica come il premio Hugo, il Nebula e il Grand Master Award alla carriera, ricevuto nel 1977. {{ :halloffame:22938951-book-contributorsimak.jpg?nolink |}} Biografia Clifford D. Simak nacque a Millville, nel Wisconsin, figlio di John Lewis Simak, originario boemo, e di Margaret Wiseman. Nella località rurale di Millville egli visse anche la sua giovinezza, e ciò già spiega la primazia degli scenari agresti, tipici d’altronde di tutto il Midwest americano, che delineano il corpus delle sue opere letterarie. Simak studiò giornalismo all’Università del Wisconsin e, a partire dagli anni trenta, collaborò a diverse testate di Michigan, Iowa, Carolina del Nord e Missouri. Ad ogni modo, Simak legò la sua professione di giornalista principalmente al Minneapolis Star and Tribune (Minneapolis (Minnesota)), per il quale lavorò a partire dal 1939 e sino al 1976, occupandosi regolarmente di una rubrica settimanale di divulgazione scientifica. Divenne fra l’altro editore del Minneapolis Star nel 1949 e coordinatore del Minneapolis Tribune e del Science Reading Series nel 1961. Sposatosi il 13 aprile 1929 con Agnes Kuchenberg, ne ebbe due figli, Scott e Shelley. Morì al Riverside Medical Center di Minneapolis nel 1988, all’età di 83 anni. Esordi letterari La rivista Marvel Tales, marzo-aprile 1935, in cui fu pubblicato il racconto Il creatore (The Creator) Simak iniziò a scrivere fantascienza per le riviste pulp nel 1931, ma uscì dal settore nel 1933. Il suo racconto d’esordio fu Il mondo del sole rosso (World of the Red Sun, 1931), pubblicato su «Wonder Stories». L’unica opera “di genere” scritta fra il 1933 e il 1937 fu Il creatore (The Creator, 1935, sul periodico Marvel Tales), una notevole storia con implicazioni religiose, piuttosto insolita nel panorama della fantascienza dell’epoca: in essa s’immagina che l’idea dell’onnipotenza divina sia falsa, e che anzi il Dio venerato da gran parte dei terrestri non sia altro che l’abitatore di un universo più avanzato, pur sempre raggiungibile per mezzo di una nave interstellare. Quando John W. Campbell iniziò a ridefinire il genere verso il 1937, Simak tornò alla fantascienza come collaboratore regolare della rivista Astounding Stories lungo tutto il periodo 1938-1950. Simak è dunque uno dei protagonisti assoluti della cosiddetta Età d’oro della fantascienza (Golden Age). Le sue prime pubblicazioni, come il romanzo Ingegneri cosmici, 1939]], poi riveduto nel 1950), seguivano la tradizione del sottogenere della superscienza perfezionato da E. E. “Doc” Smith. Ben presto, tuttavia, egli seppe sviluppare uno stile molto personale, imponendosi proprio per quella sua tendenza – di rado riscontrabile tra gli autori di fantascienza degli anni quaranta e cinquanta – a incentrare le storie su aspetti più umani che tecnologici, cosicché le stesse descrizioni d’ambiente, fra scenari rurali e atmosfere rarefatte, fanno da sfondo a sentimenti, ansie, aspirazioni, mirabilmente accompagnati da una scrittura definita “gentile” e “pastorale”, o anche, secondo le parole di Asimov, «semplice e immediata, assolutamente limpida». Il tipico alieno di Simak è un personaggio tranquillo, riflessivo, antieroico o addirittura filosofo, come il Juwain di Anni senza fine, mai il “cattivo” che vuole invadere il pianeta, secondo l’infantile tradizione degli inizi della fantascienza. Simak rese anzi l’idea della “fratellanza universale” uno dei suoi temi più cari, e non è raro incontrare nei suoi scritti veri e propri tentativi di formulare un’etica “cosmica”. Anni senza fine e le altre opere mature Il primo dei romanzi di Simak ad ottenere una vasta risonanza fu Oltre l’invisibile (Time and Again, 1951), il cui protagonista è un uomo che viaggia nel tempo: l’opera è un esempio d’equilibrio fra i retaggi della space opera, con le sue suggestioni avventurose e il suo tipico sense of wonder, e le aspirazioni umanistiche e intimistiche, perno dell’originalità dell’autore. Il suo romanzo più noto, da alcuni riconosciuto come “il manifesto della moderna fantascienza”, è però Anni senza fine, 1952, conosciuto anche col titolo originale City), formato da una sequenza di otto racconti, scritti nell’arco di tempo compreso tra il 1944 ed il 1952, più un Epilogo, aggiunto nel 1973 e presente dunque solo nelle edizioni successive del libro. La