Faceva un caldo terribile in Grecia, così il futuro eroe mondo occidentale: Topistocle, stava leggendo l'eco di Atene sotto un fresco pergolato ombroso. Stava giusto raggiungendo l'estasi sorseggiando un bicchiere di Ouzo freschissimo, quando gli cadde l'occhio su un annuncio economico che recitava così: Vendo spaziosa villetta situata al passo delle Termopili. Ampio giardino e cantina spaziosa. Prezzo richiesto: 50 dracme e due bottoni in ottone. Libera subito.? Topistocle fece un salto di almeno 20 centimetri (per lui era molto) e disse: «Non ho mai sentito di un prezzo così basso per una villetta in un luogo di villeggiatura. Corro subito a comprarla!» detto fatto nel giro di un'oretta Topistocle si trovò felice proprietario di una villetta alle Termopili.
Il primo pensiero fu: «Chiamo il mio miglior amico il micio bigio Bigiokitatis e andiamo di volata in villeggiatura.» In due minuti fu sotto casa di micio Bigiokitatis e gli urlò: «Presto prendi il tuo spadino magico e partiamo subito per le Termopili» Aveva infatti letto che quella era la stagione migliore per fare la marmellata di corbezzoli e che tutto il passo delle Termopili ne era disseminato. Appena arrivati videro che il passo delle Termopili appariva proprio un bel posto. Un ampia radura verdissima disseminata di cespugli di corbezzoli saliva fino ad un bellissimo bosco; un ampio sentiero divideva in due la pineta e terminava nello stupefacente passo montano. Si trattava infatti di una stretta fenditura in una parete rocciosa altissima che proseguiva dritta tra le pareti montuose per diverse centinaia di metri. Al termine come per incanto la montagna terminava su un pianoro sterminato che si perdeva nella foschia di quella giornata estiva. Anche la villetta corrispondeva alla descrizione del giornale e pertanto il nostro eroe era al settimo cielo. «Che affare! Che affare! Casa stupenda, paesaggio meraviglioso, temperatura ideale e soprattutto corbezzoli da tutte le parti».
I due amici si divisero così i compiti: Topistocle restava nella villetta ai fornelli mentre Bigiokitatis girava per la radura in cerca di corbezzoli. Topistocle sudava e sbraitava come un matto davanti a due enormi pentoloni. «Userò la ricetta di nonna Iside. Nulla può superare in bontà la marmellata di nonna Iside» Detto fatto agitava il mestolo e versava misteriosi ingredienti nei pentoloni ribollenti. Il Micio Bigio intanto dopo tanti giri nel bosco era stanco morto. Buttò il sacco pieno di corbezzoli in terra e asciugandosi il sudore lanciò un'occhiata al sentiero che portava al passo. Senza essersene accorto era arrivato ormai all'imboccatura della stretta fenditura che portava al di la delle Termopili. Mentre si detergeva il sudore con fazzoletto a pois, gettò un'occhiata nella vallata e per poco non svenne. Al posto del bel prato che si perdeva nella bruma, vide un'enorme armata che stava radunandosi. Mai il micio aveva visto tanti soldati in vita sua, e mai aveva visto simili divise. L'armata sembrava composta di popoli diversi ed era vestita con armature differenti secondo i gruppi che la componevano. Senza alcun dubbio era l'armata Persiana si re Serse.
«Topistocle! Topistocle! Arrivano i Persianiiii» urlava il micio bigio. Topistocle era talmente intento alla preparazione della marmellata che nemmeno sentiva le urla del micio bigio. Finalmente infastidito dagli strepiti che udiva provenire da fuori casa, si concentrò sulle parole del suo amico e rispose «Trattienili non possiamo scappare perché la marmellata non è ancora pronta!» Il micio Bigio sfoderò il suo famoso spadino magico rendendosi conto che il passaggio delle Termopili era talmente stretto che anche un solo guerriero, se determinato, poteva bloccare l'avanzata del nemico. Oltretutto avendo notato delle pietre in bilico su entrambi i lato della fenditura, preparò delle astute trappole che avrebbero contribuito a bloccare i persiani. Il micio bigio turbinando la spada resisteva all'ondata dei persiani, Topistocle rimescolava le marmellate come un indiavolato urlando: «Ci siamo quasi, resisti Micio Bigio» Tuttavia il micio bigio cominciava a perdere terreno e continuava ad indietreggiare.Dopo quasi due ore di lotta si dovette arrendere. Proprio in quell'istante Topistocle urlò: «Finitoooo!!! Ho finito di preparare la marmellata» Poco dopo, i persiani irruppero nella villetta di Topistocle tenendo già il micio bigio legato come un salame. «Arrenditi maramaldo, vile mestatore di intugli!» gli intimò il capo degli immortali. Topistocle preoccupato per la sorte della sua marmellata si arrese prontamente. Il capo degli Immortali esaminò incuriosito i tegami e soprattutto i pentoloni pieni di una strana sostanza che non aveva mai visto prima. I Persiani credevano che i Greci preparassero una misteriosa bevanda che poteva donare l'invincibilità ai guerrieri. «Che fosse quella ?» si domandò tra se e se il prode guerriero. Topistocle intanto urlava: «Guai al primo che prova ad assaggiare la mia opera.» Questa frase fu la conferma delle supposizioni del guerriero persiano. Non poteva essere altro che la bevanda magica, come spiegare infatti che un solo combattente avesse tenuto in scacco la potentissima armata persiana? Così il capo degli Immortali parlò con voce dura: «Stolto! Credi forse che non abbia capito? Il tuo piano è fallito! Ora darò ordine che ogni soldato della mia armata riceva almeno una goccia del tuo preparato. Non sarà con i vostri trucchetti che vincerete questa guerra.» Detto fatto fece portare i pentoloni davanti alla villetta di Topistocle, ordinando allo stupito eroe di versare nella bocca di ogni soldato almeno una goccia del suo preparato. I soldati si misero in fila e pazientemente si fermavano davanti a Topistocle che, versando nella loro gola la marmellata, diceva a bassa voce: «Ecco un altro goccio sprecato!» Finalmente verso sera l'operazione fu terminata. Topistocle esausto non aveva ancora finito di ansimare: «Che fatica!
Ora dormirò per dieci giorni» che iniziarono i primi strepiti. Molti soldati persiani emettendo urla lancinanti si tenevano la pancia con le mani. Pian piano tutto l'accampamento si trasformò in un bailamme terrificante, ove migliaia di soldati si rotolavano a terra con terribili dolori all'addome mentre molti altri avevano già cessato di muoversi. Lo stesso capo degli immortali era esanime a terra. Nel giro di mezz'ora su tutta la radura regnava un sinistro silenzio e nessun persiano era più in grado di impensierire Atene.Topistocle era veramente stupito ma anche offeso. «Non vedo la ragione di fare tante storie. Vero, la marmellata di corbezzoli di nonna Iside è sempre stata considerata un poco pesante da digerire, ma nessuno in famiglia ha mai fatto simili scene!» Quando la notizia di quanto accaduto arrivò ad Atene, Topistocle venne dichiarato eroe nazionale. I festeggiamenti continuarono per diversi giorni e al loro termine la villetta di Topistocle fu dichiarato monumento nazionale ed una statua di bronzo dorato fu fatta erigere a guardia del passo.