====== Gigio e Tonino ======
Vicino al bosco in una piccola casetta, viveva un taglialegna con la moglie e due bambini. Tutte le mattine, molto presto, il taglialegna si recava nel bosco con la sua ascia e si metteva al lavoro. Era un lavoro molto duro, ma riusciva a guadagnare abbastanza per dar da mangiare alla sua famigliola. Gigio e Tonino erano i suoi bambini. Gli animaletti del bosco li conoscevano come: “i buoni bambini del taglialegna” e giocavano insieme a loro da buoni amici.
==== Un brutto guaio ====
Un brutto giorno il pover uomo si ammalò e dal quel giorno Gigio e Tonino ogni mattina, appena spuntava il sole, se ne andavano nel bosco a raccoglier legna. Lavoravano con molto impegno e alla sera riportavano a casa il loro carrettino pieno di legna e fascine. Un giorno mentre i due bambini erano intenti a lavorare, il cielo si oscurò improvvisamente. Tonino guarda Gigio e dice: “Gigio è già notte ? Come mai abbiamo fatto venire così tardi ?” Ma Gigio esclama: “Presto, presto Tonino, c’è il temporale, corriamo a cercare riparo!”. Intanto i primi goccioloni iniziavano a scendere, lampi e fulmini guizzavano fra le piante, i tuoni rimbombavano nel bosco. I due piccini erano terrorizzati.
===== L'albero nella radura =====
Finalmente vedono un grosso tronco d’albero che aveva nel mezzo un buco molto grande. Gigio e Tonino d’un balzo vi entrarono. Si sedettero comodamente poiché nell’interno c’era molto spazio ma avevano tanta paura e abbracciati aspettavano che l’uragano finisse. Intanto si guardarono attorno, senza molto interesse però, poiché erano intenti ad ascoltare lo scroscio della pioggia che scendeva con tanta furia e pensavano alla mamma, a casa in pena per loro. Poi sentirono i grilli cantare e le ranocchie gracidare, questo significava che il temporale era finito. Uscirono dal tronco e si trovarono al buoi completo perché nel frattempo la notte era scesa. Cercarono il sentiero, a loro noto, che li portava a casa ma la notte era così buia che non si orientavano più. Ed ecco arrivare la loro amica lucciola . “Ciao Gigio, ciao Tonino “ disse loro “sono venuta a illuminarvi il cammino, io volo avanti e voi seguitemi ci penso io a trovare il sentiero giusto!” “Grazie lucciolina “ risposero in coro i due bambini e seguendo il lumicino della lucciola in un baleno si trovarono davanti alla loro casina. La mamma li aspettava, mangiarono qualcosa poi andarono a letto. Erano tanto stanchi che non riuscivano nemmeno a dormire. “Gigio” disse ad un tratto Tonino, “sai che nel tronco ho visto che c’era una scaletta piccola?”. “L’ho vista anch’io” rispose Gigio “e ho visto anche una porticina in fondo alla scala”. “Domani mattina corriamo nel bosco e andiamo a vedere chi è che ci abita” disse Tonino e contenti di questa novità si addormentarono.
===== Lo gnomo Gwerz =====
Al mattino molto presto uscirono di corsa e arrivarono fino al tronco. Entrarono e scesero la scaletta, bussando poi alla porticina. Una vocina rispose: “Chi è ?” “Siamo Gigio e Tonino” rispondono i bambini “siamo venuti a ringraziare perché ieri abbiamo trovato riparo nel suo tronco.” La porticina si aprì, uno gnometto rosso del bosco era lì davanti a loro e sorridendo li invitò ad entrare. “Buon giorno a voi Gigio e Tonino! Vi conosco sapete, so che siete i due buoni bambini del taglialegna e so anche che ieri sera, quando pioveva eravate qui. Entrate e fate colazione con me.
La capretta Musina mi ha appena portato del buon latte fresco e la mia amica ape mi ha regalato un poco di miele.” I bambini entrarono in una stanzetta deliziosa composta da: un tavolino, due sedie, un lettino, una piccola credenza e un caminetto acceso che colorava di rosa intorno con il suo allegro schioppettio. Lo gnometto rosso sapeva proprio tutto di loro, anche che il loro papà era malato. “Come sta il vostro papà ?” chiese lo gnometto rosso. “Sempre male” rispose Tonino. “Vi insegnerò il modo per farlo guarire” continuò lo gnometto “ domani mattina molto prima dello spuntar del sole, andate al prato fiorito che si trova in fondo a questo sentiero, portatevi nel mezzo del prato e guardando il cielo dovrete dire:
“Fata Fiorellina vieni a noi vicina Puoi donarci l’erba medicina ?”
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I bambini con il cuore gonfio di felicità, ringraziarono lo gnometto rosso e ritornarono nel bosco a raccogliere legna. La sera stessa tornando a casa decisero di non dir niente alla mamma e al papà, per far loro una bella sorpresa. All’indomani, di buon ora, si misero in cammino e arrivati che furono al prato fiorito fecero coma aveva loro suggerito lo gnometto rosso. Si misero in mezzo al prato, guardarono il cielo e dissero insieme:
Fata Fiorellina vieni a noi vicina Puoi donarci l’erba medicina ?
Subito i due bambini udirono una voce che diceva: “Certo che darò l’erba medicina a Gigio e Tonino i buoni figliuoli del taglialegna. Seguite le mie indicazioni: guardate il sole che sta sorgendo e senza mai voltarvi, ripetete tre volte:
Fata Fiorellina cerca, cerca l’erba medicina
Solo al mio segnale potrete voltarvi.” I due bambini seguirono con precisione le istruzioni della buona fata e quando si voltarono videro la fata Fiorellina che sorridendo porgeva loro un mazzolino di erba medicina. Gigio e Tonino ringraziarono felici e corsero a casa. Misero l’erba medicina in un pentolino pieno d’acqua, la fecero bollire, colarono il tutto in una tazzina e la portarono al loro papà.
===== La felicità =====
Il papà quel giorno stava tanto male e la mamma era seduta al suo capezzale molto triste. “Papà” dissero insieme i due bambini “bevi questa medicina vedrai che guarirai.” Il papà si sedette sul letto e cominciò a sorseggiarla. Subito si sentì meglio e gridò: “Bambini sono guarito!” Tutta la famigliola era al colmo della gioia e da quel giorno nella casina del taglialegna regnò la felicità.