genesi di quest’ultimo racconto prese il via nel 1971, in seguito alla morte di John W. Campbell, quando in modo del tutto spontaneo alcuni di coloro che ebbero modo di conoscerlo o che furono da lui lanciati come scrittori sulla rivista «Astounding Stories», decisero di onorarne la carriera. Autori come Gordon R. Dickson, Poul Anderson, Alfred Bester, Mack Reynolds, Isaac Asimov, lo stesso Simak e diversi altri diedero così vita ad un libro nel quale ognuno scrisse un racconto o un romanzo breve. Il libro ebbe lo stesso titolo della gloriosa rivista diretta per tanti anni da John W. Campbell, della quale fu considerato l’ultimo numero. Fu così che Simak scrisse Epilogo, venti anni dopo la pubblicazione della prima edizione del suo capolavoro. Vincitrice dell’International Fantasy Award nel 1953, Anni senza fine è la storia, e l’epopea, della famiglia Webster, a partire dal prossimo futuro fino ad attraversare innumerevoli secoli. Le specie che vivono sulla terra subiscono trasformazioni e mutazioni, si affacciano di volta in volta nuovi tipi di civiltà mentre il pianeta sembra vivere più d’una rinascita. Metafora delle afflizioni dei nostri tempi, il libro è ricco di simbologie delicate e umanamente identificabili con le angosce dell’essere umano moderno, con i suoi sogni e le sue paure. Filo conduttore di tutto il libro, intessuto fra tratti fiabeschi e mitici, è Jenkins, uno dei migliori personaggi di tutta la bibliografia di Simak. Jenkins è l’automa/maggiordomo devoto alla famiglia Webster, che assume le funzioni di memoria storica dell’umanità, fino a diventare l’unico riferimento realmente “umano” del libro nonché protagonista malinconico dell’ultimo Epilogo. Durante la stesura di Anni senza fine, Simak pubblicò anche una serie di storie di guerra e western, sempre per riviste pulp, ma più interessanti da un punto di vista letterario sono alcuni altri esiti del periodo: L’anello intorno al sole (Ring Around the Sun, sempre del 1952, tradotto in passato anche come Mondi senza fine), riuscito romanzo di mutazioni e di poteri più o meno illimitati, spunti di riflessione sociale e psicologica, e il racconto lungo Il grande cortile (The Big Front Yard, 1958, vincitore del premio Hugo), col quale si assiste alla trasformazione di una casa rurale nella via d’accesso per mondi ignoti. Nel 1957 scrisse Lulu, divertente racconto con le avventure di un’astronave innamorata del suo equipaggio costituito da tre uomini. La produzione successiva Simak continuò a scrivere opere di successo, e qualitativamente apprezzabili, lungo tutti gli anni sessanta. Nel 1964 ottenne per la seconda volta l’Hugo grazie a quello che, insieme con Oltre l’invisibile e Anni senza fine, è generalmente considerato uno dei suoi capolavori nella lunghezza del romanzo: La casa dalle finestre nere (Way Station, 1963). Il protagonista di questa sorta di libro utopico è un guardiano solitario, incaricato del mantenimento dell’unica stazione galattica della Terra, nell’eventualità che arrivino viaggiatori da altri mondi. Il viaggio nel tempo si ripropone al centro della storia con Infinito (Why Call Them Back From Heaven?, 1967), i cui uomini si fanno ibernare nella speranza che venga un giorno scoperta la ricetta dell’immortalità; I giorni del silenzio (Cemetery World, 1973) presenta una Terra esanime, trasformata in un colossale cimitero dove i viaggiatori spaziali aspirano ad essere sepolti; L’ospite del senatore Horton (The Werewolf Principle, 1967) riporta in auge inquietudini legate all’alterazione della natura umana; L’immaginazione al potere (Out of Their Minds, 1970) propone uno straordinario esercito della fantasia come unica soluzione all’imminente rovina del mondo reale; in Pescatore di stelle (Time Is the Simplest Thing, 1961) il protagonista riesce a sondare le profondità dello spazio con le sole forze della mente; Camminavano come noi (They Walked Like Men, 1962), ironico e movimentato, intreccia le problematiche terrestri con gli oscuri disegni di razze aliene, le cui “speculazioni edilizie” non vogliono essere altro che lo specchio dell’accanimento dell’uomo sui suoi stessi simili. L’isolamento delle masse e il loro conseguente confronto con ambienti ostili è invece alla base de Il villaggio dei fiori purpurei (All Flesh Is Grass, 1965) e La bambola del