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storie:protesta

La protesta

Nella tasca dei pantaloni c'era in corso una riunione di protesta. Si erano dati convegno il fazzoletto da naso, il bottone del collo della camicia, l'elastico di gomma, le briciole del tabacco, la scatola dei cerini e la schedina del totocalcio. Il vero motivo della protesta non lo conoscevano nemmeno loro, sapevano soltanto che avrebbero dovuto protestare per qualcosa. Il bottone del collo della camicia fu il primo a prendere la parola: “Vi pare possibile” disse che ad ogni starnuto del padrone io venga lanciato, come un proiettile, a dieci metri di distanza. Poi fu la volta del fazzoletto da naso che si proclamava offesissimo perché il padrone l'aveva usato per pulirsi le scarpe “Per chi mi ha preso quello ? Per uno straccio ?” disse con cipiglio fiero.

L'elastico di gomma protestava invece perché il padrone l'aveva usato per tener fermo un pacco molto grosso facendolo stare tutto teso e tirato per ben tre ore “Ora sono qui mezzo morto e tutto pesto!” continuò con aria veramente stanca. Anche la scatola di cerini aveva la sua da ridire, ma a giusta ragione! Perbacco, il padrone la sfruttava, pian pianino, senza che lei se ne accorgesse la stava derubando di tutti i suoi averi. Le briciole del tabacco erano furibonde contro le mani del padrone perché, quando entravano nella tasca si divertivano un mondo a torturarle, pizzicandole in continuazione con le dita.

La schedina del totocalcio che presiedeva alla riunione, dopo averli ascoltati tutti disse che avrebbe potuto far qualcosa per loro. “Cosa ?!” gridarono in coro i protestanti. Allora la schedina del totocalcio, con la sua bella voce ottimista, rispose: “Farò in modo di far vincere una discreta sommetta al padrone con la quale speriamo si decida a comprarsi un accendisigari, una spazzola per le scarpe, una camicia con il collo più largo, una tabacchiera e un nastro adesivo per trattenere i pacchi, così sarete liberi di voi stessi e non più schiavi del padrone.”“ In un primo tempo tutti trovarono meravigliosa la proposta della schedina del totocalcio ma ciò che accendeva la loro fantasia era l'idea della libertà.

“Finalmente liberi!” gridavano con urla eccitatissime. Poi a poco a poco l'entusiasmo cominciò a scemare e tutti furono preda di un profondo scoramento. A quel punto il bottone del collo della camicia disse a nome di tutti: “Saremo si liberi di noi stessi ma le nostre proteste contro chi le lanceremo ? Era troppo interessante e divertente avere un bersaglio da colpire e in verità non possiamo rinunciarvi.” Questo fu il motivo per cui il padrone non vinse mai al totocalcio.

storie/protesta.txt · Ultima modifica: da giovanni

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