destino (Destiny Doll, 1971). Il tema della “fratellanza universale” è sviluppato da Simak a partire dall’idea che essa sarebbe possibile se, in futuro, si diffondessero i poteri extrasensoriali, in primo luogo la telepatia; questi aiuterebbero infatti a superare i problemi di incomprensione e incomunicabilità, portando le specie viventi ad un certo grado di empatia. L’ultimo periodo La qualità delle produzioni più lunghe di Simak iniziò a diminuire negli anni settanta, insieme con il deteriorarsi delle sue condizioni di salute, anche se i racconti brevi continuarono ad essere ben accolti. Un esempio per tutti è La grotta dei cervi danzanti (Grotto of the Dancing Deer, 1981), che fu omaggiato, ultimo fra i suoi scritti, da diversi premi del settore. Se La riserva dei folletti (The Goblin Reservation, 1968), Fuga dal futuro (Our Children’s Children, 1973), Pellegrinaggio vietato (Enchanted Pilgrimage, 1975) rappresentano soprattutto validi esempi di science-fantasy, va denotato che ancora negli ultimi romanzi si fa sentire il problema dello scontro uomo-natura, del conflitto fra progresso e tecnologia da una parte e umanità e valori dall’altra, talvolta visto in maniera visibilmente pessimistica, laddove Simak pare pensare che nell’essere umano alcuni impulsi distruttivi siano innati e inevitabili e che per alcuni dei suoi errori non ci sia rimedio. Tra gli ultimi titoli di Simak, procedenti in parte in tale direzione, vi sono Eredità di stelle (A Heritage of Stars, 1977), Mastodonia (id., 1978), I visitatori (The Visitors, 1980), Il Papa definitivo (Project Pope, 1981), Il cubo azzurro (Special Deliverance, 1982). Fra mille difficoltà, dovute alla precarietà della sua salute, Simak riuscì, nel 1986, a completare e pubblicare il suo ultimo romanzo, La strada dell’eternità (Highway of Eternity). Morì due anni dopo. L’eredità di Clifford D. Simak Considerato uno dei massimi scrittori di fantascienza di sempre, Simak ha negli anni raggiunto un successo di pubblico minore rispetto a molti degli autori più noti del settore (si pensi ai più o meno contemporanei Asimov, Bradbury, Clarke, Heinlein, van Vogt), ma ha dato vita, forse più di altri, ad un consistente seguito di veri e propri appassionati. Il mondo della fantascienza lo riconobbe presto come uno dei suoi più validi esponenti, e nel 1977 fu il terzo a ricevere l’onorificenza del Damon Knight Memorial Grand Master Award alla carriera. Persino Isaac Asimov, il cui pensiero e la cui poetica erano pure tanto distanti da quelli di Simak, dovette riconoscere la propria ammirazione:«È una delle tre persone alle quali devo la mia formazione e carriera di scrittore. Devo ringraziare John Campbell e Fred Pohl di precetto, e Cliff Simak per il suo esempio». In una postfazione al romanzo Camminavano come noi (They Walked Like Men), ha scritto Giuseppe Lippi: «Per il lettore, comunque, il fascino non risiede soltanto nell’aspetto razionale e utopico delle parabole simakiane, ma in quello inconscio. Nelle fantasie di uomini che sono diventati demiurghi (come possono esserlo gli scrittori: creano personaggi dal nulla, modificano la realtà, hanno accesso a fonti di sapere segrete), che vivono in un limbo inespugnabile, hanno il potere di fermare il corso del tempo o si sono estraniati dalle bassezze del mondo. In They Walked Like Men rivive il dissidio fra misantropia e lealtà verso il mondo, fra solitudine e amore per la vita che, nonostante tutto, costituisce il legato più sincero di Clifford D. Simak. Romanzi * Il creatore (The Creator, prima pubblicazione su rivista 1935, prima pubblicazione rilegata 1946) - * Ingegneri cosmici (Cosmic Engineers, prima pubblicazione su rivista 1939, prima pubblicazione rilegata 1950) * Impero (Empire, 1951, Galaxy novel #7) * Oltre l’invisibile (Time and Again, 1951) * Anni senza fine (City, 1952; Epilogo aggiunto nell’edizione del 1972 e omesso nelle successive ristampe del Science Fiction Book Club) * L’anello intorno al sole, anche come Mondi senza fine (Ring Around the Sun, 1952) * Lulu, 1957 * Pescatore di stelle, anche come Il labirinto del cosmo (Time is the Simplest Thing, 1961) * All’ombra di Tycho (The Trouble With Tycho, 1961) * Camminavano come noi (They Walked Like Men, 1962]]) * La casa dalle finestre nere, anche come Qui si raccolgono le stelle (Way Station, 1963) * Il villaggio dei fiori purpurei (All Flesh Is Grass, 1965) * Infinito (Why Call them Back From Heaven? , 1967) * L’ospite del senatore Horton (The Werewolf Principle, 1967) * La riserva dei folletti, anche come Tempo senza tempo (The Goblin Reservation, 1968) * L’immaginazione al potere (Out of Their Minds, 1970) * La bambola del destino (Destiny Doll, 1971) * La scelta degli dei (A Choice of Gods, 1972) * I giorni del silenzio Cemetery World, 1973) * Fuga dal futuro (Our Children’s Children, 1974) * Pellegrinaggio vietato, anche come Pellegrinaggio incantato (Enchanted Pilgrimage, 1975) * Il pianeta di Shakespeare (Shakespeare’s Planet, 1976) * Eredità di stelle (A Heritage of Stars, 1977) * La compagnia del talismano (The Fellowship of the Talisman, 1978) * Mastodonia (Mastodonia, 1978; Titolo inglese Catface) * I visitatori (The Visitors, 1980) * Il Papa definitivo (Project Pope, 1981) * Là dove alberga il male (Where the Evil Dwells, 1982) * Il cubo azzurro (Special Deliverance, 1982) * La strada dell’eternità (Highway of Eternity, 1986; titolo alternativo Highway to Eternity) * Antologie * Stranieri nell’universo (Strangers in the Universe, 1956; contenuto revisionato nel 1957 e 1958) * The Worlds of Clifford Simak, 1960 * Aliens for Neighbours, 1961 (ristampa per la Gran Bretagna di The Worlds of Clifford Simak) * All the Traps of Earth and Other Stories, 1962 (contenuto revisionato nel 1963) * Other Worlds of Clifford Simak, 1962 * The Night of the Puudly, 1964 (ristampa per la Gran Bretagna All the Traps of Earth and Other Stories) * Worlds Without End , 1964 * Best Science Fiction Stories of Clifford Simak , 1967 * So Bright the Vision , 1968 * The Best of Clifford D. Simak, 1975 * Sette ombre azzurre (Skirmish: The Great Short Fiction of Clifford D. Simak , 1977) * Brother And Other Stories , 1986 * The Marathon Photograph and Other Stories , 1986 * Off-Planet, 1989 * The Autumn Land and Other Stories, 1990 * Immigrant and Other Stories, 1991 * The Creator and Other Stories, 1993 * Over the River and Through the Woods: The Best Short Fiction of Clifford D. Simak , 1996 * The Civilisation Game and Other Stories , 1997 Saggistica * The Solar System: Our New Front Yard, 1962 * Trilobite, Dinosaur, and Man: The Earth’s Story, 1965 * Wonder and Glory: The Story of the Universe, 1969 * Prehistoric Man: The Story of Man’s Rise to Civilization, 1971 Premi * International Fantasy Award per il miglior romanzo 1953 per City (Anni senza fine) * Premio Hugo per il miglior romanzo breve 1959 per The Big Front Yard (L’aia grande) * Premio Hugo per il miglior romanzo 1964 per Way Station (Qui si raccolgono le stelle) * Minnesota Academy of Science Award per meriti scientifici 1967 * First Fandom Hall of Fame Award 1973 * Damon Knight Memorial Grand Master Award 1976 * Premio Jupiter per il miglior romanzo 1978 per A Heritage of Stars (Eredità di stelle) * Premio Hugo per il miglior racconto 1981 per Grotto of the Dancing Deer (La grotta dei cervi danzanti) * Premio Nebula per il miglior racconto 1981 per Grotto of the Dancing Deer (La grotta dei cervi danzanti) * Premio Locus per il miglior racconto 1981 per Grotto of the Dancing Deer (La grotta dei cervi danzanti * Analog Analytical Laboratory Award per il miglior racconto 1981 per Grotto of the Dancing Deer (La grotta dei cervi danzanti) * Bram Stoker Lifetime Achievement Award 1988 Filmografia * 1951 - Out There (telefilm) - episodi "Mewhu's Jet" e "Ordeal in Space" * 1951 - Tales of Tomorrow (telefilm) - episodi "The Miraculous Serum" e "Verdict from Space" * 1958 - Schlitz Playhouse of Stars (telefilm) - episodio "No Answer" * 1967 - Gli invasori (serie televisiva) (The Invaders) - episodio "The Betrayed" * 1967 - Star Trek (serie classica) (telefilm) - episodi Licenza di sbarco#Licenza_di_sbarco "Episodi di Star Trek (serie televisiva) (prima stagione)") (prima stagione) e Il duello#Il_duello "Episodi di Star Trek (serie televisiva) (seconda stagione)") (seconda stagione) * 1974 - Killdozer (film TV) * 1974 - Histoires insolites (telefilm) - episodio "Parcelles brillantes" * 1975 - La valle dei dinosauri (telefilm) - episodio "The Pylon Express" * 1986 - Ai confini della realtà (The Twilight Zone) (telefilm) - episodi "A Saucer of Loneliness" e "Matter of Minutes"